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Pudumjee, il maggior produttore di tissue in India, pianifica crescita ed espansione

Attiva in passato soprattutto nel settore away-from-home (AFH), l’anno scorso Pudumjee ha fatto il suo ingresso anche nell’area consumer. Nell’ottica di una crescita futura, una delle strade possibili potrebbe essere una joint-venture con un partner internazionale per creare un nuovo grande stabilimento.

Hugh O’Brian

Maggior produttore attuale di tissue in India, Pudumjee è a una svolta decisiva per cercare di mantenere la sua leadership di mercato. In previsione dell’entrata in funzione di alcune macchine tissue presso aziende indiane concorrenti alla fine di quest’anno, Pudumjee sta tentando nuove strade per espandersi.

Ved Leekha è Direttore Esecutivo alla Pudumjee Mills. Ha lavorato a lungo nell’industria della pasta e della carta, in aziende come BILT in India, Phoenix in Tailandia, Sabah Foreste Industries in Malaysia e nello stabilimento di Mazandaran in Iran. Tornato in India nel 2000, da allora ha sempre lavorato con Pudumjee. Per quanto riguarda il futuro, è evidente che Pudumjee intende mantenere la propria leadership del settore tissue in India.

“Ci stiamo concentrando sul tissue per crescere. Oggi la nostra capacità annuale arriva a circa 20.000 tonnellate di carta tissue crespata morbida e 5.000 tonnellate di carta tissue non crespata. Sappiamo che dobbiamo crescere, ma vogliamo essere sicuri di farlo nella maniera giusta.” Attualmente Pudumjee è attiva soprattutto nel settore del tissue away-from-home, ma nel 2007 la divisione dell’azienda che si occupa di trasformazione, Pudumjee Hygiene Products Limited, ha spostato l’attenzione sul settore domestico lanciando con successo due marchi premium, Greenlime e Lush.

 

PM 8 IN PARTENZA DALLA TEDESCA K-C. Il sito produttivo di Pudumjee si trova a Pune, 150 km circa a sud-est di Bombay, sulla costa occidentale. La carta viene prodotta in realtà da due aziende distinte che si trovano l’una accanto all’altra, Pudumjee Pulp & Paper Mills Ltd e Pudumjee Industries Ltd. Queste aziende dispongono nel complesso di cinque macchine continue, di cui due Fourdrinier per la produzione di varie qualità fini e speciali di carta da stampa e tre macchine tissue, sebbene solo due siano in funzione al momento, precisamente le PM 6 e PM 7, larghe 2,6 m e 3,25 m con monolucido, che viaggiano a velocità di 400-500 m/min.

Anche la PM 8 è presente nello stesso sito, ma è stata dismessa. Si tratta di una macchina di seconda mano, precedentemente in funzione presso lo stabilimento Kimberly-Clark di Coblenza, Germania, trasferita in India nel 1998.

All’epoca, dieci anni fa, il mercato non era ancora pronto per la qualità superiore e i volumi che la PM 8 poteva garantire, per questo è entrata in funzione solo per alcuni mesi per poi essere dismessa. Pudumjee sta pensando di farla ripartire, dice Leekha, probabilmente in un altro stabilimento cui è destinata anche una nuova macchina tissue, la PM 9.

La ragione per cui la PM 8 è finita alla Pudumjee va ricercata nella joint-venture che la società aveva creato con Scott Paper in India per il settore marketing, ereditata a sua volta da K-C, liquidata nel 2004. Oggi K-C continua a gestire linee di trasformazione che riforniscono principalmente il settore AFH e quello professionale con bobine di tissue morbido proveniente da Pudumjee mentre questa ha avviato anche una propria attività di trasformazione del tissue a partire dal 2005.

