PJL-38

INTERVIEW WITH MAÍLSON DA NÓBREG

Il segreto del Brasile sta nelle istituzioni e nel senso di responsabilità

Maura Leonardi

Sfogliando le pagine dei giornali negli ultimi mesi è evidente come la situazione economica del Brasile abbia acquisito una posizione di risalto rispetto agli altri paesi. In un contesto di crisi globale il Brasile è oggi un paese che sta attraversando una fase di crescita costante con chiari segnali di stabilità economica e salute.

Ad attirare la mia attenzione è stato un articolo dal titolo: "Brasile ultima frontiera del Lusso", un report che metteva in evidenza una crescita del mercato del 20% e che nel periodo 2005-2011 il tasso CAGR di crescita del PIL è stato del 12%, facendo più che raddoppiare la dimensione dell'economia. Ha scavalcato la Gran Bretagna diventando la sesta potenza economica mondiale per prodotto interno lordo (PIL). Un risultato insolito e significativo che mostra come la mappatura economica mondiale stia cambiando in cui le potenze note come Stati Uniti e Europa stiano cedendo il passo a nuovi mercati quali Asia e del Sud America. Per capire meglio questo fenomeno di crescita silenziosa e costante abbiamo intervistato Maílson da Nóbrega ex Ministro delle Finanze del Brasile tra il gennaio del 1988 e marzo 1990, uno dei periodi più difficili dell'economia brasiliana. Oggi è consulente, opinionista e scrittore in merito a temi economici e finanziari. Nóbrega durante il suo mandato ristabilì rapporti con la comunità finanziaria internazionale, dopo la moratoria sbagliata del debito estero del 1987. Grazie alla sua lungimiranza e competenza fatta sul campo modernizzò la finanza pubblica attraverso delle riforme istituzionali portando a compimento un percorso di studio e modernizzazione già iniziato nel 1986 dopo la sua esperienza di Segretario Generale del Ministero delle Finanze (dal 1983 al 1984).

 

PJL: Oggi alla luce della crisi mondiale quali sono, secondo lei, le strade percorribili per superare questo momento?

Maílson da Nóbrega: Non ci sono dubbi che questa crisi è una delle più serie degli ultimi anni e sicuramente in questo momento giocano un ruolo molto importante i paesi che appartengono all'Unione Europea. Il trattamento della crisi greca ha permesso di tirare un sospiro di sollievo a livello globale perché un eventuale fallimento della Grecia sarebbe stato l'inizio delle crisi di tutta l'Europa. La normalizzazione del mercato e una situazione di maggiore stabilità ci permettono di guardare al futuro con un occhio diverso in cui assisteremo ad una lenta crescita non solo della Grecia ma anche di Spagna e Italia.

Questo clima di crisi e incertezza che ha pervaso l'Europa e gli Stati Uniti negli ultimi anni non ha inciso sulla crescita del nostro paese che, in controtendenza rispetto al resto del mondo, ha intrapreso un cammino di crescita strutturata, rafforzando sia il lato finanziario che commerciale, garantendo stabilità e sicurezza con riserve nazionali ed internazionali.

 

Grazie ad una politica lungimirante il Brasile ha investito in modo forte nelle istituzioni rinvigorendo la democrazia, l'educazione scolastica e la struttura giudiziaria. Una strategia oculata, mirata a garantire stabilità ed uno sviluppo ordinato e sano fin dalle sue fondamenta. Se guardiamo al settore Pulp and Paper anche se è un mercato molto competitivo le aspettative sono sicuramente ottimali.

L'industria della produzione della carta in Brasile si basa sulla produzione di eucalipto, quindi di materia prima a fibra corta, dove si impiegano 7 anni per tagliare un albero e la produttività per ettaro è molto alta. Le fibre corte sono il futuro per la produzione della carta tissue, noi siamo uno dei principali produttori e la nostra competitività ha attirato paesi come la Svezia e la Finlandia presenti nel nostro territorio con loro aziende.

