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SofideI: il colosso del tissue

Sofidel è oggi una multinazionale che conserva intatte agilità, flessibilità, intuito e voglia di innovazione e guarda a nuovi grandi primati

Lucia Maffei


Un gruppo industriale di consolidata esperienza, due famiglie, Lazzareschi e Stefani, che vivono e guidano dall'interno le loro aziende, la ricchezza di un'ampia memoria storica nei collaboratori, un'immediatezza e un coraggio decisionale insoliti per una multinazionale, sono i tratti che contraddistinguono e differenziano il gruppo Sofidel rispetto agli altri gruppi leader nella produzione del tissue in Europa.


Sofidel è un gruppo scattante, veloce, che da la sensazione di “costringere” gli altri a “rincorrerlo” non solo sulle quantità, ma soprattutto sulle innovazioni di prodotto, sulla qualità e le caratteristiche sempre diverse che rispondono così bene ai bisogni del consumatore e del mercato.

Sofidel oggi si colloca infatti tra i principali produttori e trasformatori europei di tissue. Un colosso che nel 2003 ha espresso un fatturato consolidato di oltre 530 milioni di euro, che occupa oltre 1760 addetti, che possiede sette cartiere in cui sono al lavoro 11 macchine continue, di cui ben quattro di 5.40 mt di larghezza e che produce un’ampissima gamma di prodotti grazie alle oltre 55 linee di trasformazione attive in vari paesi d’Europa. In Italia è il secondo produttore di tissue con 253.000 tonnellate annue e il marchio Regina occupa fermamente il secondo posto tra le brands italiane nel campo della carta igienica, degli asciugatutto e tovaglioli; Regina rotoloni, in particolare, è il codice di prodotto più venduto tra le carte igieniche italiane.

Dei segreti, della storia e del futuro di questa realtà ci parla Angelo Del Carlo, Direttore del Gruppo Sofidel, collaboratore da sempre presente al fianco delle famiglie Lazzareschi e Stefani.


OGGI CHI È SOFIDEL E QUALI FUNZIONI E SERVIZI RIASSUME PER LE VOSTRE AZIENDE? Sofidel è nata nel 1988 come azienda di servizi a supporto delle altre aziende. Dal dicembre 2001 è diventata la Holding del gruppo e detiene tutti i pacchetti azionari delle aziende che ne fanno parte, offrendo in questo modo, una migliore visibilità verso il mondo finanziario e il mercato in generale.


I SERVIZI ALLE DIVERSE AZIENDE E LA GESTIONE RISORSE UMANE QUANTO CONTANO E COME VENGONO SVILUPPATI IN SOFIDEL?

Abbiamo costituito una sorta di rete che supporta tutte le aziende. E’ compito di Sofidel la formazione, il coordinamento della logistica e dei trasporti, gestiti centralmente per tutto il gruppo, la consulenza, la guida finanziaria, il controllo degli investimenti e la rappresentanza del gruppo, come entità economica, sui mercati finanziari.

Nel settore risorse umane un punto peculiare della nostra realtà sono le crescite fatte dai nostri dipendenti all’interno delle nostre aziende, il ricorso all’assunzione di dirigenti provenienti dal mercato è percentualmente insignificante. Da noi c'è un forte interscambio, una serie di persone rivestono un ruolo trasversale e costituiscono appunto una sorte di rete di consulenza interna a supporto della forte crescita e dell'incremento aziendale degli ultimi dieci anni. Tutti questi uomini fanno parte di Sofidel e sono, ciascuno per il loro settore, un riferimento certo per tutte le aziende del gruppo.

Personalmente ritengo parte integrante del percorso formativo dei nostri collaboratori la creazione di un senso di appartenenza al gruppo grazie anche alla conoscenza della storia, di quei piccoli e grandi fatti “quotidiani” anche grazie ai quali, oggi, siamo il quinto gruppo in Europa.


LEI È PRESIDENTE DEI PRODUTTORI DI TISSUE ITALIANI DA ORMAI DUE ANNI, CI PUÒ DARE LA SUA IMPRESSIONE SULLE PROSPETTIVE DI QUESTO SETTORE?

