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CMPC avvia la prima macchina tissue ATMOS al mondo

Grande interesse per le prove fatte dalla CMPC sulla nuova tecnologia che potrebbe avere un grosso impatto sulla produzione del tissue.

Perini Journal

“L’idea che sta alla base di ATMOS è così semplice che sembra un po’ strano che nessuno ci abbia pensato prima”, dice Carlos Hirigoyen, Direttore Sviluppo Industriale presso CMPC Tissue in Cile. “Mi fa pensare a quando venne introdotto l’avvolgimento periferico per la trasformazione del tissue e tutti si sono chiesti perché non fosse successo prima. Ora ATMOS è una realtà e la nostra esperienza con la prima macchina su scala industriale ha dimostrato che il concetto su cui si fonda questo processo è sicuramente valido, che la qualità del tissue ottenuto ha confermato i risultati della macchina pilota e che si tratta di un metodo più semplice del TAD per produrre tissue a trama strutturata.”

La prima unità ATMOS è stata installata sulla TM 2 presso il modernissimo stabilimento CMPC di Talagante, Cile, appena fuori Santiago. Ora la TM 2 può lavorare sia con la tradizionale configurazione crescent former sia con la nuova impostazione ATMOS, anche se la TM 2 non era stata originariamente pensata come macchina ATMOS. Hirigoyen spiega la storia del progetto.

 

UN TISSUE DI QUALITÀ PREMIUM. “Per alcuni anni avevamo coltivato un certo interesse per i prodotti in tissue a trama strutturata, sebbene non fossimo ancora convinti che il TAD era la cosa giusta per noi, a causa degli elevati costi d’investimento e del fatto che una macchina TAD può funzionare solo come TAD. Anche se oggi i prodotti in tissue di qualità premium sono praticamente inesistenti in Sudamerica, su questo mercato ci ritroviamo a competere con le grandi multinazionali che alla fine potrebbero decidere di commercializzare qui prodotti TAD, acquisendo quindi un vantaggio in termini di prodotto in alcuni segmenti. Per questo motivo abbiamo cominciato a considerare varie opzioni che ci consentissero di produrre la qualità premium, principalmente per assicurarci una quota di mercato. Nel 2004 abbiamo ordinato a Voith la TM 2 con una configurazione tradizionale a doppia tela, ma con un po’ di spazio extra nel telaio tra la sezione di formatura e il cilindro monolucido, così da consentirci di intervenire per eventuali modifiche in un secondo momento.”

“Qualche mese dopo aver firmato il contratto nel febbraio 2004, Voith ci ha contattato dicendoci in via riservata che stavano per lanciare un nuovo sistema di formatura in grado di offrire una qualità simile al TAD, ma a costi ridotti sia in termini di investimento che di produzione. Naturalmente ciò ha suscitato il nostro interesse e alla fine abbiamo concordato di installare la prima unità ATMOS sulla macchina.”

La TM 2 è stata avviata con la configurazione tradizionale verso la metà del 2005 ed esattamente un anno dopo, grazie a un rebuild, è stata integrata l’unità ATMOS. Da allora, CMPC ha fatto funzionare la macchina in modalità ATMOS tre volte, con una prima tiratura nell’ottobre 2006 per 30 giorni, una seconda tiratura nell’aprile 2007 per 20 giorni e una terza tiratura di prova nell’ottobre 2007 per 20 giorni. Una quarta tiratura è prevista per l’inizio del 2008, a febbraio o marzo.

