PJL-26

Messico: un potenziale in attesa di essere utilizzato

Il Perini Journal dà uno sguardo agli sviluppi relativi all’economia del Messico, all’industria del pulp&paper e del tissue.

Perini Journal


Secondo i risultati delle statistiche più recenti dell’Associazione Messicana del Pulp&Paper (CNICP), nel 2004 la produzione tissue è stata pari a 812.000 tonnellate, le esportazioni hanno raggiunto 122.000 tonnellate e le importazioni 83.000 tonnellate.

Dati che evidenziano un consumo nel paese pari a circa 775.000 tonnellate e, basandosi su una popolazione stimata di 108 milioni di persone, un consumo procapite nel 2004 di 7,2 kg. Ci sono buone ragioni per credere che la produzione ed il consumo del tissue messicano cresceranno, anche se non alla stessa velocità di altri mercati emergenti, come quello cinese.

Javier Ortiz è un consulente che lavora con l’industria cartaria e si occupa anche di questioni finanziarie e bancarie per altre industrie messicane. Ortiz racconta: “Sono piuttosto ottimista per il futuro del Messico. Abbiamo una popolazione giovane molto fiduciosa riguardo al futuro. Si tratta di giovani con una mentalità aperta e da veri “vincitori”. Non a caso il Messico è Campione Mondiale di calcio under 17 dei Campionati Giovanili. Siamo estremamente orgogliosi di questo, e penso che sia un segnale molto positivo per il Messico”.


ALCUNI PUNTI DI FORZA. Tra i punti di forza del Messico evidenziati da Ortiz ci sono: la stabilità economica del paese e la costante crescita verificatasi negli ultimi anni. “Negli ultimi 18 anni il paese è stato economicamente stabile aumentando la fiducia degli investitori. Il PIL è cresciuto all’incirca del 3-4% negli ultimi dieci anni, una percentuale di crescita stabile e buona.

Inoltre, la predisposizione del governo e del paese verso il commercio internazionale rappresenta un enorme vantaggio.

“Siamo molto attivi nel commercio bilaterale e pensiamo che questo sia stato un grosso beneficio per l’economia messicana.

Ovviamente il NAFTA - North America Free Trade Agreement (L’Accordo Nord Americano sul Libero Commercio)- ha aperto i nostri mercati agli Stati Uniti e al Canada. Un fatto positivo per l’economia che ha portato nel paese nuovi posti di lavoro nell’industria”. Tuttavia, non tutte le notizie sull’economia messicana sono positive. Tra le debolezze che Ortiz cita, i prezzi elevati dell’energia, nonostante il Messico sia un grosso produttore di petrolio grezzo. Ortiz racconta che la causa dei costi elevati è principalmente dovuta alle elevate tasse sull’energia. Un’altra difficoltà che intralcia una maggiore velocità nella crescita economica, sono le misere condizioni della maggior parte delle infrastrutture in Messico. Il sistema di fornitura energetico non può rispondere sempre alle crescenti richieste, inoltre le strade ed il sistema di trasporto in generale sono sovraccarichi e obsoleti. Pertanto l’elevato costo energetico e le carenti infrastrutture sono oggi i problemi più importanti dell’economia messicana.

“Complessivamente”, afferma Ortiz, “penso che si possa descrivere la situazione messicana come un’economia che sta provando la dura esperienza di crescita, preludio di un brillante futuro. Penso che possiamo essere contenti di questo”.


SFIDE PER L’INDUSTRIA DELLA PRODUZIONE DI PASTA DI LEGNO E CARTA. Prima di esaminare il business del tissue, diamo uno sguardo generale all’industria messicana della carta. Durante alcuni incontri con l’Associazione Messicana della Carta (Camara Nacional de las Industrias de la Celulosa y del Papel, CNICP) è emerso chiaramente che la produzione della carta nel paese riscontra svariati problemi.

Primo della lista, così come nell’economia in generale, è l’elevato costo dell’energia, afferma Oscar Alcantara, Direttore Amministrativo della CNICP.

Un secondo importante problema per la produzione della carta nel Messico è l’elevato costo dell’acqua, che per un produttore di carta, ammonta in media al 6% del costo di produzione.

Un terzo problema, estremamente importante, per l’industria cartaria messicana è la mancanza di fibra nel paese.

Il sistema “ejido”, un processo, sponsorizzato dal governo, che consiste nel prendere terreni da proprietari privati per permetterne l’utilizzo alle comunità locali, rende rischioso piantare alberi o tentare di sviluppare risorse forestali. Questo è dovuto al fatto che quando gli alberi sono pronti, il proprietario potrebbe improvvisamente scoprire di non essere il reale proprietario del terreno. Si sta lavorando per migliorare questo sistema, ma i risultati non sono ancora certi, e l’industria si affida in gran parte all’uso di fibra riciclata (RCF), che costituisce oltre l’80% della fibra usata nell’industria cartaria messicana.