 

Il Brasile oggi è una realtà molto promettente in cui la combinazione di fattori vincenti quali: le istituzioni, una business class competitiva e innovativa capace di assumersi i rischi e di investire, una solida democrazia gli permettono di guardare al futuro con ottimismo in termini di stabilità e progresso. Oggi non corriamo più il rischio di ritornare ad una situazione di instabilità come è successo in passato, ma l'unica difficoltà che avremo in futuro potrebbe essere di una crescita lenta dovuta all'incapacità dei politici di fare delle riforme adeguate nei tempi giusti ma non sicuramente di tornare ad essere un paese instabile. A differenza del passato oggi il Brasile è in grado di controllare l'inflazione evitando di perderne il controllo e questo grazie alle riforme organiche fatte nel corso degli anni che hanno creato le basi per una crescita sana e forte. Questa è la vera realtà oggi.

 

Il nostro paese è stato in grado di gestire il cambiamento e crescere nel cambiamento. La democrazia è una grande forma di sviluppo, crea confronto e discussioni e permette di costruire le basi per una crescita stabile. Posso affermare che per noi oggi la democrazia e la stabilità economica sono le due componenti fondamentali che contraddistinguono il mio paese.

 

PJL: Nel suo libro "O futuro chegou" (Il Futuro è arrivato) lei prova a dare una risposta alla domanda: "dove stiamo andando?".

MdN: Con il mio libro dal titolo "The future has arrived", ho voluto lanciare una provocazione perché il futuro non arriva mai ma i segni del futuro possiamo leggerli anche nel presente. Mi spiego meglio. Il Presidente Obama, in visita qui in Brasile a San Paolo qualche mese fa ha iniziato il suo discorso dicendo "Il futuro in Brasile è arrivato..." e io ho sognato che avesse letto il mio libro! Scherzi a parte, questa affermazione sintetizza come il Brasile oggi sia cambiato e sia per gli altri paesi che lo osservano dall'esterno un sinonimo di futuro per il modo in cui ha fronteggiato le problematiche che aveva in passato, diventando oggi una realtà da prendere come esempio perché ha impostato il proprio progresso in modo graduale e sano risolvendo dalla base le problematiche gravi che non permettevano il suo decollo ma solo una situazione di arretratezza rispetto alle altre potenze mondiali.

 

PJL: Il benessere degli ultimi anni, dato dall'evoluzione della società, ha determinato secondo lei la perdita di alcuni valori influendo sull'educazione dei nostri figli?

MdN: Non ci vedo niente di sbagliato nell'evoluzione che ci permette oggi di avere tanti strumenti e di consentire ai nostri figli una vita più agiata rispetto al passato. Un aspetto sicuramente più profondo da analizzare e tenere in considerazione è come mantenere il livello di reddito e conseguentemente di benessere in modo tale che sia sostenibile e non vada ad incidere in modo negativo sul budget familiare e di conseguenza su quello statale.

Un aspetto importante è come la ricchezza viene distribuita. Oggi il tenore di vita rispetto al passato è cambiato ed è importante tenere d'occhio in che modo lo Stato è presente nella vita di tutti noi garantendoci un livello di benessere vitale e non invece una situazione di impoverimento, come purtroppo oggi sta accadendo in alcuni paesi.

 

Occorre rivedere il sistema Welfare in modo che sia garante del nostro benessere. Non è sano pensare, come sta accadendo in Europa, che un ottimo metodo per superare la crisi sia convincersi a lavorare di più in termini di tempo e/o di età. Penso invece che occorra un cambiamento generazionale che spinga tutti, in primo luogo i giovani, a stimolare i loro leaders nel creare le basi per nuovi posti di lavoro. In Spagna più del 40% dei giovani sono senza lavoro e sappiamo che il passare degli anni ci rende meno competitivi per trovare dei posti di lavoro adeguati e questo non è accettabile.

 

L'educazione è alla base dello sviluppo. Ancora oggi in Brasile in termini di educazione abbiamo alcuni ostacoli da superare, anche se molti problemi sono stati risolti rispetto al passato, ma l'educazione è alla base dell'evoluzione, del progresso e dell'innovazione di un paese. Ogni Governo deve governare tenendo conto dell'educazione così come le aziende funzionano grazie alla formazione delle persone da cui dipendono le innovazioni.