Fino a oggi, continua Hirigoyen, i risultati della macchina ATMOS hanno confermato i dati riportati da VOITH sulla base del lavoro svolto con la loro macchina pilota. Dal momento che il mercato del tissue a trama strutturata è ancora in fase iniziale di sviluppo in Sudamerica, CMPC non ha ritenuto necessario far funzionare ulteriormente la macchina in modalità ATMOS se non per le prove concordate con VOITH. Molto semplicemente, CMPC deve produrre tissue tradizionale per soddisfare la sua domanda di mercato, dunque non è poi così motivata a optare per la configurazione ATMOS più di quanto abbia fatto finora. Tuttavia, il prodotto realizzato con il sistema ATMOS è già utilizzato da CMPC per asciugamani Away From Home con dispenser, un mercato ancora piccolo in cui le multinazionali concorrenti offrono prodotti TAD simili in Cile. “Se i prodotti TAD dovessero fare il loro ingresso anche sul mercato consumer, ora possiamo dire di essere pronti per questo evento”.

 

UN PRODOTTO DI QUALITÀ EQUIVALENTE AL TAD. Hirigoyen dice che le prove sono andate come previsto. “Considerando l’enorme passo in avanti che questa tecnologia rappresenta come pure il fatto che l’abbiamo testata per sole tre tirature di prova da 20-30 giorni ciascuna,” continua Hirigoyen, “possiamo dire che ha soddisfatto le aspettative. Certo, all’inizio non è stato immediato raggiungere una certa stabilità nel processo, ma dopo ogni prova abbiamo fatto delle rettifiche con Voith, il che è assolutamente normale per una tecnologia così nuova e fa parte del processo di apprendimento. Quello che importa è che ogni nuova tiratura ha evidenziato un sostanziale miglioramento.”

Quanto alle rettifiche sull’impianto avvenute dopo ogni ciclo di produzione, spiega che queste hanno riguardato la pulizia di gocce e problemi di fori, ma è stato tutto risolto. “La qualità del prodotto è ottima, direi equivalente a tutti gli effetti agli standard TAD. Riguardo al funzionamento della macchina, il processo è più simile a quello convenzionale che al TAD mentre si trova più o meno a metà strada tra i due in termini di consumo energetico. Di conseguenza, quando necessario, possiamo avere una qualità simile al TAD con un processo più semplice e più vicino a quello tradizionale. Il consumo energetico è chiaramente ridotto rispetto al TAD”, spiega Hirigoyen, “ma se si vuole sostituire il tissue tradizionale, bisogna considerare attentamente i costi specifici del luogo per quanto riguarda l’approvvigionamento di fibre e di energia. Attualmente, per esempio, tenuto conto del mercato e della situazione energetica in Cile, a noi conviene più produrre tissue tradizionale da un punto di vista economico, in quanto il sistema ATMOS consuma più energia rispetto al sistema tradizionale e i costi dell’energia in Cile oggi sono triplicati rispetto al momento in cui è stato avviato il progetto”.

 

TEMPI RAPIDI PER I CAMBI DI PRODUZIONE. Anche il direttore di produzione della cartiera di Talagante, Victor Turra, parla in maniera positiva del funzionamento, specie del fatto che la TM 2 possa passare molto rapidamente dalla configurazione necessaria per produrre tissue tradizionale a quella per produrre tissue a trama strutturata. “Una macchina in grado di passare dalla configurazione ATMOS a quella tradizionale in una manciata di ore è molto importante per noi,” dice. “Riteniamo che la possibilità di produrre entrambi i tipi di prodotto costituisce un grosso vantaggio, perchè farne soltanto uno costituirebbe un problema per noi.”

Arturo Celedon, direttore di stabilimento a Talagante, dice che il personale era molto motivato e contento dell’idea di essere il primo stabilimento al mondo a testare il nuovo processo. “I nostri dipendenti sono decisamente entusiasti e orgogliosi. Hanno capito che avrebbero fatto parte di una storia in evoluzione e sono stati molto contenti di essere coinvolti in questa operazione pionieristica, senza la minima esitazione. Credo abbiano rappresentato un fattore molto importante del successo di queste prove e del sistema ATMOS.”

 

Voith: ATMOS, una tecnologia commercialmente matura dopo appena 60 giorni di funzionamento.

