Le emozioni di una passeggiata nel centro di Lucca: le mura cittadine sembrano celare tesori nascosti dagli sguardi di chi passa. Ma le cime degli alberi fanno capolino dai giardini nascosti e si lasciano ammirare dai visitatori in tutta la loro bellezza.
Testo: Lucia Maffei, foto: Giuliano Sargentini
"I giardini lucchesi circondati da alte muraglie, rivelano tutti, il desiderio di isolamento dei loro signori. Somigliano all'anima stessa della città, la quale pur nel lavoro appassionato e tenace, e nell'instancabile traffico, rimane silenziosa e suggellata quasi da una volontà di mistero e di sogno, che è poi il segreto della sua bellezza...". Era questa l'impressione avuta due secoli fa da un viaggiatore che, giunto a Lucca, ne aveva percorso le strette strade e aveva colto quello che, ancora oggi, è il "segreto verde" della città. E infatti prosegue raccontando che "tuttavia alcune finestre perforano queste mura di cinta e attraverso le sbarre si intravedono oleandri e zampilli d'acqua d'una edenica bellezza". Ancora adesso, da qualunque luogo si giunga a Lucca, l'impressione di approdare ad un immenso giardino è comunque fortissima. Le Mura e tutto lo spazio circostante sono infatti un'ininterrotta distesa di verde che nasconde la città antica lasciando intravedere solo i campanili e le torri più alte. L'imponenza di questo "anello verde" è rafforzata dalla presenza degli alberi secolari che si innalzano sopra i bastioni rinascimentali. Lucca è tutta un grande polmone verde che nasconde al suo interno giardini poco conosciuti e molto spesso appena visibili dalla strada.
TRA I LUOGHI DI MAGGIOR FASCINO SPICCANO SENZA DUBBIO VILLA BOTTINI E PALAZZO PFANNER, che conservano intatto il giardino monumentale. Villa Bottini, in Via Elisa, fu costruita nella seconda metà del Cinquecento dalla più potente e ricca famiglia lucchese, i Buonvisi: "il Palazzo, detto "al giardino", è piccolo, ma molto ben costruito: somiglia più a una villa di campagna che a una dimora cittadina per il gran cortile pieno di verde che ha davanti, e per il grandissimo giardino sul dietro.
L'intera proprietà è circondata da un solido muro con un magnifico portale di ordine dorico. L'architettura è del Civitali; sua intenzione era che la Villa fosse soltanto un padiglione tra il verde...". Palazzo Pfanner risale invece al secolo successivo e il giardino ha tutte le caratteristiche del Barocco: l'ampia loggia sostenuta da colonne e un'imponente scala si affacciano su un animato gioco di verde, statue e fontane. La storia del giardino è assai complessa. Costruito nel 1667 dalla famiglia lucchese Moriconi, a metà dell'Ottocento viene acquistato dai Pfanner e agli inizi del Novecento, per alcuni decenni, nel giardino funziona una fabbrica di birra. Per i lucchesi diviene un'abitudine ritrovarsi in questa insolita birreria! Ma a Lucca i giardini erano circa duecento e non tutti, ovviamente, avevano funzioni di rappresentanza e grandi dimensioni, la maggior parte si integravano con i palazzi e ne costituivano i cortili segreti. In questi spazi verdi si curava tanto l'aspetto estetico quanto quello pratico, e dunque tra una pergola di rose o di glicini trovavano posto gli agrumi, le piante aromatiche, un piccolo orto per uso domestico.
E PROPRIO QUESTO ASPETTO PRATICO È IL MOTIVO PRINCIPALE DELLA NASCITA DI UN ALTRO FANTASTICO "GIARDINO" DI CITTÀ: l'Orto Botanico. Infatti, l'Orto Botanico di Lucca, voluto da Elisa Baciocchi e realizzato poi da Maria Luisa di Borbone, è nato soprattutto per la necessità di conservare il "sapere" e la conoscenza delle virtù medicinali delle erbe. E dunque nel 1813 Luigi Matteucci scrive alla Principessa Elisa che "è cosa sicurissima che non vi è nel principato che un solo uomo della campagna, il quale si chiama il Magro di Arsina, che conosce le erbe medicinali, i luoghi dove crescono e le stagioni in cui si devono raccogliere. Quest'uomo è in età molto avanzata. L'importanza che vi è di conservare la scienza di questa botanica locale, mi ha fatto ravvisare importantissimo di fondare in Lucca un Orto Botanico, per raccogliervi specialmente queste erbe". L'Orto fu poi fondato nel 1820 nell'area detta "piaggia romana" destinata nel Settecento al gioco del pallone e in tempi molto più antichi a cimitero degli eretici. Oggi l'Orto Botanico di Lucca è uno splendido parco con alberi secolari e rarissime piante esotiche, ma la suggestione di questo luogo per i lucchesi è ancora legata anche a "...strane leggende popolari.
La più misteriosa tra tutte le leggende è quella evocata dal nome di Lucida Mansi. La bellissima dama lucchese per serbare intatto lo splendore della giovinezza e l'incanto della bellezza avrebbe concluso un patto tremendo col diavolo, e qui seppellita, sarebbe via via riapparsa la notte, trasvolando il laghetto, sopra un cocchio infernale di fiamme...".