In Italia nel 2003 la produzione è rimasta pressoché invariata, è stata avviata una sola macchina continua di 2,70 nell’ultimo trimestre dell’anno e anche per il 2004 non si prevedono grandi investimenti. Invece i nuovi investimenti tecnologici che le aziende italiane stanno compiendo all'estero, mosse dalla necessità di abbattere costi significativi come i trasporti, genereranno una forte sovrapproduzione sul mercato italiano che ovviamente non potrà essere assorbita tutta all’interno con le crescite di consumo che si attestano, a seconda del prodotto, tra il 2% e il 5%.


QUALE SCENARIO DUNQUE PER I PRODUTTORI ITALIANI?

Due i principali fronti. L'Italia è già il più grosso esportatore di tissue europeo con oltre il 50% della produzione e l’avviamento degli impianti italiani all’estero, giocoforza, costringerà ad un'attività più incisiva nell'acquisizione di nuovi ordini, specialmente nei paesi emergenti, con particolare riferimento ai mercati dell'est o del Sud-Europa, dove comunque c'è un consumo procapite molto basso e, purtroppo, anche una qualità molto bassa, in antitesi con quanto gli italiani sono ormai da anni abituati a proporre: prodotti in cellulosa. Sul fronte italiano tutti cercheranno di guadagnare nuove quote di consumatori e voglio sperare che ciò avvenga con innovazioni e proposte qualitative piuttosto che accendere una lotta per l'acquisizione esclusivamente con il prezzo, l’attività promozionale scriteriata e il deterioramento del prodotto.


LA CELLULOSA È MATERIA PRIMA ASSOGGETTATA AD UN MERCATO CON MOLTE VARIABILI, QUANTO QUESTO INCIDE E CONDIZIONA PREZZI, PRODOTTI E STRATEGIE DI MEDIO PERIODO?

La cellulosa ha avuto, negli ultimi due anni, un andamento fortemente altalenante: nella prima parte dell’anno decolla in termini di prezzo per poi ridiscendere nel secondo semestre. La causa di questo fenomeno è però da ricercarsi più a monte del processo produttivo della cartiera, nei problemi interni alle aziende produttrici di cellulosa e nella economia dei grandi paesi utilizzatori di questa materia prima.

Già nei primi mesi del 2004 si sta ripetendo, per il terzo anno consecutivo, il trend di crescita dei prezzi. Il settore del tissue pur avendo, nei primi mesi dell’anno, andamenti molto effervescenti incide solo per un 5% sul mercato complessivo del mondo carta e non è certamente questo segmento produttivo che può far spostare i prezzi della materia prima.


ALLA LUCE DEGLI ANDAMENTI DI MERCATO E DEI TREND PREVISTI QUALE TIPO DI INVESTIMENTO POTREBBE ESSERE INTERESSANTE IN UN PROSSIMO FUTURO?

Beh, alla luce di questo trend del mercato francamente credo che in questo momento, in cui ormai tutti si lavora con la solita materia prima e tutti hanno macchine continue efficienti l’unica, vera innovazione, il tratto distintivo, sia dato dal lavoro svolto in converting. Ci sono dunque dei flussi di innovazione tecnologica che ti portano ad investire, con costi non indifferenti, proprio nel settore cartotecnico. Oggi, al contrario di quanto succedeva anni fa, in termini economici pesa molto di più l'investimento in tecnologia e innovazione per l’impianto di una nuova cartotecnica che la realizzazione di una cartiera tradizionale. Insomma a parità di quantità trasformata oggi si investe più in converting che in cartiera!!


INTERTISSUE A CARDIFF È UNA DELLE ULTIME NATE TRA LE REALTÀ ESTERE DEL GRUPPO SOFIDEL, COME SI CARATTERIZZA E QUALI SONO GLI OBIETTIVI PREVISTI PER QUESTA NUOVA AZIENDA IN GRAN BRETAGNA?

E’ attualmente soltanto un’azienda di trasformazione localizzata a Cardiff, in Galles, questa realtà prevede l’ampliamento dal solo converting, in un immobile in affitto, alla costruzione di uno stabilimento integrato tra cartiera e cartotecnica dove si installerà una macchina continua da 5.40 m. con particolari accorgimenti finalizzati alla produzione di tissue con caratteristiche di elevata morbidezza, sofficità e spessore come richiesto dal mercato inglese. Nell’investimento sarà seguita la falsariga di Delipapier con un’attenzione specifica a certi prodotti per il mercato inglese, tipo fazzolettini in scatola di particolari dimensioni.


