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"Sculture di Colore''

In questo articolo si discute dell'uso di tipologie innovative di ‘tessuto non tessuto' per l'abbigliamento e si illustra un progetto di collaborazione avviato dallo staff della Scuola di Design Area Fashion dell'Università di Leeds, nel Regno Unito, con largo impiego di tessuto non tessuto, offerto da Lenzing Fibers.

Lynne C Webster & David Backhouse - School of Design, University of Leeds

Legami di collaborazione. Nell'uso di ‘materiali innovativi' e reinventando gli elementi costitutivi del design, nel presente articolo si discute del modo in cui i ‘materiologi' modificano il modo in cui definiamo l'abbigliamento tramite la scelta dei materiali.

Il fashion design si è spesso aperto alle nuove tecnologie per contribuire a modellare la forma umana, Lee (2005)1. La ricerca e la sperimentazione svolta dall'Università di Leeds (UoL) verte sull'apprezzamento, sull'effettiva consapevolezza e sulla conoscenza dei tessuti e dei materiali tradizionali, aprendosi nello stesso tempo ai più recenti materiali tecnici sintetici. Dal 2005, il personale docente e gli studenti sono impegnati nella ricerca sull'uso del tessuto non tessuto nel campo dell'abbigliamento ed hanno assistito all'evoluzione di una nuova generazione di tessuti dotati di migliori caratteristiche, che hanno stimolato l'impegno creativo dei fashion designer di tutto il mondo. Questo impulso dell'impegno creativo nei confronti della tecnologia non è una novità, ma dimostra che i designer si occupano prevalentemente di estetica, utilizzando questi tessuti in modi nuovi e sorprendenti.

 

I fashion designer scelgono i nuovi tessuti soprattutto per l'aspetto innovativo e qualche volta a prescindere dalle loro eccezionali prestazioni, godendosi invece l'appeal originale dei tessuti tecnici, che raramente sono progettati per essere belli, trovandoli interessanti come materiali su cui lavorare e scoprendo che offrono qualcosa di un po' diverso, Braddock Clarke (2005)2.

Se ne hanno prove fin dagli anni Sessanta, quando molti fashion designer sperimentavano un'estetica ispirata alla space age e guardavano al futuro nell'uso dei materiali tecnologici, per esempio Paco Rabanne e l'uso dei nuovi materiali contemporanei, che sfidavano le forme strutturali tradizionali e portarono alla creazione di nuove forme, o Pierre Cardin e l'uso di materiali come il metallo, la carta e la plastica, Braddock Clarke (2005).

 

Oggi, la moda è pronta ad aprirsi ai materiali e alle tecniche innovative, le nuove tecnologie stimolano la creatività e consentono ai designer di fare innovazione in modi finora inimmaginabili, Lee (2005). Per esempio, Shelley Fox, con il taglio e l'uso innovativo di tessuti non convenzionali, la collezione Pleats Please e A-POC (‘a piece of cloth') di Issey Miyake, lo spray FabriCan per la ‘spray on fashion' di Manel Torres, e le collezioni ‘chameleon camouflage' e ‘blue screen' di Victor & Rolf, gli abiti di Hussein Chalayan con i memory wires che sollevano le gonne all'altezza delle giacche sartoriali, gli abiti di Chalayan che uniscono una bellezza rigorosa con il fascino per la meccanica delle forme, Wilcox (2001). Il loro lavoro ha un tono ottimista e in ultima istanza liberatorio; sfidano ogni preconcetto ma anche le soluzioni attuali.

Come anticipato, la motivazione addottata dalla maggior parte dei designer per lo sfruttamento delle tecnologie nell'ambito della moda è puramente quella di dare impulso al processo creativo, di realizzare qualcosa in modo nuovo, Lee (2005). Gli avanzamenti tecnologici degli ultimi decenni nei tessuti non tessuti ne hanno ampliato gli impieghi finali, come dimostrato dalla prima collezione di abbigliamento di UoL, realizzata a partire da tessuti non tessuti.

La ‘Fashion Synergy' è stata divulgata dalla EDANA Nonwovens Research Academy UoL nel 2007 e dall'International Textiles Archive (ULITA) dell'Università di Leeds nello stesso anno. Queste ricerche pionieristiche svolte in collaborazione con membri del Nonwoven Network hanno rappresentato un coraggioso passo avanti sia per i partecipanti che per gli sponsor.

