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ICP - Il mondo del cartoncino

La qualità dell'anima in cartone incide profondamente sulla qualità del prodotto finito e sulle performances della linea di trasformazione. Ma quali sono i fattori da considerare quando si parla di anime? Ce lo spiega ICP.

Tiziano Pieretti


Nel corso degli ultimi anni, le aziende che operano nel settore del Tissue hanno registrato un'incredibile crescita e tutti i fornitori di materie prime coinvolti nella produzione del rotolino hanno dovuto modificare e migliorare macchinari e caratteristiche dei propri prodotti per rispondere a precise esigenze di mercato. Questo vale anche per il cartoncino utilizzato per la costruzione delle anime di supporto. Solo pochi anni fa si costruivano anime di supporto utilizzando tre strisce di carta, ognuna delle quali con grammatura intorno ai 300 grammi. Le velocità delle macchine utilizzate per la trasformazione della carta igienica erano inferiori ed i formati sicuramente ben lontani dalle moderne XXL.

Oggi, quasi tutti i trasformatori cercano di ridurre al minimo i costi e per questo motivo si sono orientati verso la costruzione di anime utilizzando una minor quantità di carta senza però rallentare il processo produttivo. La tendenza attuale è quella di adoperare solo due strisce di cartoncino, ognuna delle quali con grammatura intorno al 200 grammi al metro quadrato. Con il tempo, il cartoncino da "Cenerentola" del settore tissue è diventato sempre più protagonista in quanto i trasformatori hanno capito che la qualità del rotolino di carta igienica come del resto anche il suo aspetto dipendono anche dall'anima. Inoltre, si verifica spesso che l'utilizzo di cartoncini di bassa qualità costringono le costose macchine da trasformazione a stop forzati che non giustificano alcuna economia nell'acquisto del cartoncino. Molte risorse sono state dedicate anche alla risoluzione di problemi interni di riciclaggio degli scarti di lavorazione poiché molti trasformatori producono tissue con proprie macchine continue. In questo caso, secondo il tipo di materia prima utilizzata per la produzione del cartoncino, possono essere riutilizzati gli scarti di lavorazione, anche se contaminati dalle anime di supporto.

Come possiamo intuire da quanto detto, le variabili produttive per la realizzazione di un cartoncino sono numerose e va rilevato che nessuna classificazione ufficiale garantisce schede tecniche che possano classificare i prodotti disponibili sul mercato e permettere una comparazione.


A QUESTO PROPOSITO L'LNDUSTRIA CARTARIA PIERETTI, DA ANNI LEADER NELLA PRODUZIONE DI CARTONCINI MULTIPLEX DESTINATI ALLA PRODUZIONE DI ANIME DI SUPPORTO, ha sviluppato un metodo interno per colmare questo vuoto e rispondere alle esigenze produttive dei suoi clienti. Quando la ICP si trova in presenza di un nuovo cliente entra in gioco il laboratorio interno dell'azienda che analizza il prodotto fornito dalla concorrenza. Successivamente, è fatta una comparazione con i nostri prodotti standard in relazione alle specifiche ICP, cercando di individuare i punti critici di fornitura come l'assorbenza del prodotto o le caratteristiche meccaniche. Le specifiche standard ICP sono state impostate sulla base di numerose visite effettuate presso i clienti. Ogni variazione importante registrata nella creazione dell'anima prodotta con cartoncino ICP è' stata messa in relazione con un'analisi tecnica del prodotto e successivamente inserita in un database che ci ha permesso di ottimizzare le specifiche tecniche. Tutto questo rende i prodotti ICP molto costanti nel tempo poiché tutta la produzione segue caratteristiche tecniche predefinite.


ENTRANDO NELLO SPECIFICO, CERCHEREMO DI AFFRONTARE IL MONDO DEL CARTONCINO NEI SUOI MOLTEPLICI ASPETTI.

Tutti sappiamo che i prodotti cartari possono essere suddivisi in molte categorie ed il cartoncino e una di queste. Molte sono le sue definizioni e la più diffusa è quella secondo cui, il cartoncino fa parte di quelle carte che hanno un intervallo di grammatura che va da 150 a 1000 grammi ed oltre. Questa generica classificazione non tiene però conto della materia prima utilizzata, del tipo di applicazione prodotta, delle caratteristiche tecniche ecc. ecc.. Nel nostro caso, cercheremo di definire questo "microprodotto", ossia il cartoncino per la costruzione di anime da supporto a spirale per rotolini di carta igienica e asciugatutto. Iniziamo con una semplice spiegazione della fabbricazione tratta dal manuale redatto da Assocarta "Alla scoperta del pianeta carta" secondo cui la carta o il cartoncino si ottengono da una sospensione di materiale fibroso in concentrazione intorno all'1%. Tale impasto viene steso su una tela tessuta ad anello chiuso e l'acqua, eliminata per drenaggio, pressatura ed essiccamento finale, lascia le fibre irregolarmente disposte e reciprocamente legate. Nella definizione sopra esposta non si prende in considerazione il tipo di materia prima utilizzata.