 

“La cosa incredibile di questa evoluzione”, racconta Christian Münch, Vice Presidente del settore macchine tissue di Voith, “è che tutto il sistema ATMOS è passato dalla prima fase di ideazione alla fase di produzione industriale in un tempo brevissimo. Con le prime tre tirature di Talagante, abbiamo totalizzato appena 60 giorni di funzionamento e 75 giorni complessivi di tempo macchina. E ora abbiamo una tecnologia matura disponibile sul mercato. Siamo convinti che portare un nuovo sistema di produzione di tissue premium a questo livello di stabilità e velocità in così poco tempo non abbia precedenti. La qualità del prodotto ATMOS ha dimostrato di corrispondere agli standard TAD in termini di assorbenza, morbidezza, voluminosità e di tutti quegli aspetti che differenziano il TAD dal tissue tradizionale ed è importante notare che questo tissue di alta qualità è stato prodotto con una grossa quantità di fibra riciclata (RCF).”

Tutte le tirature hanno avuto esito positivo, dice Voith, e la più recente, quella che ha avuto luogo nell’ottobre 2007 per 20 giorni, ha messo in rilievo le seguenti caratteristiche :

 

• Prodotti: carta asciugamani da 19,0 e 30,0 g/m2 prodotta a partire da 50%DIP / 50%SW

• Qualità carta: qualità premium ottenuta con 50% DIP

• Velocità della macchina:

-carta asciugamani da 19,0 g/m2: 1200 m/min

-carta asciugamani da 30,0 g/m2: 800 m/min

-per entrambi i prodotti ottenuti con queste condizioni di funzionamento, ulteriore capacità di essiccazione era disponibile per un ulteriore incremento di velocità (macchina attrezzata con monolucido da 15” e cappa da 510°C )

• Consumo energetico (vapore, gas ed elettricità) della macchina tissue in garanzia, con ulteriore margine di miglioramento.

Voith afferma che una parte fondamentale del successo di ATMOS è legata agli sviluppi elaborati da Voith Fabrics riguardo ai vari tessuti ATMOS usati per produrre tissue a trama strutturata. Anche il pacchetto di prodotti chimici speciali per la crespatura Magnos, messo a punto dall’azienda chimica Buckman Laboratories, ha avuto un ruolo importante.

La prossima tiratura con sistema ATMOS, prevista per febbraio o marzo, punta a ottenere velocità ancora più elevate, minore consumo energetico e sviluppo di altri prodotti tissue premium. La gamma di tessuti ATMOS è in fase di ulteriore espansione, con alcuni sviluppi interessanti che garantiranno ancora più flessibilità nella progettazione dei prodotti, dice Münch.

 

I produttori di tissue partecipano alle prove

Riguardo alle prove più recenti, Thomas Scherb, Responsabile Tecnologia e Sviluppo per Voith, dice che “è importante notare che non stiamo soltanto dicendo che sono state un successo. Molti clienti giunti in Cile per assistere a queste prove possono realmente testimoniarlo. Il loro feedback è quello di una dimostrazione di grande effetto, con una curva di apprendimento molto ripida e un’operatività stabile raggiunta in breve tempo.”

Ora Voith, da un lato, è soddisfatta che l’efficacia di questa tecnologia sia stata dimostrata, ma dall’altro è perfettamente consapevole che tutto il lavoro necessario affinché ATMOS diventi un successo anche in termini finanziari deve ancora essere compiuto. “Penso si possa affermare che avevamo fatto una promessa nel marzo 2006 in occasione della fiera Tissue World Americas di Miami,” continua Münch, “quando presentammo il sistema ATMOS al mondo e dicemmo che saremmo arrivati presto alla fase di produzione industriale. Oggi possiamo dire di aver mantenuto quella promessa e anche con esiti assai positivi. Ma ora è tempo di affrontare il prossimo test, ossia vendere e installare più macchine per consentire una vera diffusione del sistema ATMOS.”

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