 

RAPPORTI CON PARTNER INTERNAZIONALI. “Per il futuro, è evidente che ci concentreremo sul tissue, ma contemporaneamente non trascuriamo nessuna opzione”, continua Leekha. “Uno dei nostri vincoli è rappresentato dallo stabilimento di Pune, divenuto ormai troppo piccolo a causa della notevole espansione dell’area residenziale da cui è circondato. Inoltre, abbiamo altri problemi come le elevate imposte locali e l’assenza di una fonte affidabile per il rifornimento energetico. Qui avevamo una fabbrica di pasta ricavata da bagasso, ma è stata chiusa per motivi ambientali, dunque è impossibile ipotizzare una fase di crescita a Pune. Per questo stiamo cercando un nuovo sito industriale più vicino alla costa, da rifornire con pasta destinata al mercato, dove poter spostare la PM 8 nonché installare una nuova macchina tissue PM 9 per avere così uno stabilimento efficiente e produttivo.”

Per conseguire questo risultato, Pudumjee sta valutando la possibilità di creare una potenziale joint-venture con un’azienda multinazionale. “Stiamo incontrando partner internazionali che potrebbero aiutarci a finanziare la creazione di una joint-venture per il nuovo stabilimento. Ci sono stati colloqui interessanti con diversi partner potenziali e ora attendiamo di poter proseguire presto nelle trattative.” Se questo progetto si dovesse concretizzare per il nuovo sito non ancora individuato, ciò equivarrebbe a una capacità produttiva supplementare di circa 50-55.000 tonnellate annue di carta tissue crespata, di cui 23.000 prodotte con la PM 8 e 30.000 con la nuova PM 9.

 

LO STESSO ELEFANTE. Il mercato indiano, continua Leekha, è difficile da valutare, un’affermazione che ho sentito tante volte durante il mio viaggio attraverso il paese. Per diverse ragioni, nessuno sembra sapere con esattezza quale sia il quadro reale dell’offerta o della domanda di tissue in India. “Crediamo tutti di vedere lo stesso elefante, ma in realtà ognuno di noi ha una diversa percezione dell’animale”, ride Leekha. “Uno vede la coda, quall’altro un orecchio, un altro ancora una zampa. Insomma, è un mercato difficile da analizzare, per non parlare di previsioni future, ancora più complicate.”

Nella sua analisi, che potrebbe non essere esatta al 100%, ma che appare sufficientemente approfondita, Leekha suddivide il tissue in due categorie principali: carta tissue crespata morbida e carta tissue non crespata (MG Poster). A sua volta, la carta tissue crespata viene suddivisa ulteriormente in base al suo utilizzo: carta igienica, veline multiuso e tovaglioli. La crespatura resistente all’umido è utilizzata per carta da cucina e asciugamani.

“Per quanto riguarda le forniture interne, stimiamo che la produzione attuale di tissue morbido sia di circa 40.000 tonnellate annue in India. Di queste, noi ne produciamo approssimativamente 20.000 mentre Orient, Premier e altre aziende dovrebbero coprire il resto. Oltre a questo dato, riteniamo che le importazioni di tissue morbido di qualità sotto forma di maxi-rotoli sia al massimo di 10.000 tonnellate annue. Infine, tra le importazioni vi sono dalle 3.000 alle 5.000 tonnellate annue di prodotto finito. Di conseguenza, la domanda di carta crespata dovrebbe essere di circa 60.000 tonnellate annue, al limite 70.000, ma certo non di più.”

 

MA IL TISSUE DI QUALITÀ INFERIORE PUÒ ESSERE SOSTITUITO? Un fattore fuorviante in questa analisi è rappresentato dalla carta tissue non crespata prodotta da tante piccole cartiere in quantità pari a 15-25 tonnellate al giorno. Alcune fonti stimano una produzione totale di 150.000 tonnellate annue mentre altre parlano di un dato troppo elevato. In ogni caso, Leekha ritiene che il mercato della carta tissue crespata di qualità cresca in misura del 20% annuo, partendo dalla base ridotta di 60.000 tonnellate annue.

