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Il museo della carta Alte Dombach

In occasione del 3° incontro del "Watermark Route" il Perini Journal ci porta a scoprire un museo-cartiera nei pressi di Colonia.

Testo e Foto di Giorgio Perini


La storia delle prime cartiere di Bergisch Gladbach - città vicina a Colonia - inizia nel lontano 1582, quando una compagnia con sede a Colonia fondò le cartiere avviando la produzione di carta destinata alla stampa ed alle molte case editrici presenti nella città di Colonia, alle quali la città doveva la propria fama. La cartiera di Dombach, oggi divenuta sede di un interessante museo della carta, fu nell'ordine la terza ad ottenere la certificazione della produzione, nel 1614. La parte più antica dell'attuale complesso edilizio della cartiera risale al 1618, ma i lavori di ampliamento e ristrutturazione continuarono nei secoli successivi.

Dal 1750 per circa cento anni nel complesso della fabbrica svolsero la loro attività due differenti compagnie e le due ruote ad acqua, tuttora presenti, ne sono la testimonianza. Intorno al 1810, uno dei due proprietari costruì un secondo stabilimento a circa 200 metri ad est di quello già esistente. I proprietari delle cartiere ed i loro familiari abitavano in un edificio adiacente alla vecchia cartiera che sarebbe poi diventato l'attuale sede del museo. Nel 1834 la nuova e la vecchia cartiera tornarono nelle mani di un unico proprietario e la nuova cartiera si trasformò in una grande industria. La sede di quella grande industria oggi costituisce uno spazio del museo e contiene gran parte degli antichi macchinari. Nel 1876 la Zanders Company aveva acquistato l'intero complesso e trasformato la vecchia Dombach in quartieri residenziali per i dipendenti della Compagnia. Nel 1900 la vecchia cartiera, ormai obsoleta, cessò definitivamente la produzione finché nel 1930 terminò l'intera produzione di carta. Nel 1987 Zanders donò il complesso alla Landschaftsverband Rheinland; dopo un consistente intervento di restauro, nel 1999 fu inaugurato l'attuale museo.


OGGI IL MUSEO HA 21 STANZE ED IN OGNUNA È OVVIAMENTE PRESENTE LA CARTA IN FORME E COLORI DIVERSI; ma ciò che suscita maggior attenzione sono i vari impieghi della carta durante questi ultimi 200 anni di storia, che è sicuramente il leit-motiv del museo. Si ripercorre infatti la storia della scrittura e della stampa iniziando dagli gli usi più semplici ed elementari della carta.

Una prima parte è riservata alle origini della carta, alla cellulosa e agli alberi, alla trasformazione del legno; un'altra parte riproduce suoni e rumori delle macchine all'interno di una moderna cartiera; un'altra ancora ci mostra alcuni componenti di macchine utilizzate per la preparazione della pasta-carta, un'ultima infine mostra alcune antiche forme usate per la realizzazione delle filigrane. Nelle stanze finali di questo straordinario museo sono in esposizione alcuni campioni di carta "moderna", varie forme di sistemi di packaging familiari a tutti: cartoni del latte, scatole di biscotti, confezioni di cd, ecc.

Molta cura è stata dedicata anche alla scelta della successione delle stanze del museo; particolarmente simpatico un locale allestito come una vera stanza da bagno, con due wc fissati al muro. L'ambiente così ricreato fornisce il pretesto per l'esposizione di carte igieniche diverse per colore e per disegni, tutte messe in mostra dietro un pannello di plexiglas situato in prossimità dei due wc. Insomma, qui niente è stato lasciato al caso; il visitatore esce dal museo con una conoscenza della storia e dell'utilizzo della carta dall'inizio fino ai nostri giorni. Negli edifici vicini, che originariamente facevano parte della cartiera, sono stati sistemati il bar, gli uffici ed il bookshop del museo, mentre nell'edificio a circa 200 metri dal museo, come accennato sopra, sono conservate le originali macchine di produzione della vecchia cartiera, una macchina in piano, un asciugatore ed una parte di linea. Ad ogni macchina e abbinato un monitor che ne mostra il funzionamento con tanto di suoni originali tipici del processo produttivo. Il nostro giro è giunto al termine; percorriamo il lungo vialetto che si snoda tra un edificio e l'altro attraversando piccole coltivazioni di canapa, eucalipto, pino ed altre piante comunemente utilizzate per la produzione della carta; una visita al simpatico emporio del Museo, dopo di che ci accingiamo a "riemergere" da questo suggestivo tuffo nel passato.


