PJL-38

iPaper, tu puoi...

Puoi scriverci sopra il numero di telefono di quella ragazza a cui tanto tieni.

Puoi disegnarci la nuova disposizione del tuo soggiorno o fermare, con un acquarello, i colori primaverili delle foglie degli alberi.

Puoi piegarla e tagliarla per fare un modello a due o tre dimensioni, una scultura, un aeroplanino da lanciare dalla finestra.

 

Puoi affidare a lei i tuoi ricordi, le tue preoccupazioni, i desideri o le fantasticherie più bizzarre: le accetterà con amichevole complicità.

Puoi leggerci la storia della tua gente, che è anche la tua storia.

Puoi soffiartici il naso, asciugarti il sudore, nettarti le pudenda, mondarti la mani dopo aver cambiato una ruota bucata.

 

Puoi piegarla in quattro e sistemarla sotto la gamba di un tavolo che balla oppure metterci la tua firma per sposarti, sottoscrivere il mutuo della casa, accettare una raccomandata col cuore che batte forte.

Puoi stamparci le foto delle vacanze: uniche ed esattamente uguali a quelle dell'anno scorso se non fosse per quel capello bianco.

 

Puoi contarci, tante o poche che ti sembrano, le tue disponibilità finanziarie.

Puoi leggerci le notizie del giorno o scrivere un cartello di protesta per la manifestazione di domani.

Puoi avvolgerci un tramezzino al prosciutto, da mangiare in pausa pranzo, e berci un sorso d'acqua, appallottolando il bicchiere a cose fatte.

 

Se ci pensiamo bene, la carta ha un sacco di app: la materia di cui è fatta e le forme che può prendere la fanno diventare sostanza, tutte le volte, unica e irrinunciabile.

 

Walter Tamarri

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