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Cascades cresce velocemente e diventa il sesto gruppo al mondo

La Cascades Tissue Group è cresciuta silenziosamente, fino a diventare uno dei principali protagonisti del mercato nordamericano. Il Perini Journal ha da poco incontrato il Presidente e CEO dell’azienda, Suzanne Blanchet. Molti fattori indicano che lo sviluppo futuro è programmato con una particolare attenzione agli Stati Uniti.

Hugh O’Brian


Dal semplice esordio di 40 anni fa, nella piccola città di Kinsley Falls, nel Quebec, in Canada, la Cascades Inc. è diventata un’azienda da US$2,4 miliardi. L’azienda, che oltre al tissue produce cartone da scatole e da contenitori, fine paper e carte speciali , è diretta dai tre fratelli Lemaire: Bernard, Alain e Laurent, figli di Antonio Lemaire, che nel 1964 fondò l’azienda. Anche se Cascades attualmente è quotata in borsa, la famiglia Lemaire detiene ancora una quota del 38%. Oggi i dipendenti sono 15.000, dislocati in oltre 160 stabilimenti in Europa e Nord America. Il tissue è presente all’interno dell’offerta di prodotti della Cascades fin dal 1977. A seguito di una vertiginosa crescita verificatasi negli ultimi tre anni, Cascades Tissue Group è oggi l’azienda tissue numero 6 al mondo per capacità produttiva. La capacità dell’anno 2004 è stimata intorno a 500.000 tonnellate. Questo colloca Cascades alla posizione numero 4 in Nord America e alla seconda in Canada, dopo Scott/Kruger. Le vendite lorde del 2003 ammontano a 686 milioni di dollari canadesi, circa US$490 milioni.


SUZANNE BLANCHET È PRESIDENTE E CEO DELLA CASCADES TISSUE GROUP. La Blanchet lavora per la Cascades da 26 anni. Originaria della zona di Kingsey Falls , Quebec, a circa un’ora di distanza da Montreal, iniziò la propria carriera come contabile e poi è salita progressivamente fino alla carica di controller di gruppo. La vera svolta si verificò quando la Blanchet entrò nel settore cartiera ed entrò a far parte della direzione.

Nel 1995 fu nominata vice-presidente del gruppo tissue e nel 1997 assunse la carica di Presidente e CEO.


UNA DONNA CEO? NESSUN PROBLEMA. Interrogata a proposito della sua posizione, forse unica, di Presidente e CEO di uno dei maggiori produttori di tissue, la Blanchet risponde che la situazione non le crea problemi. “Immagino che sia un caso quasi unico, ma non lo vedo come un vantaggio o uno svantaggio. All’inizio ho dovuto costruire la mia credibilità, ma adesso mi vedono come una donna d’affari”. Negli ultimi anni l’azienda è cresciuta soprattutto grazie a varie acquisizioni negli Stati Uniti, tra cui: le cartiere Plainwell Paper nel Winsconsin ed in Pennsylvania nel 2001, le cartiere American Tissue a Waterford (New York), Mechanicville (New York), e St. Helen (Oregon), nel giugno 2002, e a Memphis, nel Tennessee, nel marzo 2003. In totale la Cascades Tissue Group ha 17 stabilimenti di produzione o trasformazione, di cui 7 in Canada e 10 negli Stati Uniti. Tale concentrazione sul tissue rivela che questo settore ha acquisito più importanza per la Cascades Inc. Al tissue si deve attualmente il 25% delle vendite dell’azienda, ma rappresenta ben il 33% dei profitti dell’azienda. “Per anni siamo stati la “piccola” del gruppo” racconta Blanchet, “cioè eravamo importanti ma non centrali. Tutto questo è cambiato intorno al 1995, quando alcune importanti acquisizioni ci hanno fatto diventare un po’ più grandi”.

Due passi che hanno favorito l’entrata in “serie A” della Cascades in Canada furono l’acquisizione nel 1995 del produttore e trasformatore Perkins Papers, e nel 1999 di Wood Wyant, importante distributore di tissue con cui Cascades aveva già uno stretto rapporto di lunga data. “La famiglia Wyant era da tempo legata alla Cascades, quindi, quando decise di vendere fu naturale che fossimo noi a comprare questo importante distributore di prodotti tissue. Per noi fu un’ottima opportunità”.

Il rapido sviluppo ha comportato che la struttura informale dell’azienda dei primi anni, si è evoluta in una organizzazione più articolata. “Fondamentalmente siamo un’azienda a conduzione familiare che adesso ha 40 anni. Ad oggi abbiamo una struttura organizzativa molto più chiara, ma per anni tutti abbiamo fatto un po’ di tutto. Una volta cresciuti si è reso necessario stabilire ruoli più precisi. Ma lo spirito imprenditoriale è rimasto invariato”.


