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Domani è un'altra fiera...

Stiamo cercando di tenere botta, non senza difficoltà, ad un sano modo di produrre rifacendo cento volte la conta di cosa è utile e cosa no e guardiamo con avido interesse a tutte le possibilità di utilizzare strumenti e metodologie innovativi che ci possano soccorrere al momento opportuno.

E mentre stiamo entrando in una fase in cui il nostro modo di operare potrà essere semplificato e potenziato da intelligenze artificiali ci ritroviamo spesso ostaggi di strutture relazionali che ci fanno inciampare in logiche antiche.

 

Le fiere di settore sono uno strumento importante dell'operare di un'azienda. Sono un momento di verifica, di proposta e d'incontro con il mercato. Chi partecipa, investendo tempo e denaro, si aspetterebbe che chi organizza questi eventi non si limiti a mettere a disposizione semplicemente uno spazio fisico sperando che qualcosa succeda!

Chi organizza conosce (o dice di conoscere) gli attori che operano nell'ambiente e dovrebbe favorirne la presenza e l'incontro.

 

Se ogni azienda dovesse puntare solo sulle sue relazioni consolidate a cosa gli servirebbe partecipare ad una fiera?

 

Organizzatori, espositori e visitatori devono avere ben chiari gli obiettivi che vogliono raggiungere, e ogni attore deve interpretare al meglio il proprio ruolo trasformando la fiera in un perfetto elemento di marketing mix.

 

Nell'era della trasformazione dei media, le diverse modalità di fruizione di linguaggi e di metodologie di lavoro cambiano sempre più velocemente. Le fiere devono tenere il passo con questi mutamenti se vogliono avere un futuro.

 

Le comunicazioni stanno superando la loro funzione di trasmettere semplicemente informazioni e, interpretando legami e relazioni che superano il loro significato originario, prospettano nuovi scenari produttivi che bisogna imparare a cogliere.

Le fiere, dove persone e idee si incontrano e si confrontano, potrebbero uscire dalla loro classica routine, ridisegnare il loro ruolo in modo creativo e diventare uno dei luoghi maggiormente propizi allo sviluppo di queste nuove frontiere.

 

Walter Tamarri

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