Tutti gli anni - da 40 anni - a fine ottobre Lucca diventa, per alcuni giorni, capitale mondiale del fumetto organizzando mostre e ospitando editori e autori provenienti da ogni parte del mondo. Nella città toscana ora è nato il MUF, il museo del fumetto, dove i personaggi delle “nuvole parlanti” hanno trovato una sede stabile e propongono la loro storia ai cultori e agli appassionati del genere.
Lucia Maffei
Si racconta che il primo fumetto della storia vide la luce negli Stati Uniti, nel 1893: una “striscia” che comparve nell'inserto domenicale del “The New York World” di Joseph Pulitzer. Protagonista era un piccolo ragazzino calvo, in una camicia da notte gialla: The Yellow Kid. Questo curioso bambino, creato dalla matita di Richard Felton Outcalt, fu subito famosissimo e il giallo della lunga camicia, scelto inizialmente solo per testare le macchine di stampa con quel colore, divenne elemento iconografico imprescindibile di questo personaggio di carta!
Proprio Yellow Kid, molti anni più tardi, sarà il testimonial di un appuntamento tutto italiano.
CORREVA L’ANNO 1966 quando a Lucca, all’interno di un sotterraneo delle Mura, in un’atmosfera un po’ magica e segreta, vedeva la luce la prima edizione dei Comics, una manifestazione che in brevissimo tempo sarebbe divenuta famosa con il nome di “Mostra Mercato Internazionale dei Comics” o più semplicemente “Lucca Comics”. Fin da quei primi appuntamenti Lucca divenne immediatamente punto d’incontro per i più importanti autori di fumetti, per gli editori e soprattutto per migliaia d’appassionati collezionisti di questo particolarissimo genere letterario.
Da quel lontano 1966, ogni anno, in autunno, la città toscana è palcoscenico di una kermesse travolgente dove protagonisti sono i più famosi personaggi dei fumetti: da Batman all’Uomo Ragno, da Diabolik a Topolino, da Flash Gordon a Tex Willer fino ai più recenti, futuribili e onirici manga giapponesi.
LUCCA, NEL GIRO DI POCHISSIMI ANNI, NON SOLO CONSOLIDA IL SUO PRIMATO ITALIANO, MA ASSUME A PIENO TITOLO IL RUOLO DI CAPITALE INTERNAZIONALE DEL FUMETTO. Gli autori italiani e stranieri iniziano a considerare l’appuntamento annuale nella città toscana come la miglior vetrina per presentare i nuovi eroi nati dalla fantasia delle loro matite e ogni anno i maggiori nomi dell’editoria e del collezionismo presentano tirature speciali, edizioni rarissime, anticipazioni editoriali durante i tre giorni del Salone lucchese.
Ora, a rendere ancor più tangibile e permanente la fortissima vocazione della città verso il mondo del fumetto e dei supereroi in carta, a Lucca è nato il MUF, il Museo Nazionale del Fumetto. La struttura espositiva ha trovato sede nell’ex-caserma Lorenzini, uno spazio collocato all’interno delle Mura Urbane, dove è conservata ed esposta una straordinaria raccolta: la collezione del Museo è infatti costituita da circa 30.000 tavole e bozzetti originali e da oltre 500.000 tra albi e giornali. Un valore che complessivamente è stimato in circa 25 milioni di euro.
IL MUSEO SPALANCA LE SUE IMPONENTI PORTE SCORREVOLI, A FORMA DI SCUDO, DAVANTI AL VISITATORE: questo ingresso dal sapore di “vecchia fabbrica” conduce nel fantastico regno delle storie a fumetti, dove il passato ci accompagna nel presente in un percorso fortemente emozionale e tutto all’insegna della sorpresa. E proprio la storia del fumetto italiano dal mitico Signor Bonaventura fino a Tex Willer, a Diabolik ed ai più recenti Dylan Dog e Martin Mystère è quella che si snoda nel percorso di visita nelle sale del MUF: un viaggio intrigante come una favola che narra di uomini, di eroi e di “nuvole parlanti”.
Il percorso è diviso in due diversi blocchi fisici e tematici. Il primo, dedicato alla Storia del Fumetto, espone cronologicamente ampie sezioni della collezione del MUF.
Nel secondo blocco del museo la visita diventa ancora più emozionante ed “interattiva” grazie anche a veri laboratori dedicati ai più piccoli dove si può imparare a “giocare con le nuvole” e a costruire i fumetti. Forse però “Le case dove vivono i sogni” è la sala più suggestiva ed emozionate dell’intero percorso museale.
QUI SI COMPIE UN VIAGGIO ASSIEME A NOVE FAMOSI E AMATISSIMI EROI DEI FUMETTI, a cui è dedicata una speciale ambientazione, che ripropone il loro mondo anche attraverso l’utilizzo di oggetti originali o riprodotti comunque a grandezza reale. Dal banco dell’aula scolastica anni Dieci con Quadratino, al salotto anni Trenta con X9 e Grace, alla cucina anni Quaranta con Topolino ed Eta Beta, all’angolo metropolitano anni Cinquanta con cabina telefonica di Superman, alla strada italiana anni Cinquanta con Tiramolla, Cucciolo e Beppe seduti su una vera Fiat 500 detta “Topolino”, alla discoteca e spiaggia anni Sessanta con un juke-box reale inserito in un’ambientazione ripresa dalle storie di Violante, al set fotografico anni Settanta con gli oggetti di design di Valentina, alla casa newyorkese anni Ottanta di Martin Mystère, all’abitazione londinese anni Novanta, proprio in Craven Road, di Dylan Dog.
IL MUF DUNQUE NON È SOLO UN VIAGGIO CULTURALE ATTRAVERSO I DOCUMENTI E LE TAVOLE ORIGINALI, patrimonio della storia del fumetto, ma anche un viaggio fisico nell’universo e negli ambienti in cui siamo abituati a vederli muoversi ed esistere, un luogo dove si restituisce così una fisicità corporea all’elemento fantastico e narrativo. Questo nuovo spazio dedicato ai fumetti non è quindi solo il luogo della memoria e una casa permanente per gli eroi della nostra infanzia; è anche il cuore pulsante di un’attività di divulgazione e gioco pensata per un pubblico attento e variegato e per una città da sempre appassionata e sensibile.
Forse allora non è un caso se il disegnatore italiano del momento è proprio un giovane lucchese: Simone Bianchi, autore, tra l’altro, del manifesto dell’edizione 2005 dei Comics, disegnatore della casa editrice Marvel Italia da anni, è stato da poco chiamato anche dalla Dc Comics, la famosa casa editrice statunitense di Batman e Superman, per disegnare 'Shining Knight', una nuova miniserie del maestro Grant Morrison. A Simone, a cui il Museo Nazionale del Fumetto ha dedicato una mostra monografica, abbiamo chiesto se ci può anticipare come sarà il “suo” Batman: “Il mio Batman? Beh, Batman è il Gotico, l’oscurità. Batman ha gli occhi scuri perché è scuro lui, è un personaggio definitivo. Le sue azioni, la sua forza ipertrofica sono solo proiezioni della forza della sua mente. Così sarà il mio Batman!” •