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Crane: una lunga storia di lotta alla contraffazione

Una delle più antiche aziende cartarie americane, la Crane & Company, produce anche la carta da banconote utilizzata per i dollari americani. Ripercorriamo la storia e la tradizione di questa azienda, che oggi guida lo sviluppo di tecnologie d’avanguardia contro la contraffazione della moneta più importante del mondo.

Hugh O’Brian


Crane & Company non è una comune industria cartaria. Le origini di questo storico gruppo a conduzione familiare risalgono ai tempi della Rivoluzione Americana. I documenti presenti al Crane Museum of Papermaking di Dalton (Massachusetts), mostrano che nel 1775 la carta prodotta da Stephen Crane fu venduta a Paul Revere, l’illustre patriota americano. L’anno successivo gli Stati Uniti dichiararono la propria indipendenza dalla Gran Bretagna. Risalendo fino ai giorni nostri, oggi Crane & Company è il principale fornitore di carta da banconote del “US Bureau of Engraving and Printing”, l’ente che stampa i dollari per conto della Federal Reserve Bank degli Stati Uniti. Si dice spesso che la maggiore difficoltà per i contraffattori di banconote sia procurarsi la carta giusta. Per tener testa ai numerosi tentativi di contraffazione in tutto il mondo, ulteriormente diffusi e facilitati dall’avvento delle stampanti a colori ad alta qualità, Crane è divenuto uno dei maggiori esperti al mondo in tecniche di sicurezza per la carta da banconote. In un periodo intermedio, circa intorno alla metà del 1800, l’azienda si affermò anche per la produzione di alcune tra le migliori carte da cancelleria. Le carte di Crane, al 100% in fibre di cotone, sono utilizzate da capi di stato, importanti personalità e aziende, nel settore dell’economia, dello spettacolo, della moda, dello sport, ecc. La Crane & Company ha sede nella bellissima zona collinare delle Berkshire Hills, nel Massachusetts occidentale. Con colline, bellissime foreste di conifere e di piante a legno duro, caratteristiche città come Stockbridge, Lenox e Lee, la zona è una meta estiva molto comune per gli abitanti di città vicine, come New York e Boston. La sede generale dell’azienda si trova a Dalton, Massachusetts, ad est della città di Pittsfield.


RADICI PATRIOTTICHE. Peter Hopkins, storiografo della Crane, racconta che originariamente Stephen Crane aveva una cartiera nella zona di Boston, alla fine del 1700. Stephen Crane, che chiamò l’azienda Cartiera della Libertà, era evidentemente un patriota, ardito sostenitore dei colonialisti nella lotta per l’indipendenza dalla Gran Bretagna. Si sa che produsse carta per il governo coloniale del Massachusetts che fu usata per stampare banconote. Questa è la prima connessione esistente tra Crane e la moneta.

Il figlio di Stephen, Zenas Crane, apprese dalla famiglia il mestiere della produzione cartaria, ma in giovane età decise di lasciare Boston e successivamente si stabilì nel Massachusetts occidentale, attorno al 1799. A Dalton trovò i tre elementi necessari per produrre carta di qualità: stracci, energia idrica, una zona ben popolata. Gli stracci erano la materia prima per la carta a mano ed erano macerati in raffinatori meccanici a tino, azionati dalle acque del fiume Housatonic, che scorre proprio lungo lo stabilimento originale. La popolazione era necessaria sia come fonte di produzione degli stracci, sia come potenziale acquirente delle carte da scrittura e da stampa. Così, nel 1801 nacque la Crane & Company, che sfruttava come principale materia prima vecchia biancheria. I più antichi campioni di carta da banconote conservati da Crane risalgono al 1806. Si tratta di banconote emesse dalla Berkshire Bank di Pittsfield, Massachusetts. Infatti, fino al 1862 i dollari americani non erano stampati centralmente: le singole banche emettevano banconote recanti il valore in dollari. Solo nel 1862, durante la Guerra Civile Americana, la moneta fu nazionalizzata e da quel momento i dollari furono stampati ed emessi in modo centralizzato.

Racconta ancora Hopkins:” Nel 1879 la Crane si procurò il primo contratto con il Bureau of Engraving & Printing, e da allora ha sempre fornito carta per tutti i dollari emessi dalla Federal Reserve Bank”.


LA CONTRAFFAZIONE NON È UN PROBLEMA NUOVO. Già fin dagli anni ’40 dell’800, la Crane utilizzava nuovi metodi per combattere la contraffazione. Alcune banconote dell’epoca mostrano che nella carta si inserivano fili: uno per le banconote da un dollaro, due per quelle da due dollari, ecc. Altre tecniche utilizzate prevedevano l’uso di fibre allineate, fibre disposte senza ordine, colori diversi, ecc.

Nel 1928, tutte le banconote statunitensi vennero uniformate con un taglio più piccolo. Prima di questo, esistevano dollari di diverse misure e alcuni erano molto più grandi del formato odierno. Così dal 1928 al 1991 i dollari hanno mantenuto più o meno lo stesso aspetto. Le caratteristiche del dollaro americano sono state praticamente congelate per oltre 60 anni.

