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Richard de Bas: una cartiera nella foresta

La cittadina di Ambert, a sud ovest di Lione, nella Regione dell'Auvergne, conserva la più antica testimonianza delle origini dell'industria della carta in Europa: "II mulino Richard de Bas". Questo insediamento industriale, situato a circa 600 metri di altezza nella fresca e verde valle della Laga, fu uno dei primi a sorgere nella Regione dell'Auvergne all'inizio del XV secolo.

Testo e Foto di Giorgio Perini


Un disegno a forma di cuore attraversato da due tratti orizzontali è impresso in filigrana in un documento notarile risalente al 1326, ritrovato anni or sono negli archivi della cittadina di Puy: "Il cuore fasciato", "le coeur fasce", è il marchio di Richard de Bas.

Il prezioso documento ci informa con verosimiglianza dell'antichità del mulino. Da questa data - 1326 - si fa partire la produzione di tutti i fogli fabbricati nella valle della Laga, e segnati dal cuore fasciato in filigrana. Il nome Richard proviene dal nome della famiglia dei primi proprietari di questa e di altre cartiere nella zona. Più precisamente prenderà il nome di Richard de Bas dal 1793, data della morte dell'ultimo discendente Thomas Richard de Bas, che tradotto significa "in basso", distingue la collocazione di questa cartiera da un'altra che si trovava più a monte.


LA FABBRICAZIONE DELLA CARTA EBBE IN QUESTA REGIONE UN NOTEVOLE SVILUPPO e nel XVI secolo si contavano addirittura 300 cartiere. In seguito, con la comparsa della pila olandese, un nuovo macchinario molto più rapido per la triturazione degli stracci di cotone e molto più potente dei vecchi magli di legno, la quasi totalità delle cartiere con il vecchio sistema a magli cesserà la produzione. Solo il mulino Richard de Bas sopravvisse a tutte le crisi, economiche e religiose, e a tutte le guerre, riuscendo a rimanere - seppur vecchio - intatto fino al 1934, anno in cui mori l'ultimo mastro cartaio. Il mulino Richard de Bas continua a produrre una carta chiamata "papier Joseph", una carta bianca molto sottile e preziosa utilizzata per avvolgere argenteria e cristalli.

Nel 1940 il mulino venne acquistato da Marius A. Peraudeau, che lo riparò e lo restaurò con cura e ricostruì scrupolosamente le parti dei vecchi macchinari usurate dal tempo.

L'attività riprese nell'ottobre del 1942, senza che l'edificio e i metodi di fabbricazione avessero subito alcun mutamento. La carta prodotta oggi è simile a quella che veniva fabbricata anticamente ed è destinata ai libri dei bibliofili, alle stampe, alle incisioni ed alle litografie.

Nel 1950 s'iniziò a produrre una carta con inclusione di petali di fiori di campo, di felce e piante graminacee. Ebbe un successo immediato e fu utilizzata per la stampa di scritti poetici. Richard de Bas è una delle poche cartiere in Europa dove la carta è prodotta ancora come nelle antiche cartiere Arabe dell'Asia Minore, che a loro volta ripetevano le antichissime tecniche cinesi.


L'EDIFICIO OSPITA ANCHE UN MUSEO STORICO DELLA CARTA CHE FU FONDATO NEL 1943 DA "IL FOGLIO BIANCO", una associazione degli amici della carta e delle arti grafiche che riunisce un gruppo di appassionati di carta, di tipografia e di libri.

Il museo è composto principalmente da 6 stanze: le prime due, una cucina e una camera da letto, erano gli alloggi destinati al mastri cartai che si avvicendavano nel mulino, e alla loro famiglia: l'ultimo di questi, Claude Cantelauze, morì nel 1934.

La terza stanza è chiamata "Tsai-Lun", dal nome di un cartaio cinese che lavorava in una fabbrica di carta vicino a Canton, autore, nel 1905, di un testo nel quale definiva le regole dell'arte della fabbricazione della carta. In questa stanza un affresco sulla parete descrive il percorso della carta dalla Cina all'Europa e alcune vetrine contengono esempi di supporti per scrittura come pergamene, carte di riso e papiri.

Nella quarta stanza ci sono cinque pile a maglio, realizzate con legno di pino e usate, oggi come allora, per triturare gli stracci di cotone. Il legno delle pile e dei magli deve essere periodicamente restaurato e sostituito completamente ogni 15 anni circa.

La quinta stanza contiene macchine tipografiche utilizzate fino al 1845; una taglierina molto simile alle più moderne di oggi ed una macchina per patinare la carta servendosi di una pietra di agata.

Nella sesta stanza troviamo filigrane comuni ed in chiaro-scuro di vari paesi e periodi. Le altre stanze sono adibite alla fabbricazione della carta: vi sono gli antichi strumenti usati, come la vasca e il torchio.

Nelle sale al piano superiore, oltre agli uffici e a un piccolo laboratorio dove si confezionano paralumi di varie dimensioni con la carta a inclusioni floreali, troviamo un ampio spazio dedicato alla vendita dei molti prodotti della cartiera: fogli di varie pezzature, colore e peso, oggettistica e souvenir.

All'ultimo piano dell'edificio due ampi spazi sottotetto ospitano l'essiccatoio. Nel mulino "Richard de Bas" la carta prodotta è oggetto di un'accurata selezione. Ogni foglio è attentamente esaminato e ogni difetto, anche minimo, provoca l'eliminazione del foglio. Qui vengono prodotti circa kg. 25 di carta al giorno, successivamente spediti in tutto il mondo, specialmente negli Stati Uniti. Il mulino e il museo sono aperti tutto l'anno eccetto il 25 Dicembre e il primo di Gennaio.

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