PJL-31

SIPAT: la combinazione vincente tra tecnologia e fattore umano

12 Maggio 2008: si parte! Destinazione Casablanca (Dar-el–Beida) da lì inizierà il nostro viaggio che ci porterà a Meknes, (Medersa Bou Inania) città imperiale costruita nel XIV secolo durante il regno dei Merinidi e ultimata nel 1358 da Bou Inan, sede di SIPAT.

Maura Leonardi

Situata a nord del Marocco, posizionata a circa 130 km dalla capitale Rabat e a 60 Km da Fes, Meknes è stata dal 1672 al 1727 capitale del Marocco. Oltre ad essere la più piccola delle città imperiali, Meknes è una città molto tranquilla, con un patrimonio storico inestimabile e sede dell’azienda SIPAT S.A., Societe Industrielle Des Papiers “Tissues”.

Nata nel 1978 dalla joint venture tra la famiglia El Kendouci e un gruppo europeo, oggi SIPAT è una delle più importanti realtà industriali marocchine per la produzione e trasformazione di prodotti in carta tissue. Fondata, dal nonno Ahmed e dal padre Mohammed dell’attuale Direttore Generale, Driss El Kendouci, SIPAT con l’acquisto della PM1 ed una produzione di 4.000 tonnellate/annue iniziò la sua avventura imprenditoriale producendo bobine di carta tissue e per l’imballaggio. In quegli anni la richiesta di carta tissue in Marocco ammontava a solo 600 tonnellate/annue, da qui l’esigenza di diversificare la produzione. Agli inizi degli anni ’80 il gruppo europeo lasciò la sua partecipazione nell’azienda e SIPAT rimase a completa conduzione della famiglia El Kendouci. Oggi con una capacità produttiva di 16.000 tonnellate/annue, (12.000 prodotte dalla PM2 acquistata da Toscotec nel 1995, e 4.000 tonnellate prodotte dalla PM1), l’azienda soddisfa la richiesta del mercato marocchino capace di assorbire il 60-70% della capacità di SIPAT ed esporta il resto in Senegal e Tunisia. Oltre ad avere un proprio brand l’azienda lavora principalmente per conto terzi.

 

A RENDERE QUESTA AZIENDA UNA VERA PERLA DEL MAROCCO, unica nel suo genere è la determinazione e lo spirito d’avanguardia del giovane Direttore Generale Driss El Kendouci, da otto anni a capo dell’azienda. Il nuovo stabilimento industriale, che ricopre 40.000 dei 90.000 metri quadri occupati da SIPAT, inaugurato nella metà dello scorso anno sintetizza e testimonia la filosofia giovane e all’avanguardia del management aziendale. Progettata dal padre Mohammed la nuova realtà industriale è stata realizzata seguendo un concetto modulare di produzione che racchiude su un’unica superficie il magazzino delle materie prime, la zona di produzione ed il magazzino del prodotto finito. “Per produrre, oggi, occorre spazio, non solo fisico ma anche per la mente per poter pensare, creare nuovi progetti ed avere una visione di lungo periodo” ci spiega Driss El Kendouci. I restanti 50.000 metri quadri della superficie sono dedicati alla produzione e magazzino della materia prima (PM1-PM2 e magazzino cellulosa).

 

L’AMBIENTE DI LAVORO, LA TECNOLOGIA ED IL FATTORE UMANO SONO ALLA BASE DELLA FILOSOFIA AZIENDALE, I TRE INGREDIENTI PER UNA STRATEGIA VINCENTE. “Questi tre fattori sono per SIPAT l’essenza non del business ma del futuro, credere nel fattore umano, nella tecnologia e nell’ambiente di lavoro equivale per noi ad avere una visione di lungo periodo, proiettata nel domani” afferma il Direttore Generale. “Vi siete mai chiesti quali sono i principali fattori che contribuiscono al successo di una scuderia di Formula1? Sicuramente la combinazione tra una buona macchina ed un pilota abile. Ed ecco che lo spirito di squadra è per la nostra azienda l’essenza: la sintonia tra uomo e macchina è indispensabile per conseguire degli ottimi risultati. Il denaro serve per l’investimento nella tecnologia; il tempo per le persone, per formarle e renderle partecipi della vita aziendale”, sostiene Driss. La mentalità giovane si respira in ogni angolo di SIPAT, così come l’importanza del fattore umano è evidente: l’etica, la conoscenza, e l’educazione sono elementi base della mission aziendale, che prevede un ambiente sano in cui gli impiegati e gli operai possano lavorare in modo sereno e sentire l’azienda come propria.