Il Brasile sta cercando di recuperare il tempo perso e in questi ultimi anni abbiamo raggiunto una percentuale di scolarizzazione del 98% dei bambini di età tra i 7 e i 14 anni che venti anni fa era intorno all'80%.

Un ottimo risultato rispetto a qualche anno fa. Un altro importante quesito che mi pongo è come rendere competitivi i nostri bambini ed avere un sistema educativo di qualità? Nel test PISA1 (Programme for International Student Assessment) in cui i bambini di circa 60 paesi fanno test su matematica, scienze, lingua ci siamo classificati al 54o posto e sicuramente abbiamo ancora molto da lavorare ma è un buon inizio. Ai primi posti della classifica troviamo Cina e Finlandia due realtà distanti fra loro, con una diversa metodologia di istruzione ma con ottimi risultati in termini di formazione.-

 

PJL: Che cosa intende per "Nuova Teoria Economica Istituzionale "?

MdN: Con la Nuova Teoria Economica Istituzionale cerco di capire e spiegare come l'Europa sia diventata ricca e goda comunque di una situazione di benessere. Ho iniziato il mio percorso di analisi dalla Magna Charta Libertatum (1215) passando attraverso le Gloriose Rivoluzioni (1688) e altre rivoluzioni industriali e politiche che hanno caratterizzato in principio l'Inghilterra e poi anche l'Europa.

 

Attraverso l'analisi e gli studi fatti in questo libro cerco di fornire una buona spiegazione di come i paesi Europei abbiano costruito la loro richezza e di come l'abbiano mantenuta nel corso dei secoli mettendo in evidenza il ruolo principale che le istituzioni giocano nello sviluppo e crescita delle società. Le istituzioni possono essere formali e informali e creano l'ambiente che permette alle persone di cercare, costruire il business di investire e innovare e assumendosi i rischi. Queste sono state le basi per creare il capitalismo in cui le istituzioni hanno giocato un ruolo chiave. La proprietà intellettuale dei diritti e i contratti sono i due cardini principali che garantiscono la ricchezza ad un paese.

 

Guardando al futuro posso affermare che oggi il Brasile è un paese che vanta istituzioni sane e forti che sono la prerogativa principale di un ambiente appropriato per lo sviluppo e la crescita delle relazioni. A questo proposito io penso che il Brasile sia oggi in una condizione in cui Francis Fukuiama2 riscontra tre elementi fondamentali che garantiscono prosperità e la sua continuazione. Questi elementi fondamentali sono stati individuati da Fukuiama dopo un'analisi fatta in Inghilterra, il paese che possiede questi elementi:- Stato forte.- Regole della legge .- Responsabilità.

Posso affermare che questi elementi oggi sono presenti anche in Brasile ed in particolare sono il senso comune che le persone hanno. La democrazia si traduce in: elezioni ogni 4 anni del Presidente, dei membri del Congresso ecc..; stampa libera così come libertà di espressione. Grazie alle istituzioni che oggi ci sono e funzionano non corriamo il rischio di tornare al passato.

 

PJL: Nella sua carriera quali sono state le principali lezioni che ha ricevuto?

 

MdN: Probabilmente avrà letto che io provengo da una famiglia povera di una piccola città di Paraíba. La mia esperienza di vita più importante è stata quella che ho fatto nel mio percorso professionale con il mio primo lavoro presso il Banco do Brasil.Banco do Brasil era, ed è, una Banca storica fondata nel 1808, fallita due volte e una delle Istituzioni più importanti in cui regnavano dei valori essenziali quali: etica, onestà, valore, disciplina, impegno per il futuro dell'azienda.

Questo mio primo lavoro mi ha appassionato e mi ha conferito un'educazione morale e professionale dal valore inestimabile. Lì ho formato il mio carattere e il mio pensiero in modo sano, vero e forte in cui i miei riferimenti sono stati disciplina, dedizione, impegno.