Alla fine degli anni ’80, la preoccupazione per la contraffazione dilagava un po’ in tutto il mondo e il Bureau of Engraving & Printing iniziò a cercare possibili soluzioni al problema. Essendo il dollaro americano la valuta più importante, è opportuno che i tentativi di combattere la contraffazione si svolgano sempre con la massima discrezione in modo da non suscitare panico e perdita di fiducia nel dollaro.


UN LAVORO DA SERVIZI SEGRETI. Perfino i Servizi Segreti degli Stati Uniti sono coinvolti. Questi hanno due compiti: innanzitutto proteggere il presidente e, in secondo luogo, proteggere il dollaro, individuando e perseguendo i contraffattori. In quanto fornitore di lungo corso dei Servizi Segreti e del Bureau of Engraving & Printing, anche la Crane combatte la contraffazione.

Spiega Tim Crane, vice presidente di Ricerca, Sviluppo e Tecnologie per la Sicurezza: “Oggi la contraffazione ha cambiato aspetto. Mentre in passato i falsari per produrre banconote dovevano investire in presse stampa e in macchinari pre-stampa, oggi usano il computer, stampanti e fotocopiatrici a colori più economiche. Il profilo del contraffattore è molto cambiato rispetto al passato: i contraffattori sono più numerosi ma producono meno banconote ognuno.


PROCEDIMENTO BREVETTATO. Tim Crane, membro della sesta generazione della famiglia fondatrice dell’azienda, nel 1991 guidò lo sviluppo di un sistema di sicurezza che fu poi adottato dal Bureau of Engraving. Il sistema, brevettato, consiste nella reverse printing of a metallized polyester strip and demetalllization with the words US 100, for example, are printed in metal.

Avvalendosi di un procedimento molto preciso per inserire la striscia nella posizione prestabilita all’interno del foglio di carta, Crane è stato in grado di ideare una carta da banconota con un elemento di sicurezza invisibile a condizioni normali. Ma se messa controluce, la carta rivela chiaramente la presenza della striscia di sicurezza. Se la banconota falsa è stata prodotta con una stampante a colori, messa controluce non presenterà la striscia di sicurezza né la scritta US100.

Comprensibilmente, l’azienda non può rivelare molto a proposito della precisa tecnica usata per il corretto posizionamento della striscia nella carta, ma sappiamo che si basa su un sistema di controllo e monitoraggio del processo dal costo di milioni di dollari. Telecamere digitali e strumenti di analisi sono inoltre utilizzati per assicurare le qualità.Per combattere i falsari, Crane & Company continua a dedicare alla ricerca e sviluppo molte energie, con l’obiettivo di trovare metodi sempre nuovi e più sicuri per distinguere le banconote vere da quelle false. Tra i vari metodi attualmente studiati, la possibilità di usare immagini cangianti, come ologrammi, di ancor più difficile imitazione.


DAL 2002 ANCHE IN EUROPA. Da Dalton, Massachusetts, la Crane è dunque riuscita ad affermarsi negli Stati Uniti come produttore di carta moneta, ma non poteva servire da qui anche il mercato internazionale. Così, nel 2002, l’azienda ha deciso di muovere un passo molto importante, acquisendo la società svedese per la produzione e la stampa delle banconote con sede a Tumba, in Svezia. Lo scambio di informazioni tecniche iniziato alla metà degli anni ’90 tra le due aziende ha fruttato dunque una relazione molto più stretta. Quando, nel 2001, la Banca Centrale Svedese, proprietaria dello stabilimento di Tumba fin dall’inizio dell’attività nel 1755, decise di privatizzarlo, la Crane fu in grado di fare un’offerta. Così dal 2002 Crane ha assunto il controllo di Tumba formando la Crane AB: questa comprende non solo la cartiera ma anche l’impianto di stampa, dove si stampa la moneta svedese, la corona .

“Tumba è stato un banco di prova per noi, il primo stabilimento di produzione internazionale” osserva Tim Crane. “Abbiamo proceduto con cautela, ma adesso siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti.

Il potenziale di crescita produttiva è superiore a quanto previsto e questo ci offre la piattaforma per servire il mercato internazionale. Inoltre, anche la Banca Centrale Svedese è molto soddisfatta dell’accordo”.

Un altro settore in cui la Crane si è sviluppata negli ultimi anni è quello delle carte da filtro in tessuto non tessuto. Utilizzate per applicazioni altamente tecnologiche, ad esempio come ultrafiltri o nella osmosi inversa, tali filtri sono costituiti da fibre sintetiche di vetro o poliestere. L’azienda ha prodotto tessuti non tessuti per decenni, ma la vendita di questi speciali filtri è decollata solo negli ultimi anni.


LA RIVOLUZIONE NON SI FERMA. La Crane & Company affronta incessanti sfide da parte di falsari e concorrenti, continuando a combattere entrambe con lo spirito degli eroi della Rivoluzione Americana cui è legata. Mettendo insieme le antiche radici e le nuove avanzate tecnologie, l’azienda è stata capace di affermarsi sorreggendosi su tre pilastri: carta moneta e banconote vendute alle banche centrali di tutto il mondo; carte tecniche per applicazioni altamente tecnologiche; infine, la famosa carta al 100% in fibra di cotone, usata da tutti, da presidenti a stampatori.•

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