“Il successo di un’azienda dipende da numerosi fattori ma sicuramente per me e la mia famiglia, da anni in questo settore, la passione è l’energia che ci permette di raggiungere gli obiettivi.” Continua Driss El Kendouci.

 

L’ASPETTO PIÙ SORPRENDENTE E TANGIBILE EMERSO DURANTE LA NOSTRA VISITA È LA VOLONTÀ DI RICREARE UN AMBIENTE CAPACE DI GARANTIRE UN’ELEVATA PERFORMANCE TECNOLOGICA.

L’aspetto più intrigrante è l’investimento nelle risorse umane e nella volontà di avere un linguaggio universale con i propri dipendenti. Questa realtà aziendale è permeata da un’educazione culturale mirata a stabilire una relazione di lungo periodo con i propri fornitori e i propri clienti. “Essere forti” questo è il loro motto. Una forza che ha radici solide: “la nostra cultura ci insegna che dobbiamo vivere con gli altri e non essere nemici. Crescere per SIPAT significa porre le basi per un futuro migliore, crescere insieme a tutto il settore” continua Driss. Un settore quello del tissue che ha dei buoni margini di sviluppo. In Marocco la media del consumo dei prodotti tissue (veline facciali, rotoli igienici, tovaglioli e rotoli asciugatutto) ammonta a 0,3 kg procapite con delle buone prospettive di aumento nei prossimi anni. Oggi ad ostacolare il decollo nei consumi è il basso potere di acquisto, lo stipendio medio mensile è di 170€ ed il prezzo unitario per i prodotti in carta tissue è di 1 Dirham (0,085€).

Gli investimenti stranieri, così come le ottime risorse per lo sviluppo dell’agricoltura e del turismo permetteranno in futuro l’aumento del potere di acquisto garantendo una crescita stabile e costante.

 

L’ATTUALE CLASSIFICA DEI CONSUMI IN MAROCCO È COSÌ COMPOSTA: IN PRIMA POSIZIONE SVETTANO LE VELINE FACCIALI, al secondo posto troviamo i rotoli igienici; medaglia di bronzo per i tovaglioli; fanalino di coda ancora in fase di crescita il rotolo asciugatutto. Da questa classifica si comprende anche la composizione del parco macchine di SIPAT che vede come protagonisti 4 macchinari per la produzione delle veline facciali e due macchine per la produzione di tovaglioli. La trasformazione dei prodotti riciclati è affidata ad un macchinario datato dal tempo: la ribobinatrice modello 413 della Fabio Perini S.p.A.

L’acquisto della nuova linea modello Sincro 5.5 fornita sempre dalla Fabio Perini S.p.A. e della Casmatic modello CMW 425 fornita dalla KPL Packaging S.p.A. ha completato il parco macchine dell’azienda. Un investimento tecnologico in cui la combinazione tra tecnologia e fattore umano è stata determinante ed ha permesso di ottenere delle ottime performance produttive della macchina.

 

“LA SCELTA DI UN MACCHINARIO PERINI, PER AUMENTARE LA NOSTRA PRODUZIONE, ci ha fatto conoscere non solo l’attuale realtà industriale della Fabio Perini S.p.A. come fornitore di macchinari per la trasformazione ma un partner con cui instaurare un rapporto di fiducia mirato ad una relazione di lungo periodo. Punto di forza del progetto è stato il raggiungimento dell’obiettivo: la crescita di entrambi, noi come azienda di trasformazione in Marocco e per la Perini come partner di un progetto pilota in un paese nuovo e in via di sviluppo in questo specifico settore. In un progetto ci possono essere numerosi problemi e imprevisti ma alla base di un rapporto di fornitura ci deve essere fiducia. Per me non ci sono problemi, ci sono soluzioni. Uno degli aspetti fondamentali anche in un rapporto di business è una buona relazione. “Ha affermato il Direttore Generale. Anche se il tissue rappresenta meno del 20% del turnover del Gruppo imprenditoriale di SIPAT, di cui fanno parte aziende che operano nel settore immobiliare, nell’industria alimentare e nel settore agricolo, la determinazione e l’energia con cui il management crede nella nuova realtà industriale evidenziano l’orgoglio e la fiducia verso questo business. SIPAT sintetizza un nuovo modo imprenditoriale di lavorare nel settore della trasformazione; una mentalità dinamica, giovane e fresca.

Commenti:
Accedi o Registrati subito per pubblicare un commento