Sono i mobili in cartone. Tavoli, sedie, librerie nati come sperimentazioni sono oggi vere e proprie produzioni utilizzate in manifestazioni, eventi sportivi e finite nei musei.
Laura Badalucco
Mobili veramente mobili, arredi che si adattano alle situazioni, che possono comparire e scomparire in funzione delle necessità, che fanno dell'economicità il loro punto di forza. Questi sono alcuni degli input che hanno portato diversi designer in tutto il mondo a progettare sedie, tavoli, librerie, poltrone utilizzando in modo inconsueto un materiale molto conosciuto: il cartone ondulato.
Sono spesso arredi venduti piatti che possono essere montati e smontati facilmente, solitamente senza l'ausilio di alcunché al di fuori delle proprie mani. I mobili in cartone incarnano assieme l'idea di qualcosa di effimero e passeggero, ma anche di libero e versatile: sono perfetti dunque per accompagnare quella ricerca di continuo cambiamento quel nomadismo presenza costante di questi anni. Proprio per questo hanno trovato da qualche tempo un terreno fertile per il loro sviluppo. A questo si sommano le tematiche ambientali.
Materiale riciclato e riciclabile, il cartone ondulato si presenta come l'emblema della materia da sfruttare appieno in tutte le sue potenzialità e la sfida della progettazione è quella di non contaminarlo con altri materiali. I mobili in cartone sono costituiti solo di cartone ondulato, appositamente fustellato e piegato seguendo non solo le indicazioni provenienti dal settore del packaging e dall'esperienza della cartotecnica, ma anche le influenze di arti come l'origami.
Il cartone ondulato è stato così ammesso in settori che non gli erano proprio: da materiale da imballaggio a materia d'arredo presente non solo nelle case dei giovani e negli uffici, ma anche e soprattutto nei luoghi di cultura.
DESIGNER E ARCHITETTI AFFASCINATI DAL CARTONE. Nel passato diversi architetti e designer sono stati colpiti dalle potenzialità del cartone ondulato come materiale per produrre arredi. Questo si è verificato in modo particolare quando la ricerca portava alla realizzazione di prodotti facili ed economici per la produzione di massa. Un esempio è Peter Murdoch.
Nel 1963, quando era ancora studente del Royal College of Art di Londra, Murdoch realizzò una sedia per bambini in cartone ondulato prodotta dalla International Paper. La sedia veniva venduta stampata in colori vivaci e piatta. Bastavano poi due piegature curve predefinite per rendere accessibile la seduta.
Nel 1967 lo stesso designer progettò tutta una serie di arredi tra cui una sedia e un tavolo a cui diede nome Those Things. Questi arredi ricevettero uno dei più importanti premi inglesi al design e vennero prodotti dalla Perspective Design, l'azienda creata dallo stesso Murdoch.
Spotty è considerata una delle icone del Pop Design anche perché il suo costo molto ridotto ne ha fatto un oggetto perfetto per la produzione di massa, incarnando appieno lo spirito pop. Qualche anno dopo, nel 1972, l'architetto americano Frank Gehry disegnò un gruppo di arredi dalle caratteristiche decisamente inaspettate. Easy Edges erano sedute in cartone ondulato composte in modo completamente diverso dalle soluzioni precedenti e future. I fogli erano incollati l'uno con l'altro in modo da assumere una tridimensionalità eclatante, non elementi piegati all'uopo, ma materia piena nella quale il riferimento formale alle onde tipiche del cartone ondulato emergeva all'esterno e diventava elemento fondamentale del prodotto. Gehry era interessato a sperimentare il potenziale di un materiale economico e versatile come il cartone e di valutarne la capacità di proporsi come materiale per l'arredo. Come nelle sue architetture, il risultato è in usuale, inconsueto.
L'elemento caratterizzante delle Easy Edges, a differenza degli esperimenti che sono stati sviluppati in seguito, non è la leggerezza, ma la solidità e la resistenza che i fogli assumono quando sono uniti. Una seconda differenza è che in queste poltrone la seduta non è costituita dal foglio di cartone, ma dall'insieme degli spessori dei vari fogli. Si crea così una texture "a pettine" che porta al paradosso il riferimento alle venature del legno e che si esprime come una caratteristica intrinseca di questo materiale.
Le poltrone di Gehry sono quasi sculture, realizzate incollando vari fogli di cartone ondulato senza bisogno di alcuna altra finitura o stampa, per cui non sono pieghevoli e manterranno la loro tridimensionalità durante tutta la loro vita. Questa serie di arredi si è andata arricchendo fino a contenere 17 differenti prodotti ed è rimasta in produzione per alcuni anni. Il tema del cartone ondulato è stato poi ripreso da Gehry nel 1982 con gli Experimental Edges, una rivisitazione dei progetti proposti dieci anni prima.