Questi svantaggi per la produzione di pasta di legno e carta hanno portato, durante gli ultimi anni, ad un appiattimento della produzione cartaria messicana (Figura 1).

Con lo sviluppo dell’economia il consumo della carta è cresciuto principalmente sulla base dell’aumento delle importazioni.

Perciò, nel 2004 il consumo totale della carta ammontava a oltre sei milioni di tonnellate, di cui solo i due terzi prodotti in Messico mentre un terzo, oltre duemila tonnellate è stato importato. Alcantara afferma: “Pensiamo che non dovremmo avere bisogno di importare così tanto, dovremmo essere più autosufficienti, ma attualmente non lo siamo. Crediamo inoltre che parte delle importazioni siano conseguenza del fenomeno di “dumping” da parte di alcuni dei nostri partner di commercio, che non riescono a trovare mercato all’interno dei loro paesi”.


IL SETTORE DEL TISSUE: MOSTRA LA CRESCITA PIÙ VELOCE. Considerati i costi e le difficoltà legati al trasporto a lunga distanza del tissue, non è una sorpresa che il tissue sia il settore di crescita più veloce tra tutti i settori cartari del Messico. Il totale del tissue prodotto nel 2004 ammonta a 812.000 tonnellate, con un incremento del 7% rispetto all’anno precedente, ed un incremento del 70% rispetto al 1995. Le importazioni sono ammontate a 82.000 tonnellate e le esportazioni a 122.000 tonnellate.

Nel mercato messicano del tissue circa il 64% è venduto attraverso negozi di grande distribuzione (supermercados e hipermercados) come ad esempio: WalMart, Gigante e HEB, ecc. Un ulteriore 30% è venduto ai distributori che a loro volta forniscono molti dei più piccoli canali “tradizionali”, come botteghe, negozi di dolciumi e semplici banchetti ambulanti che si trovano per le strade delle città. Il governo compra il rimanente 6% di tissue venduto in Messico per servizi pubblici e stabilimenti governativi.

Non ci sorprende che le più grandi aziende del mercato Messicano siano associate alle grandi multinazionali come Kimberly-Clark, SCA e Procter & Gamble. La Kimberly-Clark del Messico è di gran lunga il più grande fornitore nel Messico. KC Messico possiede circa il 50% del mercato, vendendo diversi brand come Petalo, Suavel, Delsey, Kleenex e Vogue. Esaminando i numeri della A.C. Nielsen relativi alla carta igienica in Messico, KC Messico possiede circa il 50%, seguito da Copamex, nel 2005 totalmente acquisita dalla svedese SCA, che ha il 18% del mercato della carta igienica.

A seguire Procter & Gamble con circa il 13%. Perciò, le grandi marche appartenenti alle aziende multinazionali possiedono circa l’81% del mercato. Le Private Label, inclusi i marchi del distributore ed i marchi meno conosciuti di alcuni trasformatori, incidono per circa l’8% del mercato della carta igienica.

La Fabrica de Papel San Francisco, che verso la fine di quest’anno acquisirà una nuova macchina continua, detiene circa il 4% del mercato messicano. Nel corso della nostra visita abbiamo incontrato il Grupo Corporativo Papelera, GCP: il piccolo gruppo di trasformazione di recente formazione. Eduardo Montero è il Direttore Generale del gruppo, che si trova in Toluca, una città industriale a circa 45 minuti ovest di Città del Messico.


GCP È ENTRATO A FAR PARTE DEL BUSINESS DEL TISSUE NEL 2002, ed è un ramo di un’azienda chiamata SINTRA.

Si tratta di un’impresa di progettazione e servizi, che lavora principalmente con il settore trasporti. È nata nel 1988 come azienda per la progettazione di ingegneria ferroviaria di metrò e treni, e successivamente si è spostata nel business dei servizi aeroportuali. Il direttore tecnico dell’azienda, Antonio Perez, è uno dei fondatori della SINTRA. “Siamo principalmente una società di progettazione, ma volevamo un po’ differenziare” - ci spiega - “Inoltre volevamo entrare nel settore industriale, per avere un’attività continuativa oltre a quella della progettazione. Con i progetti, passiamo da un contratto all’altro, mentre nell’industria avremmo avuto vantaggi nell’organizzazione di finanze, di progetti e nella gestione del personale”. Inoltre l’azienda ha visto anche alcune sinergie con il business dei servizi per le compagnie aeree, dato che i tovaglioli di carta prodotti dalla GCP potevano essere parte dell’offerta alle compagnie aeree con cui lavora.

La GCP ha ora sviluppato un buon business in questo settore per complementare gli altri servizi che SINTRA offre alle compagnie aeree. Perez afferma: “intraprendere l’attività nel business del tissue è stato un po’ più difficile di quanto pensavamo.

Tuttavia, adesso questa nuova attività sta funzionando molto bene e abbiamo un buon mini-business, che ha realizzato il nostro proposito di creare una piccola industria che ci permette di controbilanciare l’attività progettuale. •

Commenti:
Accedi o Registrati subito per pubblicare un commento