IL MARCHIO CASCADES È STATO RILANCIATO. Per quanto riguarda il settore distribuzione, Cascades è focalizzato sul mercato private label per il momento. Il 90% delle vendite alla distribuzione passa attraverso le private label mentre solo il 10% attraverso il marchio di Cascades, chiamato semplicemente Cascades. Il totale delle vendite è ripartito 50% e 50% tra prodotti AFH e prodotti consumer o retail. L’azienda lanciò il proprio marchio circa 10 anni fa, ma non è decollato. Dopo notevoli sforzi per migliorarne la qualità, il marchio Cascades è stato rilanciato all’inizio del 2003. Blanchet spiega: “Il marchio fu lanciato e poi ritirato un paio di anni dopo. In seguito, abbiamo sviluppato ulteriormente i prodotti e siamo stati in grado di proporre con il marchio Cascades un asciugatutto ed una carta igienica migliori ”.


GLI STATI UNITI OFFRONO LE MIGLIORI PROSPETTIVE. E’ negli Stati Uniti che Cascades intende crescere nel futuro. La Blanchet sostiene infatti che il mercato Canadese non offre adeguato potenziale per una crescita di volume: “I tre gruppi principali, Scott/Kruger, Irving e noi, sono ben posizionati per servire il mercato. Il problema piuttosto è che il mercato Canadese è costituito da 30 milioni di persone e non cresce molto rapidamente. Gli Stati Uniti sono un mercato più ampio che ci offre maggiori opportunità di crescita: intendiamo essere presenti con produzione e rete vendita. Riteniamo sia importante avere i costi di produzione e i ricavi nella stessa valuta, poiché ultimamente il dollaro canadese ha subito qualche oscillazione.

A volte questo può essere vantaggioso, altre volte molto penalizzante”. Senza dubbio Cascades è già presente sul mercato statunitense da molto tempo. Se osserviamo le vendite per paese, l’azienda vende circa il 65% negli Stati uniti e il 35% in Canada. La prima macchina che l’azienda ha avviato negli USA, nel 1983, fu presso la cartiera di Rockingham, Nord Carolina. Lo scopo era di servire il mercato degli Stati Uniti, nel quale l’azienda si era già costruita una posizione grazie alle ingenti spedizioni dallo stabilimento canadese di Kingsey Falls.


COMPRARE PIUTTOSTO CHE COSTRUIRE. La Blanchet non nasconde la preferenza delle Cascades per comprare piuttosto che costruire ex-novo. In ogni caso l’azienda non intende precludersi alcuna via: “Continueremo a cogliere le occasioni che si presenteranno. Generalmente preferiamo comprare più che costruire perché, nonostante sia più laborioso, è vantaggioso dal punto di vista economico. Riteniamo che sia un investimento migliore. Per questo cerchiamo sempre buoni impianti, nel posto giusto, al prezzo giusto. Ma ogni tanto capita anche di costruire, e la cosa non ci dispiace”. Il fallimento della American Tissue nel 2001 offrì alla Cascades un’ottima opportunità per inserirsi meglio nel mercato statunitense ad un prezzo conveniente.

La Blanchet conferma, ma precisa: “Il prezzo di acquisto per gli stabilimenti ATC era ragionevole, ma le cartiere erano state ferme per quasi un anno e le macchine erano in disuso. Quindi avevamo le macchine ma nessun dipendente né cliente! In un certo senso fu una sfida, e tutt’ora lo è; ma se non avessimo comprato, lo avrebbe fatto qualcun altro, quindi dovevamo agire con tempestività. E questo rientrava perfettamente nella nostra strategia di espansione negli Stati Uniti”.


L’ACQUISIZIONE DELLA ATC È STATA UNO SFORZO PER CASCADES, per i tempi e le forze che sono stati necessari per rimettere in moto gli stabilimenti. “Per ora l’attività non é molto remunerativa, perché trattandosi di stabilimenti brownfield abbiamo dovuto provvedere ad opere di ristrutturazione, oltre e dover reclutare l’intero personale. Inoltre, anche i clienti erano spariti dal momento in cui la ATC aveva chiuso battenti nel Settembre 2001, e noi abbiamo preso possesso degli stabilimenti solo nel Luglio 2002. A questo si aggiungano i tragici eventi dell’11 Settembre, che certo non hanno facilitato le cose”. Per quanto riguarda future acquisizioni e prospettive di crescita, Cascades è sempre in cerca di opportunità. La Blanchet non nasconde i propositi di espansione, ma non precisa in quale direzione si realizzeranno: “Per tradizione la nostra attività ha sempre seguito cicli triennali, quindi posso dirvi che qualcosa accadrà nell’immediato futuro. La strategia che preferiamo è comprare, assestarci, far funzionare le cose e poi dedicarci all’obiettivo successivo”. •

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