Con l’arrivo sul mercato di nuove capacità produttive per il tissue di qualità elevata, è chiaro che una parte del tissue più scadente sarà sostituita. E questa potrebbe essere una chiave per espandere il mercato, riflette Leekha. “Le prestazioni di questa qualità di carta sono molto basse, sono richieste maggiori quantità di fibra e fogli per assolvere la stessa funzione, comunque in maniera inadeguata. Credo dipenda da noi educare il mercato riguardo ai vantaggi che la carta tissue crespata morbida offre rispetto alla qualità più rigida (MG Poster).”

Con Pudumjee a un punto di svolta, intenta a elaborare piani di espansione, sembra che la questione fondamentale non sia quale parte dell’elefante vedano gli operatori dell’industria del tissue bensì le dimensioni dell’animale. Se e quando qualcuno sarà in grado di rispondere a questa domanda costituisce il segreto per fare gli investimenti giusti al momento giusto su un mercato del tissue dal potenziale enorme quale è quello indiano.

 

LE CARTE SPECIALI DI PUDUMJEE

 

La gamma di prodotti Pudumjee ha a che fare con la vita quotidiana di ognuno di noi in una forma o nell’altra. Il Gruppo Pudumjee, con il suo stabilimento di produzione creato a Pune oltre 40 anni fa, ha aperto la strada alla fabbricazione di carta oleata e carta glassine in India, utilizzate per il confezionamento di prodotti alimentari, ecc. Negli anni, grazie allo sviluppo interno, si è aggiunta tutta una serie di carte speciali e di sicurezza fino a formare un prezioso portafoglio che include qualità industriali come carta kraft per l’isolamento elettrico, carte decorative, interfogliatura per l’industria metallica, carte da imballaggio per laminazione e imbevute con sostanze chimiche protettive, carta grezza copiativa monostrato e senza carbone, carte per imballaggi flessibilii, farmaci, ecc.

Il Gruppo Pudumjee è il primo e più grande produttore di carta tissue morbida in India, con una gamma di carte completa per ogni applicazione.

 

PUDUMJEE HYGIENE PRODUCTS LIMITED

 

Puntando l’attenzione sul potenziale del tissue morbido, nel 2005 è stata creata la divisione Pudumjee Hygiene Products Limited, destinata a fornire soluzioni per il settore igiene in India secondo la filosofia del ‘Think Fresh’. La prima unità per la trasformazione di prodotti in tissue da commercializzare in tutto il paese è stata avviata a Pune. La spinta iniziale si è concentrata sulle vendite di prodotti AFH a istituzioni e al settore professionale mentre dall’anno scorso sono iniziate le prime mosse strategiche per consolidare il settore della grande distribuzione. I marchi premium dell’azienda - Greenlime, Olive, Fosilvra, Wave e Lush - hanno conquistato una posizione di rilievo tra i consumatori come pure un buon livello di accettabilità sul mercato.

Sono in atto collegamenti strategici per i prodotti monouso dell’area sanitaria, quali camici, panni, guanti, maschere, lenzuola, ecc., nonché nell’area mista benessere e prodotti chimici per la pulizia, come prodotti a base di erbe o per l’aromaterapia. In due anni il fatturato dell’azienda di trasformazione ha raggiunto 50 crore di rupie e punta a superare le 200 crore di rupie nei prossimi 3 anni. (Nota: 1 crore è pari a 10 milioni di rupie ovvero circa 235.000 dollari).

 

INFO SUL GRUPPO M.P. JATIA

 

La famiglia Jatia proviene dallo Stato del Rajasthan. Ha acquisito la sua prima azienda produttiva nel 1972 e da allora ha diversificato le sue attività, percorrendo principalmente la via delle acquisizioni. Patriarca della famiglia è Mahabirprasad Jatia, Presidente e Amministratore Delegato, mentre a capo delle diverse unità ci sono i suoi due figli, Shyam Jatia e Arun Jatia.

Le attività del Gruppo, che conta oltre 2.000 collaboratori, vanno dalla produzione di pasta e carta al tissue, allo sviluppo immobiliare, al commercio di materie prime, alla distribuzione di prodotti IT e bio-tecnologia, ecc. Il fatturato annuale consolidato di tutto il Gruppo supera le 1000 crore di rupie.

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