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“Start-Up”: un progetto lanciato dalla Fondazione Giuseppe Lazzareschi per far crescere i nuovi imprenditori

La Fondazione entra nel mondo della carta e si consolida sul territorio lucchese grazie ad un ricco calendario di attività culturali e imprenditoriali dedicate allo sviluppo e alla valorizzazione.

“Avere dei sogni,

elaborare dei progetti,

possedere la volontà di realizzarli

è la sfida per ognuno di noi.”


Giuseppe Lazzareschi


Lucia Maffei


Presentata ufficialmente il 21 novembre 2003 a Porcari con l'inaugurazione della prestigiosa e modernissima sede il “Palazzo di Vetro”, la Fondazione Giuseppe Lazzareschi è già attiva: oltre ad aver creato un team progettuale finalizzato a interventi specifici nel settore scientifico e imprenditoriale, propone un ampio calendario di manifestazioni. La Fondazione infatti articola le sue attività esprimendo due diverse vocazioni: da un lato quella rivolta alle iniziative in ambito sociale e culturale, dall'altro quella tesa a sviluppare le tematiche e le attività legate all'impresa e alla ricerca.


ENTRAMBI I SETTORI D'INTERVENTO SONO RICONDUCIBILI ALLA FIGURA E AL CARATTERE DI GIUSEPPE LAZZARESCHI, uomo incui generosità e umanità si sono sempre unite alla grande capacità imprenditoriale e a una lungimiranza rara. Da pochi mesi dunque la Lucchesia, il distretto cartario più grande d'Europa, si è arricchita di un'altra realtà, dove l'amministrazione pubblica, il Comune di Porcari, ed il privato, la famiglia Lazzareschi, proprietaria del gruppo Sofidel, si fondono per creare energie nuove in favore del territorio.

Lucca con il distretto cartario, la Lucense e la Scuola di Alta Formazione è da tempo dotata di strutture che si occupano, a vario titolo, di ricerca, formazione, studio del settore della carta e delle problematiche correlate creando supporti e sostegno alle imprese.

Ma la Fondazione Giuseppe Lazzareschi, pur mantenendo ferme le sue ragioni istituzionali, supera i limiti del settore cartario per offrire una serie di servizi e di opportunità molto più ampie sia per contenuti che per bacino di fruitori. Questa scelta nasce dalla consapevolezza che, ponendosi come obiettivo di diventare un supporto operativo al mondo dell’industria, rivolgersi solo al settore carta sia troppo riduttivo. Resta inteso che il distretto produttivo della carta, e in particolare quello del tissue, sarà sempre considerato dalla Fondazione, il comparto pilota per testare le nuove iniziative e i nuovi progetti prima di estenderli in altri campi.


ALL'INTERNO DEL PALAZZO DI VETRO DA UN LATO DUNQUE SI SVOLGONO MANIFESTAZIONI CULTURALI, mostre d'arte, presentazioni di libri, mostre fotografiche e storiche visitate da un continuo flusso di visitatori, dall'altro una “squadra” di esperti ha messo a punto gli ultimi dettagli del primo grande progetto legato all'impresa e al territorio e per il quale l'inizio dell’attività di divulgazione è prevista a partire dal maggio 2004.


START UP: È UN PROGRAMMA RIVOLTO E INDIRIZZATO A CHI VOGLIA ENTRARE NEL MONDO DELL’IMPRENDITORIA. Un progetto questo al quale la Fondazione tiene particolarmente, e al quale intende dedicare un grande impegno poiché coincide con i valori etici e morali espressi da Giuseppe Lazzareschi. Da tempo è operativo un team di esperti, una vera e propria squadra, il cui responsabile è Silvio Bianchi Martini, professore di economia aziendale all’Università di Pisa e docente all’Università Bocconi di Milano.


CON IL PROGETTO “START-UP: L’IMPRESA DA PROGETTO A REALTÀ“ la Fondazione lancia un appello all'imprenditoria lucchese per favorire lo sviluppo di nuove attività ad alto contenuto di innovazione e ricerca. In particolare START-UP è rivolto a tutti coloro che, finito un percorso scolastico, si trovano a dover decidere quale strada intraprendere e dimostrano di possedere le doti per aspirare, con successo, a creare una nuova attività imprenditoriale.


START-UP SIGNIFICA PARTENZA, AVVIAMENTO e dunque Avviare l’impresa partendo dall'idea, passando al progetto e concretizzandola nella realtà. L'obiettivo è di aiutare i giovani aspiranti imprenditori, che abbiano idee di business innovative, a intraprendere un’attività autonoma con un supporto iniziale complessivo e qualificato.

