PJL-25

Tikitea – partner nell’igiene

Il più grande converter di tissue nella Polinesia Francese è Tikitea, azienda che fornisce circa il 60% dei prodotti in tissue utilizzati nella Polinesia Francese. L’azienda attualmente trasforma circa 800 tonnellate l’anno di tissue sulle sue linee di trasformazione vicino a Papeete, sull’isola di Tahiti.

Tikitea è una società che fornisce prodotti diversificati per l’igiene, con un fatturato complessivo nel 2004 di 1.3 miliardi di CFP, che equivalgono a circa 11 milioni di Euro. Di questo fatturato, i prodotti in carta costituiscono circa il 25%, detergenti, bottiglie e sacchetti di plastica ne costituiscono un altro 25% e il restante 50% è rappresentato dai prodotti importati, principalmente articoli per la pulizia industriali.

L’azienda è partita come produttore di detergenti con uno stabilimento d’imbottigliamento per i detergenti e i saponi liquidi. Era il 1978 e l’azienda in origine si chiamava Tikichimic. “Tiki” è una parola polinesiana che indica una statuetta religiosa e “chimique” significa chimica in francese.

Nel 1981 Tikitea è entrata nel business del tissue grazie all’installazione di macchinari di seconda mano. Nel 1983 lo stabilimento si è trasferito dalla sua sede originaria a Fare Ute, vicino al porto di Papeete, nella sua sede attuale a Punaruu, pochi chilometri a sud della città. Nel 1992 l’attività è stata venduta a STI, una società finanziaria privata tahitiana, e nel 2000 l’azienda è stata ribattezzata Tikitea per comunicare il coinvolgimento anche in attività diverse oltre ai semplici prodotti chimici e detergenti. La parola “tea” significa bianco in polinesiano, indicando la caratterizzazione igienica dell’azienda. Tikitea è entrata nel business dei sacchetti di plastica nel 2001, con l’acquisto di Pacific Sacs.


TUTTO SOTTO UN UNICO TETTO. Oggi lo stabilimento di Punaruu copre un’area di 6.000 m2, comprese le linee di produzione del tissue, dei sacchetti di plastica e delle bottiglie, della formulazione dei detergenti e un’officina per la riparazione dei macchinari. I macchinari per la trasformazione del tissue consistono in una linea Fabio Perini S.p.A. modello 813 seguita da una linea confezionatrice modello Casmatic 602. Questi macchinari furono installati nel 2002 per una più ampia modernizzazione delle attività tissue. Nel 2004 è stata aggiunta una nuova ribobinatrice Fabio Perini S.p.A. modello 702 per rotoli jumbo.

Altri macchinari nello stabilimento di trasformazione comprendono una linea per tovaglioli ed una linea per fazzoletti. Le attività di trasformazione impiegano circa 70 persone con cicli di produzione di otto ore giornaliere, cinque giorni la settimana. I prodotti fabbricati da Tikitea comprendono carta igienica, asciugamani, fazzoletti e tovaglioli. Yoann Lamisse è il Responsabile Tecnico di Tikitea. Il trentaduenne francese Lamisse cercava qualcosa di diverso dalla vita in una grande città come Parigi, dove lavorava come ingegnere meccanico. La vela è il suo hobby preferito e questa sua passione e lo spirito d’avventura l’hanno portato a Tahiti circa sei anni fa.


LE SFIDE DI UNA LOCALITÀ LONTANA. Una delle sfide più grandi dell’azienda, spiega Lamisse, è la fornitura di rotoli jumbo per le linee tissue. Come per altri converter indipendenti, nel mondo, il mercato dei rotoli jumbo di tissue è generalmente un mercato difficile che rende arduo ottenere un rapporto ottimale prezzo-qualità al momento giusto. Anche la sua posizione nel Pacifico del Sud rende più complicato l’approvvigionamento.

Nonostante i rotoli jumbo siano reperiti in varie località di tutto il mondo, la maggior parte del tissue di Tikitea attualmente proviene dagli Stati Uniti dove, afferma Lamisse, l’azienda riesce ad ottenere la miglior combinazione di prezzo, qualità e affidabilità.

