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Twin Pines Paper: un converter molto piccolo con progetti molto grandi

Partendo da una realtà molto piccola, Twin Pines è cresciuta lentamente. Il progetto a lungo termine mira a creare un'impresa a integrazione verticale, con una continua che produca tissue a partire da carte d’ufficio riciclate come materia prima, con annessa linea di trasformazione per fornire prodotti e servizi eccellenti ai mercati locali.

Hugh O’Brian

Con sede negli USA, a Romulus, nello stato del Michigan, a qualche miglio da Detroit, Twin Pines Paper ha debuttato nel settore trasformazione tissue nel 2001 quando Raj Mital, ora Presidente e Amministratore Delegato dell'azienda, entrò in contatto con un gruppo di investitori per partecipare a un progetto. Tale progetto consisteva nel produrre rotoli jumbo di carta tissue per il mercato commerciale away-from-home.

Dopo aver studiato la proposta, Mital decise di andare avanti con il progetto, che ammontava a tre milioni di dollari da investire nei cinque anni successivi. Medico di professione, Mital ha ora 63 anni. Nato in India, arrivò negli USA negli anni ‘60 e da allora ha passato più di 30 anni a esercitare la professione di medico.

Qualche anno fa decise che era giunto il momento per una nuova sfida. “Ero un po' stufo della routine che vivevo come dottore. Il lavoro non mi stimolava più tanto e ho cominciato a cercare qualcosa di più interessante. È capitato questo progetto, che mi ha coinvolto molto sin dall'inizio.”

 

INIZI DURI PER UN OUTSIDER. Mital spiega che gli inizi furono tutt'altro che semplici, il personale cambiava in continuazione e alcuni dei partner iniziali che avevano promosso l'idea se n'erano andati. L'azienda perse soldi sulle prime e la curva di apprendimento risultò molto ripida. “Non sapevo nulla del settore tissue,” continua Mital. “Posso davvero affermare che ogni giorno imparavo qualcosa di nuovo. Alla fine siamo riusciti a tenere i piedi per terra e ora il successo è arrivato.”

L'azienda, che oggi conta sei dipendenti, assunse il controllo delle attività operative e iniziò a realizzare ottimi prodotti con una ribobinatrice industriale della Fabio Perini S.p.A., modello 710. Una grossa parte del business iniziale di Twin Pines consisteva in un contratto d'appalto con una grossa multinazionale, ma poi il contratto giunse a scadenza. Successivamente, racconta Mital, si è trattato di creare un proprio portafoglio clienti, che poi si è trasformato in una risorsa sicura. Autosufficienza e taglio dei costi hanno contribuito alla redditività.

Nel 2007 l'azienda ha trasformato circa 200 tonnellate/mese di bobine madri in rotoli jumbo (JRT), rotoli hardwound e asciugamani a srotolamento centrale, un numero che nel 2008 si prevede aumenterà fino a 300-400 tonnellate/mese grazie a nuovi clienti in arrivo.

 

SOCIETÀ DETENUTA DA UN GRUPPO DI MINORANZA. Twin Pines Paper è una società detenuta da un gruppo di minoranza con apposita certificazione che offre ai propri clienti un “Diversity Brand”, un “Marchio Diverso”. Negli USA vige una direttiva che incoraggia le grandi aziende e le entità governative a investire in imprese detenute da gruppi di minoranza per aiutarle a crescere e dare loro un'opportunità di ampliamento. “Questi programmi”, dice Mital, “ci offrono un'opportunità per entrare sul mercato. Naturalmente, dobbiamo affrontare la concorrenza in termini di qualità, prezzo e servizio.”

 

PIÙ TRASFORMAZIONE E UNA POSSIBILE MACCHINA CONTINUA. Per il futuro, Twin Pines ha grandi progetti. Mital ha evidenziato alcuni passaggi che ritiene potrebbero aiutare l'azienda a crescere in maniera significativa. Il primo riguarda l'integrazione di altre linee di trasformazione per produrre carta igienica, asciugatutto, asciugamani piegati e tovaglioli. Attualmente Mital sta cercando investitori che possano aiutarlo a trasformare questo in realtà.

Il progetto più importante riguarda l'installazione di una continua che utilizzi le carte d'ufficio come fibra riciclata, il che consentirebbe a Twin Pines un maggiore controllo sul suo approvvigionamento di bobine madri. L'idea è produrre 30.000 tonnellate l'anno di tissue a partire da carte d'ufficio raccolte a Detroit e città limitrofe. Mital ha un progetto di base e sa che il salto dalla trasformazione alla produzione di carta è molto impegnativo, ma, dice, “con un'adeguata e dettagliata pianificazione e con la partecipazione degli investitori giusti per le esigenze di capitale, possiamo coprire la gran parte dei rischi di questa impresa.”

“Naturalmente,” continua Mital, “si tratta di una sfida, ma se guardiamo alla tecnologia cartaria, bisogna ammettere che si è semplificata negli ultimi anni. Le macchine tissue di prima fascia proposte sono molto meno complicate che in passato. A questo punto, si tratta solo di un sogno. Ma sono abituato a fare in modo che le cose che voglio diventino realtà. Così, anche se mi ci vorrà qualche anno, sono abbastanza sicuro che alla fine avremo qui una continua integrata con l'attività di trasformazione.”

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