Il fine è quello di sviluppare una collaborazione sinergica tra la Fondazione Giuseppe Lazzareschi e le persone che si sentono pronte al salto: a diventare imprenditori. La peculiarità del progetto START-UP, è quella di prendere per mano il neo imprenditore, non solo aiutandolo nel reperimento di capitali e fornendogli un'adeguata formazione, ma soprattutto affiancandolo e assistendolo in concreto con una serie di servizi e “consulenze”, indispensabili nel difficile percorso di avviamento dell’attività, dalla nascita, al successivo sviluppo per un periodo che, alla Fondazione stimano debba durare minimo due anni. Al termine di questo periodo l’impresa sarà in grado di “camminare con le proprie gambe”.


ELEMENTO D'ECCELLENZA DI QUESTO PROGETTO È IL TIPO DI PERCORSO FORMATIVO CHE VIENE FORNITO: SI TRATTA INFATTI DI UNA FORMAZIONE NON SOLO TEORICA, ma che proviene da esperienze realmente vissute da protagonisti di rilievo in campo professionale ed imprenditoriale, da professionisti e specialisti capaci di fornire strumenti e supporti tecnici ed operativi applicati ai complessi e variegati aspetti dell'attività imprenditoriale.

La filosofia che guida questo percorso è quella di valorizzare l’idea e le capacità del neo imprenditore e di facilitarlo nella sua impresa tramite le conoscenze tecniche, gestionali, commerciali, finanziarie e manageriali raccolte e mutuate dalla Fondazione Giuseppe Lazzareschi.

Start Up nasce dalla consapevolezza che l’impresa, quando è ben radicata sul territorio, sana e diffusa, crea ricchezza per tutta la comunità.

Una filosofia che nasce dall'insegnamento di Giuseppe Lazzareschi teso a mantenere, coltivare e valorizzare quei valori culturali ed economici presenti sul territorio e che sono un patrimonio collettivo insostituibile. •


Giuseppe Lazzareschi: un ricordo per un libro


Un'iniziativa che coinvolge e commuove il mondo del tissue: dal sito della Fondazione un appello agli amici di Giuseppe perché i ricordi e la storia di ciascuno divenga di tutti e per tutti.

Cristina Lazzareschi, figlia di Giuseppe Lazzareschi, ricorda infatti che nel sito internet della Fondazione c'è uno spazio intitolato “un ricordo di Giuseppe Lazzareschi”, invito a tutti coloro che hanno conosciuto Giuseppe, a lasciare una testimonianza personale.

Queste testimonianze andranno a comporre un libro a più voci dove, grazie alla partecipazione di tutti, vita e storia di Lazzareschi si intrecciano con la storia ricca e complessa del mondo del tissue, della carta, delle persone, delle aziende che hanno costruito una così forte realtà territoriale e dato vita ad una storia industriale oggi tra le più significative in Europa.

Ma nessuno meglio del direttore della fondazione, Angelo Del Carlo, può restituirci un vivo ricordo di Giuseppe e offrire un simbolico “incipit” al volume:

“Essere oggi Direttore di questa struttura è per me un mezzo importantissimo per mantenere viva la memoria di Giuseppe dato il profondo legame affettivo che mi legava a lui e che andava ben oltre il puro rapporto di stretta collaborazione. Giuseppe era un uomo dal carisma eccezionale dimostrato specialmente nelle situazioni più drammatiche: “31 maggio 1988 Soffass completamente distrutta da un incendio: in una nottata se ne andò tutto il parco macchine, non si salvò neppure un pacco di prodotto finito, l’immobile distrutto. Una campagna pubblicitaria, quella del marchio Regina, appena cominciata e un momento in cui commercialmente stava decollando. Tutti i dipendenti disperati un disastro di tale entità non si era mai verificato in Lucchesia.

La mattina dopo Lazzareschi ci ha riunito tutti in assemblea: “Soffass è distrutta ma non è morta!

Se mi seguirete con il vostro operato la rifaremo più grande e più bella di prima!” E aveva detto la verità: nessuno fece un giorno di cassa integrazione. Gli operai in giro per stabilimenti italiani per utilizzare gli impianti messici a disposizione da concorrenti amici, i fornitori mobilitati a ricostruire i materiali accessori idonei per essere lavorati su macchine diverse dalle nostre, le giornate interminabili, le ferie passate al telefono per organizzare il lavoro i ritiri e le consegne del prodotto finito.

Stefani e Lazzareschi sempre al nostro fianco per sostenerci e intervenire nelle situazioni più critiche.

Quell’anno perdemmo solo un mese di vendite rispetto al fatturato dell’anno precedente.”

Questa era la vera forza di quell’uomo, saper motivare, saper riconoscere i valori, saper sostenere nei momenti del bisogno.


“Alla Fondazione Giuseppe Lazzareschi” conclude Cristina Lazzereschi “si vive un naturale intreccio tra cultura ed imprenditoria attraverso la dimensione del tempo e della storia poiché senza la conoscenza del passato, la valorizzazione dei fatti umani, economici, sociali e la piena consapevolezza e consolidamento di ciò che siamo, del presente, non vi può essere né continuità né futuro.”


Sito internet: www.fondazionelazzareschi.it

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