“In passato, abbiamo acquistato alcune tonnellate di carta tissue dall’Asia, prevalentemente dalla Cina,” spiega Lamisse. “Ma la fornitura talvolta era inaffidabile quindi non eravamo sicuri di ricevere la carta quando ne avevamo bisogno. Pertanto abbiamo trovato un fornitore negli Stati Uniti con cui abbiamo un ottimo rapporto di affari. Inoltre, le spedizioni dagli Stati Uniti al Pacifico del Sud sono abbastanza economiche se confrontate con le tariffe dall’Asia, che sono piuttosto alte.”

Anche la pellicola per il packaging arriva dall’estero, quindi occorre ordinarne grandi quantitativi. La fornitura per questi elevati quantitativi di materiale riesce a coprire il fabbisogno di Tikitea per molti anni. “Ovviamente,” dichiara Frederic Turconi, Direttore Generale di Tikitea, “questo limita seriamente la nostra capacità di cambiare il packaging con poco preavviso.”


RAPPORTI STRETTI CON GP. Tikitea possiede la licenza di Georgia-Pacific per molti prodotti. Tra i più noti c’è il marchio Lotus. I rapporti tra Tikitea e GP risalgono a quando esisteva ancora la vecchia società Beghin-Say in Francia. Beghin-Say, un grosso produttore di zucchero, era coinvolto anche nel business del tissue fino alla metà degli anni ’80, quando cedette le sue attività a James River Europe. James River divenne poi, successivamente, Jmont, Fort James Europe e più recentemente Georgia-Pacific Europe. In ogni caso, la relazione principale di Tikitea con GP continua attraverso i canali francesi, specialmente con lo stabilimento di Kunheim, in Alsazia. Per produrre il marchio Lotus, Tikitea importa rotoli jumbo pre-goffrati a Kunheim e li riavvolge in rotoli individuali. Lamisse spiega che un unico goffratore sulla ribobinatrice a Tikitea sarebbe troppo semplice per ottenere la goffratura di alta qualità richiesta da Lotus. Nel caso di alcune specialità, come la carta igienica colorata Moltonel, i prodotti finiti sono importati dalla Francia, dato che il mercato di Tahiti è troppo piccolo per giustificare la produzione in loco.


UN MERCATO DIVERSO. Qui il mercato è diverso. Mentre attraversiamo, in auto, l’area portuale di Papeete, Lamisse ci indica le varie tipologie di navi che vengono utilizzate per il trasporto della merce. “Sono essenzialmente navi che raggiungeranno le isole più remote per rifornirle praticamente di ogni cosa.” Queste imbarcazioni escono settimanalmente per fare il giro delle isole più vicine e solo ogni due mesi per quelle più lontane. Trasportano cibo, vestiario, energia, casalinghi, forniture commerciali e altri beni di consumo.

Frederic Turconi, attuale Direttore Generale, e precedentemente Direttore Commerciale è ancora coinvolto nelle vendite e nel marketing dell’azienda. “Siamo dei piccoli converter di tissue, molto lontani dal resto del mondo. Ma a Tahiti siamo grandi quindi abbiamo un ruolo importante qui.”

A parte le speciali navi da trasporto, il grande mercato retail nella Polinesia Francese conta su una vasta gamma di punti vendita, dichiara Turconi, che vanno dagli enormi “ipermercati” alle piccole drogherie cinesi, con negozi ad ogni angolo. A Tahiti, il più grande retailer è il gigante francese Carrefour, che ha due ipermercati di circa 5.000 m2 l’uno. Inoltre, Champion, anch’essa di proprietà Carrefour, ha sette supermercati nella Polinesia Francese. Turconi stima che i negozi Carrefour/Champion assieme rappresentino circa il 60% del giro d’affari delle vendite retail nel territorio. Anche un’altra grande catena d’oltralpe, Hyper U, ha un negozio di 5.000 m2 vicino a Papeete.

Altri punti di vendita al dettaglio includono Cash & Carry, una catena Tahitiana, e circa 30 supermercati indipendenti dell’ordine di 400 – 1.000 m2 e centinaia di rivendite cinesi già menzionate.

Turconi ci spiega che il mercato del tissue tahitiano è stabile ma non in crescita, riflettendo l’economia che è stata stagnante. In aggiunta alle preoccupazioni economiche, c’è un clima politico incerto che ha reso gli investimenti meno attraenti al momento. Il settore del turismo a Tahiti è un importante consumatore di tissue, con circa il 40% della produzione di Tikitea rivolta ai prodotti per uso Away-From-Home e il 60% venduta ai consumatori attraverso i canali di vendita retail. •

Commenti:
Accedi o Registrati subito per pubblicare un commento