ENTRATE NEL MERCATO INGLESE CON UN VOSTRO MARCHIO O PRODUCENDO PER TERZI?

Inizialmente la produzione sarà orientata verso la private label, come in tutti i paesi dove ci siamo presentati, l’ingresso nel mercato, infatti, avviene grazie alla produzione di prodotti a Marchio Del Distributore e solo in una fase successiva, condizioni permettendo, si possono presentare i prodotti a nostra marca.


CON QUALI STRUMENTI E CON QUALI STRATEGIE AVETE AFFRONTATO I MERCATI DELL’EST?

Quando siamo andati in Polonia, non ci siamo presentati solo con la nostra organizzazione commerciale come storicamente avevamo fatto in Francia, in Germania, in Belgio, nei Paesi Bassi e in altri paesi europei. Abbiamo preferito, per meglio capire le dinamiche di quel mercato, acquisire un piccolo trasformatore locale, già presente con i propri prodotti sul mercato polacco.

Purtroppo erano prodotti che qualitativamente non combaciavano con quelli che siamo abituati a produrre, ad eccezione dei facciali e dei tovaglioli già allora realizzati con carta d'importazione. Per quanto riguardava gli asciugatutto e la carta igienica si trattava di prodotti di bassissima qualità in carta crespata e qualche volta addirittura confezionati a mano!


ALLORA QUALI SONO STATI I SEGNALI E GLI INDICATORI ECONOMICI CHE VI HANNO CONDOTTO ALLA SCELTA DELLA POLONIA?

Non siamo certamente andati in Polonia per continuare a produrre secondo i loro vecchi standard. Eravamo ben consci che il mercato polacco stava subendo un'evoluzione, i grossi distributori stranieri stavano entrando anche in questo paese e erano necessarie aziende capaci di rapportarsi con loro in termini quantitativi, qualitativi e di servizio. Per questi motivi adesso siamo presenti sia con la marca privata che con il nostro brand Regina in tutta la distribuzione polacca.


OLTRE AL BRAND REGINA SIETE PRESENTI SU QUESTO MERCATO ANCHE CON IL MARCHIO SOFF?

Soff Cartacamomilla è un marchio italiano che veniva già commercializzato nei diversi paesi europei come nostro piccolo brand. In Italia Soff Cartacamomilla è stato per lungo tempo una seconda linea con una carta di alta grammatura ma a due veli goffrati.

Nel 2002 lo abbiamo “nobilitato” cambiando il marchio da Soff a Regina Cartacamomilla, abbiamo inaugurato un segmento nuovo per l’Italia, quello del quattro veli con un alto numero di servizi, 250. Questo prodotto a 4 veli, lavorato con goffrature particolari, oltre ad senso di grande sicurezza offre al consumatore, grazie all’essenza di camomilla, un pathos “salutistico” legato al concetto di benessere e di cura del corpo. La stessa evoluzione la stiamo portando in tutti i paesi dove il Soff Cartacamomilla era presente, Polonia compresa.


IL BRAND REGINA IN ITALIA OGGI È RAPPRESENTATO DA ROTOLONI, ASCIUGONI E CARTACAMOMILLA. QUAL È IL MESSAGGIO CHE UNISCE QUESTI PRODOTTI, QUALI LE LINEE GUIDA DELLA PROMOZIONE?

Il brand Regina sul mercato italiano significa lunghezza/quantità. Ormai è scontato che i prodotti in tissue debbono essere morbidi, assorbenti e resistenti; la garanzia che diamo in più al nostro consumatore è che i nostri prodotti “non finiscono mai”. I Rotoloni Regina hanno 500 strappi ogni rotolo, Regina Cartacamomilla si presenta con 250 strappi ma a quattro veli. Alla fine la quantità di carta per rotolo è pressoché identica, in più Regina Cartacamomilla aggiunge ai rotoloni quell'aria di sicurezza che è bisogno primario per un certo tipo di consumatore, gli Asciugoni Regina con i loro 100 strappi a rotolo sono i più lunghi del mercato. Regina però non è soltanto carta igienica e asciugatutto è anche fazzoletti e tovaglioli. Nei fazzoletti, sia tascabili che in scatola, sono particolarmente apprezzati, specialmente dalle fasce di consumatori giovani, i personaggi Disney che allietano non solo la confezione ma sono dei simpatici decori anche per il singolo fazzoletto e con la linea “Aromaterapia” si sta ripercorrendo il successo della Cartacamomilla. Nei tovaglioli proponiamo la più vasta gamma sul mercato in termini di misure, decori, colori e goffrature particolari tanto da occupare anche in questa famiglia la seconda posizione nel mercato italiano.


