PJL-33

Costruire ponti

Segnali a tutti evidenti impongono ripensamenti profondi del nostro sistema di sviluppo.

Walter Tamarri 

L'idea che non siamo padroni del pianeta ma ospiti temporanei e che dovremo riconsegnare alle generazioni future quanto ricevuto in condizioni se non migliorate almeno uguali a quelle originali deve ormai entrare nel modo di pensare comune.

Questo non per rincorrere una fiammata di romantico idealismo ma per stabilire delle modalità di equilibrio tra sviluppo economico, equità sociale, utilizzo delle risorse e rispetto dell'ambiente che garantiscano un futuro al genere umano.

I cambiamenti climatici e le strette interazioni tra i diversi sistemi economici negli ultimi tempi ci hanno dato prove tangibili, sempre più frequenti, delle ripercussioni negative generate in luoghi anche lontani confermando il "butterfly effect" di cui si parla nella teoria de caos: il battito d'ali di una farfalla in Giappone può innescare un tornado in Texas...

 

Dobbiamo costruire un ponte che ci aiuti a superare le vecchie idee che confondevano la crescita con lo sviluppo; superare l'idea di una società caparbiamente antropocentrica e recuperere attraverso una nuova consapevolezza individuale il senso di ogni nostra azione sui sistemi di cui facciamo parte.

La prima risorsa "energetica" che dobbiamo mettere in campo è la nostra intelligenza - non sempre disponibile, ma sicuramente rinnovabile - per trovare nuovi modi con cui affrontare colletivamente la crisi economico-ambientale in atto.

Le intenzioni espresse nel suo programma da Barack Obama, sul tema della sostenibilità ambientale, per risollevare l'economia del Paese e proteggere il pianeta si avvicinano molto agli obbiettivi previsti dal protocollo di Kyoto per la riduzione della CO2 nell'atmosfera. Il presidente americano, inoltre, prevede la creazione di 5 milioni di posti di lavoro nell'ambito dello sviluppo delle energie rinnovabili e delle tecnologie rispettose dell'ambiente.

Una delle sue prime azioni concrete è stata di sostituire l'intera flotta dei veicoli della Casa Bianca sostituendoli con nuovi di tipo ibrido plug-in.

 

Preziose indicazioni positive che ci aiutano a delineare una direzione di comportamento virtuosa, un "battito d'ali" che ci fa ben sperare.

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