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Nel cuore dell'Alsazia la “capitale” francese del papier peint

Un museo e un'antica manifattura di carta da parati a Rixheim.

Perini Journal


Nell'Alta Alsazia, a pochi chilometri dalla svizzera Basilea e sulla strada per Strasburgo, si incontra Rixheim, un piccolo e grazioso paesino francese dove, da oltre due secoli, tutta l'economia ruota intorno ad un singolare e versatile prodotto d'arredamento: la carta da parati. L'anno di fondazione della Zuber & Cie, la più antica manifattura di carta da parati oggi in Francia, risale al 1797.

Da quella data la carta da parati diviene parte integrante della vita di questa cittadina francese senza soluzione di continuità fino ai giorni nostri. Non è dunque un caso se la sede della Zuber & Cie e il prezioso Musée du papier peint, nato nel 1983, hanno entrambi sede nella piazza del Municipio di Rixheim, proprio adiacenti all'edificio comunale.


IL MUSÉE DU PAPIER PEINT È UN PICCOLO GIOIELLO e risponde in pieno alla tradizione museale francese assolvendo ad una triplice funzione: la conservazione ed il restauro delle carte da parati antiche, la divulgazione al pubblico della storia di questo materiale grazie all'esposizione permanente e a mostre tematiche e infine, ma non ultima, lo sviluppo della ricerca storica, lo studio di questo materiale e l'accrescimento delle collezioni. La base della raccolta è la “Collezione Zuber” che con oltre 100.000 documenti restituisce un panorama completo della storia francese delle carte da parati a partire dalla fine del Seicento.


DUE LE SEZIONI DA NON PERDERE IN QUESTO MUSEO: la zona dove sono illustrate la storia, le tecniche e le macchine per stampare la carta da parati e le sale delle carte “panoramique”. La collezione dei materiali che consentono “d'imprimer” a mano le carte da parati e le macchine per la produzione dei rotoli “industriali” abbracciano un arco temporale che va dal XVII secolo fino agli anni '30.

Il museo propone anche regolari “dimostrazioni” dell'antico metodo dell'impressione a mano con “plance” di legno. Le prime carte da parati erano infatti stampate con tavola di legno, un lungo e complesso processo di produzione che presupponeva le seguenti operazioni: realizzazione di un bozzetto a tempera in cui il motivo è piatto, senza gradazioni di colori; l’incisione in rilievo della tavola di legno: ogni tavola corrisponde ad un colore del motivo; la spalmatura di un fondo di colore; la stampa, tavola dopo tavola, e quindi, colore dopo colore, del motivo. Il risultato è seducente per la sua qualità: la materia sottile ma molto presente vibra per luminosità, colori, riflessi; e, riguardo alla qualità di stampa, essa sfiora la perfezione senza raggiungerla.. ed è questa piccola imperfezione che rende ancor più prezioso e unico il materiale. La stampa con tavola di legno sparirà progressivamente dalla produzione industriale nel corso del XIX secolo.


TORNANDO INDIETRO NEL TEMPO, troviamo che la stampa con tavola di legno incisa in rilievo apparve in Occidente alla fine del XIV secolo per la produzione di immagine pie, tessuti stampati e carte da gioco. Gli stessi artigiani fabbricavano anche i domino, ovvero dei fogli di carta coperti di motivi decorativi destinati a ricoprire forzieri, mobili, muri e paraventi. E proprio il domino, un foglio di carta con motivi decorativi, è l’antenato dei rotoli di carta stampati.

Nel 1540 a Parigi è registrata una corporazione dei “cartari - fogliettari - maestri - stampatori di storie”. In breve l'attività si diffonde in tutta la Francia. E in quello stesso periodo tedeschi, inglesi e italiani danno vita ad una medesima produzione utilizzando la stessa tecnica della tavola di legno solo per stampare il nero, mentre gli altri colori vengono distribuiti su uno stampino con degli inchiostri grassi.

Se il domino ha resistito fino al XIX secolo, a partire dagli anni 1760 si è trovato innanzi la concorrenza di un nuovo venuto: la carta da parati, ovvero un rotolo di carta e colori a tempera, stampati, in fasi di lavorazione successive, con la tavola di legno. E’ l’Inghilterra che, dall’inizio del secolo XVIII, mette a punto questo nuovo prodotto che noi chiamiamo carta da parati: ovvero fogli di carta incollati uno alla fine dell’altro a formare rotoli lunghi 9 metri.


QUESTO PRODOTTO APRE IMMEDIATAMENTE UN NUOVO VENTAGLIO DI POSSIBILITÀ alla realizzazione e alla stampa di grandi motivi grafici e di decori molto più complessi e di elevato spessore artistico.