EMI STEFANI, IN UN'INTERVISTA PARLA DI “TRUST” VIRTUOSO CON AZIENDE LEADER IN TECNOLOGIA PER LA RICERCA E SVILUPPO DI NUOVI PRODOTTI E PER IL MIGLIORAMENTO DELLA CAPACITÀ PRODUTTIVA. QUANTA PARTE HA QUESTA FILOSOFIA NEL VOSTRO SUCCESSO?

Il nostro settore di sviluppo è composto da un gruppo di persone che è cresciuto assieme al gruppo, un team che da oltre venticinque anni si muove nel mondo del tissue e che ha acquisito esperienza e conoscenze di tutti gli andamenti ed i fenomeni ad esso legati.. La nostra ricerca in tecnologia, lo sviluppo di innovazioni nell'ambito della trasformazione si fonda su una delle nostre maggiori ricchezze, un valore aggiunto molto prezioso: l'anzianità “professionale” e la fedeltà delle persone che lavorano con noi.

Grazie a quest’esperienza venticinquennale abbiamo una conoscenza trasversale dei mercati, delle tendenze e degli andamenti dei consumatori che ci rende possibile cogliere, intuire le innovazioni che potranno avere poi risultati eccellenti. Ed è proprio su questo aspetto che si crea una sinergia formidabile con il settore R&D della Fabio Perini con la quale, da sempre, andiamo a mettere a punto la risposta tecnologica alla realizzazione dei prodotti che corrispondono alle tendenze future e ai futuri bisogni dei consumatori nei diversi mercati europei. La nostra storia è infatti molto vicina e simile a quella della Fabio Perini spa e si può senz’altro affermare che siamo cresciuti insieme.


SIETE, A TUTTI GLI EFFETTI, UNA MULTINAZIONALE MA ANCORA L'ASPETTO DI “AZIENDA FAMILIARE” SI CONIUGA IN MODO ASSOLUTAMENTE ELEGANTE ED EQUILIBRATO CON L'ASSETTO DI GRUPPO INTERNAZIONALE. QUAL È IL SEGRETO?

Il segreto probabilmente è dato proprio dalla presenza quotidiana e operativa nel gruppo e nelle singole aziende delle persone che rappresentano la proprietà.

Mi riferisco ovviamente a Luigi Lazzareschi ed a Emi Stefani, sempre presenti, operativi e vicini, nel quotidiano, ai loro collaboratori. Questo crea un grande vantaggio in snellezza e flessibilità: certe decisioni infatti sono prese in modo rapido e quasi immediato. Non è necessario fare lunghi percorsi formativi per lo sviluppo e la concretizzazione di una nuova idea e questo rende agile il gruppo che ha, da tempo, raggiunto le dimensioni di una multinazionale.

Emi Stefani da sempre sostiene che dobbiamo mantenere la nostra caratteristica di “squadra leggera d'assalto” solo così eviteremo il rischio di diventare “troppo” multinazionale, perché Multinazionale normalmente, in natura, si equipara ad un elefante; è difficile essere una multinazionale “lepre”, è quasi una contraddizione in termini, ma fintanto che esisteranno queste condizioni e riusciremo a mantenere questo delicato equilibrio tra dimensioni sempre maggiori e flessibilità operativa potremo continuare a crescere e, in qualche modo, a fare, appunto, la “lepre”...

Certamente è sempre più difficile, soprattutto considerando che siamo cresciuti al ritmo di un'azienda ogni due anni, però ho grande fiducia nei giovani che sono all'interno dell'azienda e personalmente sono convinto che queste forze nuove stanno assorbendo la nostra continua, indefessa, “voglia di correre avanti”. •

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