Dopo lo scioglimento della joint venture Voith-Andritz, la Voith si è data una nuova organizzazione e ha sviluppato la nuova promettente tecnologia Atmos, con cui intende proseguire la propria tradizione di innovazione nell’industria cartaria. Inoltre, l’azienda ha designato la sede di San Paolo, Brasile, come Center of Competence per le attività relative al tissue.
Perini Journal
Voith è veramente una grande azienda, conta oltre 30.000 dipendenti in tutto il mondo e, nell’ultimo anno, ha registrato un fatturato di 3,5 miliardi di dollari. Ha sede centrale in Heidenheim, Germania, ed origini che risalgono a oltre 150 anni fa, quando Johann Matthaeus Voith, fabbro, cominciò ad interessarsi al processo di macinazione del legno per la produzione della carta. La famiglia è rimasta nel settore per anni e tutt’oggi il gruppo mantiene la proprietà privata: la famiglia Voith è il maggiore azionista.
La Voith è legata ad una delle più importanti invenzioni nell’industria della carta: l’uso del legno invece di stracci tessili per la produzione della carta. Nel 1845, un tedesco di nome Freidrich Gottlob Keller scoprì che dal legno macinato meccanicamente si otteneva una sostanza fibrosa che poteva trasformarsi in carta. Successivamente, il relativo brevetto fu comprato da Heinrich Völter che iniziò a lavorare con J.M. Voith per sviluppare una macchina per macinare il legno su larga scala. Questa fu inventata nel 1859 e nel 1869 fu brevettata la prima macchina Voith da pulping per il legno.
La Voith ha una lunga storia anche nella produzione di carta. La prima PM fu venduta 125 anni fa, nel 1881, e da allora la Voith si è sviluppata fino a divenire uno dei maggiori e più avanzati fornitori per l’industria del pulp & paper, ampliando il proprio raggio d’azione a livello mondiale. Oggi il gruppo è strutturato in 4 grandi divisioni: Voith Paper, Voith Turbo, Voith Siemens Hydro e Voith Industrial Services. La Voith Paper è la maggiore, conta 10.000 dipendenti e rappresenta circa la metà del fatturato del gruppo.
LA SEDE BRASILIANA. Nel 1964, la Voith in Germania comprese l’enorme potenziale offerto dal gigante sud americano, il Brasile, per due linee di prodotto: le macchina da carta e le turbine idroelettriche. Grandi spazi, clima favorevole per la coltivazione di alberi a rapida crescita, potenti corsi d’acqua in grado di generare grandi quantità di energia elettrica, facevano del Brasile il luogo ideale per insediare uno stabilimento produttivo.
In oltre 40 anni dalla sua fondazione, Voith São Paulo è diventata il secondo sito industriale dopo quello centrale di Heideheim.
E’ inoltre una delle maggiori industrie in Brasile, con un fatturato di oltre 200 milioni di dollari americani, 1100 dipendenti ed uno stabilimento che si sviluppa su un territorio di 300.000 metri quadrati.
Nel sito di San Paolo, con fonderia e area assemblaggio, la Voith costruisce una grande varietà di macchinari e impianti per le industrie del pulp & paper e del tissue. Può costruire macchine larghe fino a 12 m per i settori della carta ad uso grafico e carta da packaging, oltre a macchine tissue e macchine per carte speciali di dimensioni inferiori. Nella fonderia si possono produrre cilindri yankee di larghezza fino a quasi 5 metri (16 piedi).
LA STORIA DI VOITH ANDRITZ TISSUE. Sebbene Voith abbia avuto per lungo tempo una propria identità separata nel settore del tissue ed abbia costruito macchine da tissue fin dagli anni ’70, negli ultimi anni il suo nome è stato spesso associato a quello di Andritz. Le due aziende hanno infatti collaborato per circa 10 anni, dal 1994: la Voith copriva America ed Australia e la Andritz Europa Asia ed Africa.
Alla chiusura della Beloit negli Stati Uniti nel 1999 seguì l’assunzione di molti ex dipendenti Beloit e, nell’Ottobre 2000, la formazione della Voith Andritz Tissue LLC, di proprietà 50% e 50%, mirata a rafforzare la tecnologia, i servizi ed i prodotti tissue nei paesi NAFTA (Stati Uniti, Canada, Messico).
La collaborazione funzionò bene per i primi anni e registrò molti successi, ma negli ultimi tempi lo sviluppo delle due aziende ha intrapreso direzioni diverse per varie ragioni, spiega Christian Münch, direttore della Divisione Tissue della Voith: “Ultimamente nessuno dei due vedeva più un futuro per la nostra collaborazione. Ecco perché iniziammo a ridurla alla fine del 2004, per concluderla definitivamente nel settembre 2005. Di conseguenza Voith tornerà sul mercato nord americano come Voith Tissue. Voith fornisce già macchine tissue al mercato europeo e a quello asiatico”.
IL TAD. Tra le ragioni della decisione di Voith di uscire dalla collaborazione, la diversa visione che le due aziende avevano della tecnologia TAD. Spiega Münch “Non volevamo percorrere la strada del TAD: la tecnologia TAD risale agli anni ’60, quindi saremmo stati uno dei tanti fornitori e questo non rientra affatto nella nostra filosofia. Da sempre Voith è innovazione. Inoltre la tecnologia TAD è sommersa di brevetti e concludemmo che non sarebbe valsa la pena, considerati i rischi e l’investimento richiesto. Preferimmo orientarci verso una tecnologia innovativa”.