Nel caso specifico, la maggior parte dei trasformatori adopera cartoncini composti al 100 % di carte da macero. Trattandosi di materiale proveniente da un mix fibroso che presenta variazioni elevate, la sua selezione si rivela importantissima per la costanza richiesta dal prodotto. E' per questo che la ICP presta una particolare attenzione alla scelta di prodotti altamente selezionati che hanno un ruolo fondamentale nella realizzazione di un buon cartoncino. Infatti, dalle carte da macero ne dipende il colore, la rigidità, assorbenza e porosità. E da esse dipende anche il costo del cartoncino: secondo il macero utilizzato vi saranno variazioni dovute al diverso costo della materia prima e alle diverse incidenze dei costi di trasformazione in base alla minore o maggiore produttività.

La ICP non potendo usufruire di alcuna classificazione ufficiale, ha definito delle specifiche standard interne ed ha denominato i propri prodotti con i seguenti nomi:


MONO 500

MONO 600

MONO 700

MONO 900

DUPLEX 100

DUPLEX 200


Queste denominazioni non nascono solo dal tipo d'impasto ma hanno anche un significato riconducibile alle caratteristiche meccaniche del prodotto stesso. Infatti, la parte letteraria MONO identifica che il cartoncino è composto di un unico mix di materie prime, mentre i tipi DUPLEX sono composti di due diversi mix di materie prime. La parte numerica, invece, definisce il maggior grado di rigidità del prodotto. Per le anime di supporto per carta igienica e asciugatutto, normalmente i prodotti consigliati da ICP sono i seguenti:


TIPO ASPETTO

MONO 500 Mono impasto di colore avana.

MONO 600 Mono impasto di colore avana

MONO 900 Mono impasto di colore bianco.

DUPLEX 100 Copertina di colore bianco. Retro di colore grigio.

DUPLEX 200 Copertina di colore bianco. Retro di colore grigio.


OLTRE AL TIPO DI PRODOTTO, LA GRAMMATURA È IL SECONDO PARAMETRO TRAMITE IL QUALE SI COMMERCIALIZZA IL CARTONCINO. Da essa dipende il peso di ogni anima e, di conseguenza, il costo di questo "accessorio", spesso non è remunerato dall'acquirente finale se il rotolo viene venduto in base al numero degli strappi forniti.

E' altrettanto vero che dalla grammatura dipende la rigidità della nostra anima e perciò la sua robustezza e resistenza durante tutte le fasi di trasformazione. Ovviamente ogni ciclo produttivo presenta delle criticità che determinano la grammatura minima dell'anima finita ma si può affermare che la maggior parte dei nostri clienti, il cui obbiettivo è la formazione di anime a due strisce leggere, produce anime con un peso complessivo inferiore ai 400 grammi al metro quadrato (due strisce inferiori a 200 grammi al metro quadrato). Un altro importante valore è rappresentato dall'altezza della rotella utilizzata per la quale esistono differenze secondo la nazione in cui si opera. Prendiamo sempre in considerazione la costruzione di un'anima a due strisce leggera poiché è quella che presenta maggiori difficoltà. In questo caso esistono due tecniche di produzione diverse:


ANIMA COMPOSTA DA DUE STRISCE DI CARTA DI DIVERSA ALTEZZA CON SORMONTO ESTERNO. Questo metodo è consigliato nel caso in cui si impieghino ribobinatrici senza alberi espansibili di supporto all'anima. Dei due metodi è sicuramente quello più semplice e che consente maggiore velocità di produzione. Questa tecnica si basa sull'utilizzo di due strisce di diversa altezza. E' doveroso rilevare che non si può parlare di misure standard perché, ogni paese, utilizza propri standard. Le altezze adoperate vanno dai 65 millimetri fino ad arrivare ai 90-95 millimetri.

Certo è che, dovendo fare una considerazione tecnica, l'utilizzo di misure così diverse tra loro causa notevoli variazioni nella produzione delle anime. Ad esempio, si immagini di avere due tubiere settate nello stesso modo ma alimentate con strisce di carta diverse, rispettivamente una con strisce da 63 millimetri e l'altra con strisce da 90 millimetri. Se anche la velocità delle due tubiere fosse identica, avremmo due differenti velocità di svolgimento della striscia di cartoncino (la striscia da 90 millimetri andrebbe più piano di quella da 63 millimetri) e le due anime avrebbero un rapporto tra le fibre longitudinali e trasversali (anisotropia) completamente diverso a causa della differente angolazione di lavoro. In base alla nostra esperienza, è preferibile utilizzare altezze con uno scarto di 8 -10 millimetri; ad esempio nel mercato italiano si adopera internamente un'altezza di 72 millimetri ed esternamente un'altezza di 80 millimetri. Ne deriva un'anima, come rappresentata nella figura 2, molto rigida e ben formata.


