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Figurine di fumo

Nate originariamente per preservare il tabacco, le figurine inserite nei pacchetti di sigarette sono diventate nel secolo scorso, ricercati oggetti da collezione ed efficace strumento di propaganda.

Giulio C. Cuccolini


Nel corso degli ultimi decenni dell'Ottocento l'uso del tabacco (da fiuto, da masticare, da pipa e sotto forma di sigari e sigarette) registrò un sensibile incremento. Le sigarette, dapprima vendute sfuse e a peso, incominciarono a essere confezionate in pacchetti di carta che l'uso finiva per sgualcire, danneggiando il delicato prodotto sia prima che dopo la vendita. Negli Stati Uniti, per ovviare a quest'inconveniente, si decise d'inserire nel pacchetto un cartoncino bianco chiamato "induritore" (stiffener).

Verso il 1880 qualcuno ebbe l'idea di stampare sul cartoncino un'immagine attraente per pubblicizzare il prodotto come già si faceva da decenni per molti altri beni (sapone, biscotti, cioccolata, ecc.). Poi vennero realizzate delle serie di figurine (normalmente di 50 esemplari) per spingere i clienti a collezionarle e per incrementare così la vendita delle sigarette. Poiché all'epoca la maggioranza dei fumatori erano maschi, i temi di queste serie furono le donne, le attrici, lo sport, la guerra, ecc. In alcuni casi vennero anche distribuiti album per contenere le serie di figurine.


NEGLI ANNI 1901-1902, DOPO AVER CONQUISTATO UNA POSIZIONE DOMINANTE NEL MERCATO STATUNITENSE, LA DUKE'S AMERICAN TOBACCO COMPANY tentò, senza successo, di sfondare nel mercato britannico. Questa "guerra del tabacco" fu combattuta a colpi di figurine in quanto spinse anche i produttori britannici a pubblicarne numerose serie dedicate a temi quali attrici e attori del music hall, giocatori di cricket e di golf, uomini politici, cani, quadri di Turner, uniformi militari, reggimenti, eventi bellici (per es., guerra anglo-boera 1899-1902) man mano che si svolgevano.

Durante la guerra 1914-18 la produzione di figurine rallentò a causa della scarsità della carta, anche se furono prodotte diverse serie propagandistiche per sostenere lo sforzo bellico.

Il periodo fra le due guerre mondiali è spesso indicato come "l'età d'oro" della produzione di figurine, che aumentò considerevolmente e si estese anche alla Germania. Nacquero altresì club e negozi per soddisfare le richieste di folte schiere di collezionisti.

In Gran Bretagna le serie (varianti da 25 a 50 figurine cadauna) illustrarono i temi più disparati: attori e attrici del cinema, uniformi, bandiere, stemmi, navi, aerei, treni, automobili, cani, cavalli, uccelli, farfalle, pesci, fiori, re e regine, figure storiche, inventori, sport, pronto soccorso, favole di Esopo, Alice nel paese delle meraviglie, ecc. Gli albi di figurine si trasformarono così in piccole e popolari enciclopedie visive con un valore anche educativo.


NEL CORSO DEGLI ANNI VENTI E TRENTA IL SETTORE DELLE FIGURINE PER SIGARETTE REGISTRÒ IN GERMANIA ALCUNE SIGNIFICATIVE INNOVAZIONI. Nei pacchetti di sigarette non furono più inserite direttamente le figurine, ma buoni che, una volta raccolti, venivano spediti alla ditta produttrice in cambio di una serie completa di figurine in condizioni "fior di stampa". Le figurine, non essendo più condizionate dalla forma del pacchetto, ebbero sovente formati maggiori. Poiché diverse serie di figurine erano disponibili contemporaneamente, uno poteva scegliere quale serie richiedere.

Molte delle serie tedesche furono realizzate con immagini fotografiche in bianco e nero o a colori piuttosto che con immagini a colori disegnate. Le serie tedesche non furono limitate a una cinquantina di figurine, ma composte da diverse centinaia di immagini con le quali si cercava di trattare esaurientemente un determinato argomento. Gli albi tedeschi per raccogliere le figurine erano più complessi di quelli inglesi: avevano la forma di un grosso libro senza illustrazioni e con ampio testo nel quale venivano incollate le figurine per illustrarlo. In alcuni casi una serie e l'album relativo furono stampati in milioni di copie. Molti dei temi illustrati dai tedeschi avevano un tenore patriottico e nazionalistico: uniformi, esercito, marina, canzoni, pagine di storia patria, cinema tedesco, eredità del passato, Olimpiadi di Berlino (1936), ecc.

Con l'avvento del nazismo le figurine furono ampiamente utilizzate a scopo di propaganda politica con serie del tipo Svegliati Germania, Lotta per il Terzo Reich, Uomini del Terzo Reich, Adolf Hitler, La Wermacht, ecc.

Dopo la fine del secondo conflitto mondiale il sistema di reclamizzazione del tabacco tramite figurine è tramontato quasi del tutto. Le figurine del passato sono diventate oggetto di un accanito e costoso collezionismo, battezzato "cartofilia". •

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