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Lincoln si concentra nel settore delle bobine madri

Riportando a nuova vita un'azienda in fallimento, Lincoln Paper and Tissue è cresciuta concentrandosi attentamente sui costi, i clienti e l'efficienza. Ha anche integrato rapidamente una terza macchina tissue per poter soddisfare le richieste di bobine madri in aumento.

Hugh O’Brian

L'azienda che oggi si chiama Lincoln Paper & Tissue affonda le sue radici in un passato di oltre 120 anni, quando nel 1888 venne insediato uno stabilimento per la produzione di pasta e carta nella città di Lincoln nello stato del Maine, USA. Ancora prima, verso la metà del 1800, su quel sito sorgeva una segheria. Ma è forse la storia recente dell'azienda quella più importante, considerato che nel 2004 lo stabilimento era stato praticamente chiuso per difficoltà finanziarie.

L'azienda, che allora si chiamava Eastern Pulp & Paper, aveva lottato per anni, finendo in amministrazione controllata dal 2000 alla fine del 2003 (secondo la procedura concorsuale vigente negli USA denominata Chapter 11 bankruptcy protection). Tuttavia, nel momento in cui creditori e proprietari non riuscirono a trovare un accordo sulla maniera migliore di proseguire, i finanziamenti vennero tagliati e lo stabilimento venne chiuso nel gennaio 2004.

Si tratta di una misura assai drastica per qualunque azienda che produca pasta o carta, tanto più per lo stabilimento di Lincoln, essendo un'unità di produzione integrata di pasta e carta situata nel freddo clima del Maine. Se lo stabilimento non fosse stato adeguatamente riscaldato e mantenuto durante l'inverno, vi era il grosso rischio che macchinari, tubi, pompe e altri componenti venissero colpiti dal gelo e distrutti. Sarebbe stato un colpo mortale, che probabilmente avrebbe impedito per sempre la riapertura dello stabilimento.

 

INTERVENTO DEL GOVERNATORE. Rendendosi conto della gravità della situazione e della potenziale nonché definitiva perdita di posti di lavori, il governatore del Maine, John Baldacci, intervenne per mobilitare risorse e persone con lo scopo di mantenere in vita lo stabilimento. Più o meno nello stesso periodo, quello che è oggi il Presidente & CEO di Lincoln Paper and Tissue, Keith Van Scotter, insieme all'attuale Direttore Finanziario, John Wissmann, stavano mettendo a punto un piano per comprare lo stabilimento.

Sia Van Scotter che Wissmann erano grandi esperti dell'industria di pasta e carta, ciascuno in grado di apportare capacità proprie e diverse al progetto. Wissmann era stato coinvolto nell'affare Lincoln per conto dei creditori dell'azienda. Poco dopo, Wissmann aveva coinvolto Van Scotter ed entrambi avevano cominciato a valutare l'idea di acquistare lo stabilimento.

Prima di arrivare a Lincoln, Van Scotter aveva ricoperto mansioni operative e di vice-presidente presso Mead Paper e Fraser Papers e ancora prima aveva lavorato presso Boise Cascade, Union Camp e Weyerhaeuser. Le competenze di Wissmann erano concentrate a loro volta sulla gestione finanziaria, lo sviluppo aziendale e la consulenza. In precedenza aveva diretto il team di consulenza di direzione Fisher International e prima ancora le attività operative negli USA di Jaakko Poyry Consulting, la società di consulenza diffusa in tutto il mondo e specializzata nell'industria dei prodotti forestali.

Di conseguenza, lavorando alacremente, alla fine del maggio 2004 avevano trovato le risorse finanziarie, chiudendo l'affare con un pacchetto da 26,5 milioni di dollari, che includeva l'acquisto delle attività e l'assunzione di tutti i debiti. Anche un atteggiamento collaborativo da parte delle rappresentanze sindacali di Lincoln, afferma Van Scotter, contribuirono a mettere insieme un organico realistico, fondamentale per poter riguadagnare competitività. In tal modo, una volta precisati i dettagli relativi a finanziamenti e forza lavoro, lo stabilimento venne riavviato. La Lincoln Paper and Tissue era nata.

“Le nostre sensazioni erano positive riguardo all'attività e intuivamo che, se avessimo fatto le cose come si deve nonché posto grande attenzione all'efficienza dello stabilimento e alle esigenze dei nostri clienti, avremmo avuto successo”, spiega Van Scotter. “Certo, abbiamo passato periodi molto difficili e impegnativi e dovevamo muoverci molto in fretta per fare in modo che il denaro entrasse più rapidamente di quanto non uscisse. Tutto è stato molto intenso, ma dopo quattro mesi di lavoro, sentivamo di aver passato il guado e che eravamo sulla strada giusta per poter fare di Lincoln un'azienda redditizia.”

 

UNA GRANDE FESTA PER UN NUOVO GRANDE PROGETTO. Per sottolineare il superamento del punto più critico e del periodo più difficile, continua Van Scotter, l'azienda organizzò una grande festa nel settembre 2004 per celebrare il fatto che il duro lavoro svolto stava iniziando a dare i suoi frutti.