ANIMA COMPOSTA DI DUE STRISCE DI CARTA DI UGUALE ALTEZZA SENZA SORMONTO. Questo metodo è consigliato nel caso in cui si impieghino ribobinatrici che utilizzano alberi espansibili di supporto all'anima in quanto la struttura sostiene un carico inferiore. In prossimità delle frecce indicate nella figura 3, si può notare che contrariamente a quanto avviene nel caso precedente, le pressioni esercitate dall'esterno possono essere contrastate soltanto dalla striscia interna di cartoncino.

A nostro avviso, questa soluzione da un lato offre il vantaggio di immagazzinare un solo tipo di prodotto in un'unica altezza e grammatura ma secondo il nostro parere causa molte più fermate nella trasformazione e maggiori quantità di scarto perché non conforme.


UN'ALTRA TECNICA IN USO DA PARTE DI MOLTI TRASFORMATORI È DI UTILIZZARE DUE STRISCE DELLA STESSA ALTEZZA E DI SORMONTARE INTERNAMENTE ED ESTERNAMENTE LE STRISCE DI CARTONCINO. Questa è la soluzione sicuramente più sconsigliata poiché la presenza di ponti d'aria all'interno e all'esterno dell'anima, rendono l'incollatura imperfetta e spesso insufficiente la rigidità dell'anima. L'azione conseguente e quella di utilizzare grammature molto alte che compensano gli errori costruttivi ma che aumentano i costi aziendali. Nella figura 4 possiamo osservare questo tipo di problema.


L'ALTRO ELEMENTO IMPORTANTE NELLA FABBRICAZIONE DI UN'ANIMA È LA COLLA UTILIZZATA. Oggi esistono molte aziende specializzate che forniscono prodotti validi e costanti. ICP collabora con molte società fornitrici di colle a base di vinilica (PVA), di destrina, di amido di mais, di amido di fecola di patate di caseina ecc. ecc..La chimica utilizzata per la realizzazione di questi prodotti consente di mettere a punto qualsiasi tipo di cartoncino con piccole modifiche.

Non è tuttavia nostra intenzione affrontare il tema delle colle poiché non di nostra competenza. Questi sono solo alcuni punti inerenti alle problematiche collegate alla vita dell'anima di cartoncino. L'anima nasce prima della fabbricazione del rotolo e attraverso un complicato percorso deve accompagnare la buona riuscita del prodotto. La ICP da anni vede la produzione di cartoncini per anime da supporto per il tissue come un settore strategico e vi ha quindi dedicato tutte le sue risorse cercando di analizzare le sollecitazioni che intervengono durante la trasformazione. Il risultato è che i prodotti ICP offrono la massima garanzia e produttività ai nostri clienti.


INDUSTRIA CARTARIA PIERETTI.


L' Industria Cartaria Pieretti ha sede a Marlia in provincia di Lucca (ITALIA)

Dove da più di 75 anni produce carta. La società, fondata nel 1924 da Giuseppe Pieretti, vede ancora oggi la famiglia Pieretti detenere la totalità del pacchetto azionario. In quest'ottica, i due figli Graziano e Luisiano hanno proseguito lo sviluppo intrapreso dal suo fondatore, sviluppo che oggi continua con la nuova generazione rappresentata da Tiziano e Carmen Pieretti.

La produzione si avvale di due macchine continue di cui una di recente installazione. La capacità produttiva giornaliera di cartoncino delle due macchine è circa 300 tonnellate con un fatturato che sfiora i 30 milioni di Euro. Oggi la ICP è una presenza significativa nel mercato: infatti, secondo stime non ufficiali, la ICP fornisce il 70% del cartoncino utilizzato per la costruzione di anime da supporto per rotoli igienici in Italia. Inoltre il 30% della produzione totale è esportato regolarmente in molti paesi di tutto il mondo.

Questi risultati sono stati raggiunti anche grazie alla collaborazione con la FABIO PERINI S.p.A. che da molti anni utilizza il cartoncino ICP per garantire alla propria clientela una produttività sempre crescente. Oltre a fornire materiale alla divisione Ricerca e Sviluppo di Perini per studiare soluzioni innovative (ad esempio realizzazione anime per la linea XXL), il cartoncino ICP assiste ed è garanzia di affidabilità nelle prove di collaudo che Perini effettua alla presenza dei propri clienti. E' naturale, poi, il passaggio a forniture continuative del cartoncino ICP che spesso si rivela competitivo.

Il mercato per la ICP non ha confini: il cartoncino grazie al suo peso specifico elevato ed al suo allestimento viene consegnato in tutto il mondo ad un costo altamente concorrenziale. L'evoluzione dei mercati e lo sviluppo delle tecnologie produttive portano i trasformatori ad esigere prodotti affidabili e di qualità. E' per questo che a volte nel proprio paese di origine, diventa impossibile trovare prodotti specialistici come quelli forniti da ICP e si rivela necessario approvvigionarsi da aziende come la nostra che permettono di far avanzare la produttività ed accompagnare l'azienda nel suo sviluppo.

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