Ma il principale progresso è dato dall’utilizzo della tempera: il melange di colla, resina e colorante che permette una stampa precisa, ricca e pastosa. Dunque con il debutto dell'innovazione inglese, le carte da parati conquistano i salotti francesi.Queste nuove tecniche, procedure e metodi si espandono infatti in Francia intorno al 1760 appoggiandosi all’eccezionale maestria dei francesi in fatto di disegno ornamentale e alla presenza di un mercato più esigente. Numerose le botteghe che si formano nei grandi centri urbani: Lione, Bordeaux e, chiaramente, a Parigi.


LA DOMANDA DI PAPIER PEINT È INTIMAMENTE LEGATA ALLO SVILUPPO EDILIZIO CITTADINO: la popolazione raddoppia nel XVIII secolo, mentre quella urbana quadruplica, i palazzi diventano meno umidi e più intimi. L’utilizzo della calcina e dei mattoni si generalizza, cosa che facilita l’introduzione della carta da parati. Altro elemento importante è l’affermazione della borghesia che, socialmente posta un gradino sotto l’antica aristocrazia, attribuisce una grande importanza al suo bisogno di apparire.

La carta da parati soddisfa il senso del risparmio del borghese lasciando l'ingenua soddisfazione di possedere, grazie all’effetto tromp-l’oeil, interni che somigliano a quelli delle case più ricche. Prodotto nuovo e sempre fresco la carta da parati mette a disposizione della borghesia ciò che in tutti i tempi e paesi era stato creato per l’aristocrazia. Insomma il prestigio dell’aristocrazia alla portata di (quasi) tutti!


COME TUTTE LE ARTI DECORATIVE, ANCHE LA CARTA DA PARATI È INVASA DAL GUSTO NEOCLASSICO e vi trova una delle sue espressioni meglio riuscite: i motivi degli arabeschi del XVIII secolo, gli ornamenti etruschi ripetuti dei vasi greci ed i trofei, i candelabri ed i drappeggi all'antica. La raffinatezza ma anche la ricchezza di tale stile risponde a meraviglia alle aspirazioni della clientela delle carte da parati ed inoltre la sobrietà del disegno e dei colori che corrispondono a modelli divulgati e pubblicati, fanno gioco agli interessi dei produttori. Queste carte da parati, “imitazioni” dei grandi affreschi e decori antichi e rinascimentali, grazie al dinamismo e alla forza del loro disegno, attraverso colori densi, sono ottimi testimoni di una società produttiva capace di trasformare il mondo e capace di mettere a disposizione di un gran numero di persone ciò che prima era riservato soltanto ad una élite.

Con l'avvento della “stampa meccanica” che appare in Inghilterra nel 1841 in breve tempo questo diviene il metodo di produzione più diffuso. Con una macchina a vapore, sono circa trecento i rotoli stampati in un’ora con minimo di 12 colori fino ad un massimo di 26! Questa innovazione tecnologica rivoluziona il mondo delle carte da parati, ma invece di rinnovare o suscitare nuove creazioni ripiega essenzialmente sui motivi e documenti precedentemente stampati a tavola di legno, mettendoli alla portata di tutti.

La carta da parati entra negli interni urbani più moderni e modesti se anche la Gervaise di Zola può utilizzarla per decorare la sua lavanderia in bianco e blu. La produzione meccanica infatti consente prezzi molto bassi, fino a pochi centesimi per rotolo, laddove la stampa con tavola di legno offriva rotoli a qualche franco e oltre.


MA L'APOGEO TECNICO-ARTISTICO E L'ASSOLUTA ORIGINALITÀ, NEL MONDO DELLA CARTA DA PARATI, SPETTA SICURAMENTE AD UN PRODOTTO NATO SPECIFICAMENTE IN FRANCIA e che ha poi invaso l’Europa e l’America: la carta da parati panoramica o meglio i panoramique. Dalla fine del XVIII secolo agli anni 1860 sono circa un centinaio le carte da parati panoramiche prodotte soprattutto dalle grande manifattura Zuber & Cie di Rixheim.

Per carte da parati panoramiche si intendono dei grandi paesaggi stampati su una serie di rotoli diversi in modo tale da rivestire completamente le pareti di un’intera stanza creando un effetto “esterno” a 360 gradi. Questi paesaggi hanno, nel tempo, preso essenzialmente due forme: inizialmente paesaggi storici con scene mitologiche, romanzesche, militari o di viaggi nei diversi continenti oppure scene pittoriche o aneddotiche che si sviluppavano su paesaggi che offrivano una natura idealizzata.

Dagli anni 1840 in poi spariscono i personaggi e resta solo la rappresentazione della Natura, intensa e fertile, che ripropone sui muri dei saloni o della sale da pranzo un Paradiso, un Eldorado di cui l’uomo, al centro della stanza, è il capo.

La manifattura Zuber & Cie ancora oggi produce questi splendidi “panoramiques” utilizzando le tavole di legno originali e gli antichi metodi di preparazione delle tempere. Una collezione di tavole, decori, immagini, quella della Zuber & Cie, che continua ad essere “in uso” e a produrre, ininterrottamente, capolavori da oltre duecento anni.•

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