"3°WATER MARK ROUTE SEMINAR"


Il terzo ed ultimo seminario relativo al "Watermark Route Project" si è tenuto a Colonia, in Germania, nei giorni 26-27-28 aprile del 2002. Dal 20 ottobre del 2000 - data dei 1° seminario a Barcellona - il progetto ha acquisito popolarità ed è cresciuta notevolmente l'attenzione da parte di numerosi nuovi partners europei. In quest'ultimo appuntamento, il cui leit-motiv è stato "la cooperazione fra musei ed industria", sono state presentate varie proposte ed eventuali forme di cooperazione, dalla semplice sponsorizzazione fino alla vera e propria collaborazione tecnica e scientifica. Al seminario sono intervenuti sia manager dell'industria che direttori e tecnici di musei.

Tra i vari temi affrontati ricordiamo: la conservazione del patrimonio culturale europeo; la promozione di musei e antiche cartiere tramite anche la divulgazione su internet; la pubblicizzazione della storia della carta e delle cartiere in Europa; l'inserimento dei "luoghi della carta" negli itinerari turistici; lo sviluppo delle relazioni tra professionisti, studiosi e rappresentanti dei musei della carta, infine la "certificazione di qualità" della carta fatta a mano, con l'introduzione di un apposito marchio di qualità europeo. Molti rappresentanti di musei e di industrie di vari paesi, per la prima volta in visita al Watermark Route, sono stati accolti con vero entusiasmo dagli organizzatori: per l'Austria Sonja Epinger del Paper & Print Museum; per il Belgio Jos de Gelas del Herisem Papermill; per la Germania Magdalene Christ dello Stiftung Zanders-Papiergeschichtliche Sammlung, Dorothea Eimert del Leopold-Hoesch-Museum und Papiermuseum, Gregor-Andreas Geiger del Verband Deutscher Papierfabriken e V. Christel Hess del Landesmuseum für Technik und Arbeit, Frieder Schmidt del Papierhistorische Sammlung des Deutschen Buch. E ancora: per la Grecia Marino Vlessas di Paper+Papermaking; per la Norvegia Eyvind Bagle del Norwegian Museum of Science and Technology di Oslo; per la Svezia Sunny Holm, Magdalena Tafvelin del Tekniska Museet di Stoccolma e per la Svizzera Martin Kluge del Basler Papiermühle di Basilea. Sede del meeting sono stati il Museo Papiermühle Alte Dombach ed il Papiermuseum Düren; quest'ultimo, situato nella tranquilla città di Düren, si trova vicino al Leopold-Hoesch Museum di cui fa parte. Fin dal 1986 sia il Leopold-Hoesch Museum che il Papiermuseum Düren sono impegnati nel presentare e promuovere mostre dedicate ad artisti che usano la carta come materia prima. All'interno del museo video, schermi giganti e continui filmati ci riportano indietro nel passato facendoci rivivere la storia, la produzione e l'uso della carta dal passato ai giorni nostri.

Düren, da sempre considerata la città della carta per le numerose cartiere presenti nella zona, da qualche anno è diventata anche la città "dell'arte della carta", conosciuta ed apprezzata nel circuito internazionale dell'arte.

È stato certo l'ultimo appuntamento del prestigioso progetto ''The Watermark Route"; tutta via è solo l'inizio di una nuova storia, di nuovi progetti, di nuovi incontri e di nuove idee che attendono di essere raccontati ancora su... "fogli di carta ''.


Perini Journal

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