 

Nella mia carriera mi sono capitati degli episodi di corruzione in cui sono stato contattato da persone d'affari che hanno tentato di corrompermi offrendomi soldi o merce per ottenere in cambio atteggiamenti di favoritismo nei loro confronti. Uno di loro mi offrì due biglietti di prima classe per me e mia moglie per un viaggio in Europa e li ho rifiutati. Grazie alla mia morale. Mi ritengo una persona fortunata perché ho lavorato in ambienti sani, in cui gli episodi di corruzione sono stati circoscritti, altrettanto credo che la prosperità e il successo sono due componenti della fortuna.

 

PJL: Secondo lei quali sono i costi delle sostenibilità?

MdN: Io penso che la sostenibilità è basata su dei principi che vanno supportati e condivisi perché non possiamo permettere un collasso del nostro ambiente. Noi dobbiamo proteggere l'ambiente, ma io penso che oggi ci siano anche tante esagerazioni.

 

Non penso che il mondo sia sull'orlo del disastro. Un ex Cancelliere del Regno Unito (Ministro delle Finanze) ha scritto un libro sui disastri climatici come ad esempio uragani ecc..., mettendo in luce che questi fenomeni capitavano anche in passato e capitavano magari anche nelle stesse zone quando erano disabitate quindi non avevano la stessa cassa di risonanza che hanno oggi. In ogni caso dobbiamo proteggere l'ambiente riducendo le emissioni nell'atmosfera e dobbiamo avere un'aria più pulita, per esempio anche a San Paolo, dobbiamo usare con più parsimonia le risorse e dobbiamo cercare di produrre energia pulita.

 

Il Brasile è uno dei produttori più efficienti di etanolo proveniente dalla canna da zucchero senza danneggiare l'ambiente né la produzione alimentare. Siamo in grado di raddoppiare la superficie di zucchero di canna senza tagliare un solo albero. Nel nord del Brasile dove il sole c'è per 300 giorni l'anno produciamo una grande quantità di energia solare, produciamo energia anche grazie a mulini a vento. Il Brasile ha un'ottima organizzazione nel rispetto dell'ambiente, fortunatamente la politica ambientale portata avanti dal Governo è stata improntata al rispetto dell'ambiente monitorando ogni tipo di attività industriale e che non impatta sull'ambiente.

PJL: Globalizzazione, un'opportunità o un fallimento?

MdN: Prima di tutto occorre dire che la globalizzazione è un'attitudine degli umani e tende a beneficiare il genere umano. Il fallimento della globalizzazione è dovuto non alla globalizzazione stessa ma alle cattive policy dei governi. La globalizzazione è un trend globale della natura umana iniziata secoli fa e accelerata negli ultimi anni. Prendiamo ad esempio Roma e l'Impero Romano che è stato un Impero Globale. È arrivato ovunque Spagna, Inghilterra, Est Europa e Nord Africa.

Oggi viviamo solo una fase della globalizzazione ed il suo fallimento è stato determinato dall'incapacità di regolamentare i mercati finanziari. La società globale è sicuramente un vantaggio che deve essere gestito in modo corretto e energico.

 

 

La chiarezza e linearità con cui Nóbrega ci ha descritto il Brasile di oggi e di come è cambiato ci fa riflettere di come molte volte sottovalutiamo l'essenzialità di quello che abbiamo: la libertà, la democrazia e l'istruzione sono quello che il Piccolo Principe descriveva come "l'essenziale è invisibile agli occhi".

 

1 PISA (Programme for International Student Assessment) è uno studio internazionale iniziato nel 2000. Ha lo scopo di valutare il sistema educativo e di istruzione in tutto il mondo testando le qualità e le conoscenze degli studenti di 15 anni che partecipano da diversi paesi e economie. Dal 2000 oltre 70 Paesi e sistemi economici hanno partecipato al PISA.

 

2 Francis Fukuyama (Chicago, 27 ottobre 1952) è un politologo statunitense. Il suo pensiero è divenuto celebre grazie al suo capolavoro "La fine della storia" (1992), nel quale Fukuyama ipotizza che a livello ideologico l'umanità abbia vissuto con il comunismo e il capitalismo il culmine del pensiero politico, proponendo così una versione attuale della dialettica hegeliana. A partire dall'anno accademico 2010-2011, Francis Fukuyama insegna presso la prestigiosa Stanford University, Palo Alto, California.

Commenti:
Accedi o Registrati subito per pubblicare un commento