IN GIRO PER IL MONDO. Gli esempi attualmente più interessanti di produzioni di mobili in cartone ondulato vengono dalla Francia e dalla Svezia. Il gruppo parigino Quart de Poil' ha ottenuto un grande successo con Meubles Carton, un'intera collezione di mobili in cartone ondulato da loro prodotta e disegnata da Olivier Leblois e Essaime. L'azienda è nata nel1993 dalla collaborazione tra Clé e Millet e altri designer francesi combinando innovazione e rispetto per l'ambiente. La collezione di Quart de Poil' è costituita da una serie di fogli prefustellati da montare e smontare ad incastro con facilità per ottenere sedie, scrivanie, librerie, tavoli, poltrone, separé, ma anche complementi d'arredo come porta cd, portabottiglie, dispenser, tutti comodi e molto resistenti. Questi mobili risultano ottime soluzioni di arredo e hanno trovato spazio anche in manifestazioni fieristiche e culturali.
Una delle poltrone della collezione Meubles Carton, La Fauteuil Carton T41, è inoltre divenuta parte della collezione permanente di numerosi musei del mondo: dal Muséum des Arts Décoratifs di Parigi al Guggenheim Museum di New York, dal Victoria & Albert Museum di Londra al Museo Vitra.
I Meubles Carton realizzati da Quart de Poil' hanno fatto il giro del mondo. Nei Giochi di Sidney, particolarmente attenti alle problematiche ambientali che una simile manifestazione può creare, a fianco a posate, cannucce, sacchi realizzati in Mater-bi (una materia plastica biodegradabile nata dall'amido di mais) sono state per tutto il Villaggio Olimpico scelte sedie, poltrone, tavoli e librerie in cartone ondulato di Quart de Poil', decorate poi da artisti di tutto il mondo.
Un altro esempio di particolare interesse è costituito dalla produzione svedese di ReturDesign nata nel 1992 dall'entusiasmo dell'architetto russo Sergej Gerasimenko. Trasferitosi a Stoccolma, Gerasimenko ha iniziato a disegnare mobili in cartone per sua figlia, partendo dalla sua passione per l'origami. Con la crescita della bambina è cresciuta anche la produzione di ReturDesign nella quale sono presenti oggi, oltre a culle e giochi per bambini, tavoli, sedie, librerie utilizzati anche per l'arredo di alcuni locali pubblici.
Come sostiene Gerasimenko, "Il cartone ondulato è un materiale naturale, armonioso con delle caratteristiche strutturali ottimali: il materiale perfetto per un futuro ambientalmente sostenibile". Inoltre questi mobili sviluppano la creatività, in particolar modo nei bambini: gli arredi possono modificarsi con la loro crescita, possono essere colorati e decorati anche dai più piccoli e, una volta conclusa la loro vita, possono essere gettati nella raccolta differenziata. I mobili di ReturDesign, proprio perché destinati prevalentemente ai bambini o ai locali pubblici sono resi resistenti al fuoco da una particolare soluzione salina e seguono così i regolamenti della CEE.
ARREDI IN CARTONE MADE IN ITALY. In Italia sono stati sviluppati diversi esperimenti utilizzando il cartone ondulato. I più interessanti sono i lavori di Marco Giunta, architetto e designer milanese, progettista di mobili, complementi d'arredo, espositori e packaging in cartone che ha fondato nel 1995 l'azienda Disegni. Questa azienda oggi commercializza le soluzioni in cartone ondulato proposte da Giunta per la casa, l'ufficio e gli eventi a carattere temporaneo. In uno dei numerosi articoli su di lui, Giunta sostiene che "il cartone rappresenta una sfida a più livelli: generare un mobile solido e resistente senza aggiungere altri materiali, esplorare differenti approcci al progetto immaginando il cartone come uno dei materiali del futuro, apportare novità all'immaginario collettivo che identifica la solidità con materiali definiti resistenti come il legno, il metallo, la plastica. Queste caratteristiche e sopratutto la sua forza interna, attraverso pieghe ed incastri, suggerisce la trasformazione del cartone, foglio bidimensionale, in prodotto". Per sviluppare la riflessione progettuale sui materiali che, come il cartone ondulato, sono da sempre considerati appartenenti al mondo dell'imballaggio, negli ultimi anni sono stati presentati anche dei concorsi d'idee.
Nel 1998, ad esempio, durante il Salone del Mobile di Milano sono stati presentati i risultati del concorso "RiOggetto, Recuperandocrea" promosso da Legambiente con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e del Politecnico di Milano. Il concorso era volto ad esplorare le potenzialità progettuali del riutilizzo nell'ambito del design (con particolare riferimento alle funzioni di sedersi, giocare e gettare), in modo da stimolare la creatività dei giovani.
Tra i prodotti presentati c'erano anche sperimentazioni con il cartone ondulato. Tra questi Curva avvolgente di Gianluca Nieddu rappresentava ancora una volta un modo alternativo di intendere il cartone ondulato. In questa seduta, quasi una chaise longue, viene presa in considerazione la capacità del cartone di deformarsi leggermente pur mantenendo intatte le proprie qualità.
Questa seduta, costituita di cartone ondulato è assemblata grazie a due corde da tapparella, può infatti variare la sua forma in funzione della tensione data alle corde laterali. Il cartone ondulato continua dunque a stupire per le potenzialità come materiale per l'arredo e ciò potrà rappresentare uno stimolo progettuale per le giovani leve del design.