Quindi Voith si è riorganizzata per ripartire. Voith Paper São Paulo è stata rinominata Center of Competence Voith mondiale per il tissue, dedicato a Ricerca e Sviluppo, impianti pilota, sviluppo concettuale e standardizzazione, supporto tecnico mondiale.
Altre sedi Voith in tutto il mondo – Brasile, Germania, Spagna, Italia, India, Cina, e Giappone - seguono i mercati regionali in qualità di fornitori di sistemi.
Nestor De Castro è il presidente della Voith São Paulo. Christian Münch è direttore del Centre of Competence e si avvale della collaborazione di Thomas Sherb, a capo del centro tecnologico tissue, e di Ronaldo Parucker, responsabile per il product engineering. Del team fa inoltre parte Harald Schmitt-Hebberl, ex CEO della JV Voith Andritz tissue, oggi consulente per Voith Tissue.
L’impianto pilota tissue di San Paolo, che avrà un ruolo fondamentale nello sviluppo Voith ed è una delle ragioni principali per cui è stato scelto il Brasile come centro per le attività tissue, fu costruito nel 1994. Comprende i pulper, la preparazione della pasta, sistemi di modificazione delle fibre ed una pilota completa dalla cassa d’afflusso alla bobina. La pressa Tissue Flex, ad oggi in funzione in una dozzina di cartiere, fu sviluppata proprio qui, negli anni ’90. Ma per il futuro, la Voith punta su sviluppi ancor più importanti.
ATMOS – UNA VENTATA DI ARIA FRESCA NEL TISSUE. Atmos, la parola greca per “aria”, è il nome scelto da Voith Tissue per la nuova tecnologia di formazione del tissue che, a loro dire, darà “qualità pari al TAD a costi notevolmente ridotti in termini di investimento capitale e di costi di produzione”. Atmos, che è anche acronimo di Advanced Tissue Molding System (sistema avanzato di formazione del tissue), è stata sviluppata nella pilota di San Paolo, in grado di realizzare un prodotto completamente asciutto e avvolto. Voith ripone grandi aspettative in questa nuova tecnologia. “Crediamo che sarà una grande innovazione per l’industria del tissue” dice Thomas Scherb, “il grande passo avanti nella tecnologia che l’industria del tissue stava aspettando. La svolta che cercavamo per distinguerci dagli altri. In poche parole, la chiave per il nostro futuro”.
Scherb non rivela niente di preciso a proposito della nuova tecnologia del brevetto Atmos, ma è noto che un elemento fondamentale sarà il tessuto. Il fatto che Voith Paper Fabrics sia una consociata della Voith Tissue, ha consentito un elevato livello di sinergie e di scambio di competenze tecnologiche.
Un maggior livello di secco consente risparmio di energia termica. La Voith sostiene che, a confronto con il TAD, sarà possibile ottenere la stessa qualità in termini di volume e assorbimento per circa il 60% del costo capitale complessivo. Il risparmio sul costo energetico dipende ovviamente dalla fonte dell’energia e dal costo unitario, ma sono molto probabili risparmi del 25-30%.
“L’aspetto importante è che abbiamo trovato il modo di arrivare ad un grado di secco del 35% prima di dover utilizzare energia termica per l’essiccamento finale, contro il 25% di secco raggiunto nel TAD. Ovviamente serve molta meno energia per essiccare un foglio già asciutto al 35% piuttosto che al 25%. Sembra dunque chiaro che Atmos richiederà molta meno energia”.
Inoltre, spiega l’azienda, la tecnologia Atmos consente alla macchina di funzionare con 100% di fibre riciclate, alle velocità tipiche delle macchine TAD. Inoltre utilizzerà agenti chimici di rilascio dal monolucido piuttosto comuni.
Tutti i vantaggi di Atmos sono dunque chiari: la nuova tecnologia darà ai produttori nuovo potenziale per creare prodotti sempre più innovativi per il proprio mercato.
Scherb spiega che l’azienda si mantiene per il momento cauta su Atmos: “Sappiamo che funziona sull’impianto pilota; adesso abbiamo bisogno di metterla a punto su una macchina da produzione. Vogliamo aspettare il risultato della prima applicazione commerciale prima di entrare sul mercato su larga scala. Voith lavora così: nel lungo termine”. La prima istallazione sarà confidenziale, su una macchina ricostruita; l’avvio è previsto per la fine del 2006.
IL FUTURO È NELL’INNOVAZIONE. La Voith fornisce una gamma completa di macchine tissue, dalle macchine per la preparazione della pasta a linee complete. “Il nostro obiettivo per il futuro è fornire all’industria del tissue tecnologie innovative caratterizzate da efficacia dei costi. Le macchine più semplici e basilari sono ormai diventate beni di consumo, ma noi non intendiamo muoverci in questo campo”.
Noi offriamo valore, qualità, tecnologia avanzata al giusto prezzo. Siamo sicuri che valore ed efficacia dei costi saranno evidenti nel lungo termine.
Atmos è dunque il futuro della Voith. Se decollerà come previsto, non cambierà solo le prospettive di Voith nel tissue, ma forse il mondo del tissue stesso.