Poco dopo, la dirigenza decise di fare qualcosa di ancora più grande e cioè installare una nuova macchina tissue per un progetto d'investimento che sarebbe costato 40 milioni di dollari. Il gruppo stava pensando da tempo a una terza macchina tissue, ma poi successe qualcosa che accelerò notevolmente la tabella di marcia, come ci descrive Van Scotter.

“Sin da quando siamo stati coinvolti nel progetto Lincoln, abbiamo pensato che una terza macchina tissue potesse essere un buon investimento. Avevamo capacità in eccesso di pasta e disponevamo anche dell'infrastruttura già esistente, due fattori a noi favorevoli. Dal momento che l'attività giornaliera dello stabilimento si stava assestando, abbiamo cominciato a pensare sempre più intensamente a questa idea.”

 

CARENZA DI BOBINE MADRI. “Ma il processo subì un'accelerazione quando visitammo il Tissue World di Miami alla fine del 2004. Eravamo sorpresi dal numero di converter che ci facevano richiesta di bobine madri. Era evidente che le bobine jumbo scarseggiavano e capimmo di doverci muovere molto rapidamente. Sebbene si trattasse di un grosso investimento per un'azienda molto giovane, l'input ricevuto a Miami ci rendeva fiduciosi, certi che fosse la decisione giusta.”

Sebbene la dirigenza si stesse già muovendo a ritmi serrati, vi fu un'ulteriore accelerazione e il gruppo si trovò a valutare e pianificare il progetto, scegliere i fornitori e trovare i finanziamenti. Venne messo a punto un pacchetto di finanziamento da 69,5 milioni di dollari, composto dai fondi originari serviti per comprare l'azienda più altri fondi per la nuova macchina tissue, con relativi fabbricati e infrastrutture.

Una volta elaborato il tutto, nell'agosto 2005 venne firmato un contratto con Metso per la nuova macchina, la quale fu avviata esattamente un anno dopo, ossia ad agosto 2006. La decisione di acquistare una terza macchina tissue, dice Van Scotter, è stata una felice intuizione. “Oggi siamo certi che si è trattato della decisione giusta da prendere. Il mercato delle bobine madri è forte, siamo in un buon settore. Sebbene negli ultimi due anni siano state avviate altre macchine tissue negli USA le capacità produttive arrivano sul mercato in tranche molto più piccole, rispetto al settore della carta o del cartone, in modo che il mercato stesso possa assimilarle meglio.”

Racconta che sono stati capaci di installare la macchina così rapidamente, in appena un anno, grazie all'ottima esperienza dello staff Lincoln, dei produttori di macchinari e della ditta di costruzioni Spirit Construction, responsabile del progetto.

 

INTEGRAZIONE CON L'UNITÀ CHE PRODUCE CARTA KRAFT. Lo stabilimento è abbastanza unico nel settore del tissue, in quanto si tratta di un'unità integrata che produce pasta e carta kraft, alimentando tre macchine tissue e due continue. Le continue producono carte da stampa ad elevata voluminosità tipicamente impiegate per le cartoline di abbonamento che spesso vengono inserite all’interno di riviste, per schede o carte simili. La produzione complessiva di pasta delle due linee dello stabilimento si aggira sulle 150.000 tonnellate annue, con la materia prima ripartita uniformemente tra legno duro misto e segatura mista di legno dolce e legno duro.

Le macchine tissue 6 e 7, installate rispettivamente alla metà degli anni ‘60 e all'inizio degli anni ‘70, producono ciascuna circa 17.000 tonnellate l'anno. La TM 8, avviata nell'agosto 2006, è una modernissima Advantage DCT100 crescent former di Metso larga 2,7 m, che produce circa 36.000 tonnellate annue principalmente di carta per asciugatutto.

L'azienda impiega oggi 400 persone circa in totale. Non dispone di impianti di trasformazione, né è previsto un ingresso in questo settore, e preferisce piuttosto dedicare le proprie risorse alla vendita di bobine madri negli USA e in Canada, con una distribuzione che va dal Midwest settentrionale fino agli stati del Mid South East. Van Scotter afferma che Lincoln si è ricavato una nicchia molto importante nella produzione di impasti deep dye (colorazioni intense) ed è il maggiore produttore USA di questi tipi di carta usata per tovaglioli finemente decorati.

 

SENZA MOLLARE MAI. “Direi che oggi l'azienda va bene”, conclude Van Scotter. “Pensiamo di avere quello che serve per andare avanti e siamo cautamente ottimisti sul fatto di continuare a incrementare la redditività. Il nostro scopo è rimanere concentrati sulla produttività, il controllo dei costi, l'efficienza e naturalmente sulla capacità di servire bene i nostri clienti. Siamo molto contenti della svolta che c'è stata, ma allo stesso tempo siamo perfettamente consapevoli che in un settore ad alto investimento di capitali come questo non si può mai mollare.”

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