 

Le prove effettuate sulla manipolazione dei materiali costituiscono una parte importante del processo progettuale; tramite queste ricerche, si è scoperto che il tessuto non tessuto offriva una gamma di proprietà uniche, che altri tessuti più tradizionali non avevano. Gli esperimenti effettuati su questi tessuti innovativi hanno fornito risposte specifiche e creative ad una serie di problematiche tecniche che erano state precedentemente consi-derate ostacoli al potenziale uso di tessuto non tessuto nell'abbigliamento alla moda.

Sono seguite altre collezioni e collaborazioni; ‘FASHION: Function in Action', in cui gli avanzamenti tecnologici nelle fibre non tessute hanno fornito soluzioni progettuali creative. Sostenuta da EDANA e dai suoi membri, questa collezione è stata esposta all'INDEX 08 presso il Palexpo di Ginevra nel 2008. Poi c'è stata ‘FASHION: Transparency', sponsorizzata da Colbond. Con una combinazione di tecnologie innovative e di tecniche tradizionali, ai tessuti venivano aggiunte imperfezioni nel filato stesso per conferire un senso di storia, ma aggiornato da un tono elegante e contemporaneo. La saldatura a ultrasuoni, il taglio laser e le decorazioni di perline hanno creato un mood dalle mille sfaccettature, dagli abiti morbidi e dalle rouches femminili ai look sartoriali, che ci invitano a guardare i materiali in modo stimolante. Infine, ‘FASHION: Décoratif', realizzata in collaborazione con Colbond, Fybagrate e Anglo Recycling, in cui le ricerche sul nuno feltro, le decorazioni di perline, gli inserti e le tecniche di stampa e co-lore hanno generato una collezione di abiti eleganti e innovativi. Si può dire che i tessuti non tessuti sono un prodotto capace di offrire una vera sfida agli usi finali dell'abbigliamento (e della moda).

 

Colori e architetture a contrasto. Nel 2010, il gruppo Lenzing, leader mondiale nel marketing e nella produzione di fibre di cellulosa artificiali, ha contattato la Scuola di Design dell'Università di Leeds, nel Regno Unito, per una stimolante sfida che si è rivelata irresistibile; creare una linea di abbigliamento utilizzando le sue tipiche fibre dai colori brillanti. Finora, le collezioni di abbigliamento realizzate con tessuto non tessuto erano proposte in colori neutri o tenui, come il bianco, le tonalità crema, le tonalità grigie, blu e rosa. I tessuti inviati dal produttore erano audaci; giallo chartreuse e verde, lilla, rosa ciclamino e mandarino. Erano anche complessi; forniti in rotoli di 50 cm di ampiezza. Tradizionalmente, i tessuti utilizzati per l'abbigliamento hanno un'ampiezza di 100-150 cm in modo da poter essere drappeggiati attorno al corpo e creare le linee fluide caratteristiche dell'abbigliamento. Con un'ampiezza così ridotta, i designer si sono trovati di fronte ad una serie di problematiche nuove; i capi avrebbero avuto una vestibilità corretta una volta prodotti in dimensioni reali? Quali motivi decorativi si adattavano meglio alle nuove restrizioni? Come si potevano sviluppare delle gonne ampie a pieghe (Fig 3) con tessuti di questa ampiezza? Il processo progettuale ha fatto uso delle ultime tendenze e dagli stili più recenti da varie fonti di tutto il mondo. La collezione che ne è scaturita è stata una dichiarazione di grande impatto.

Sia che fosse a blocchi contrastanti (Fig 6) o coordinati (Fig 2), il colore era al cuore di questa collezione di abbigliamento; un mix di accesi bagliori di colori gioiello e di tonalità di grigio (Fig 4), ha dettato il mood e la filosofia di tutta la collezione. Il design dalle linee grintose, pulite e minimaliste ha conferito un feeling contemporaneo; le fibre tecniche associate a forme organiche sinuose e arrotondate sono evolute in una sartorialità rilassata e in statement pieces in sensazionali tonalità di audaci colori accesi. Questi colori all'ultima moda si sono immediatamente sintonizzati con le aspirazioni della clientela, ispirando e sostenendo sia lo sviluppo del prodotto che il processo creativo, senza nulla togliere agli aspetti essenziali del comfort e della praticità.

Dichiarazioni brillanti, elementi direzionali e innovativi spostano i confini, impattando su quelli che sono percepiti come tessuti per la moda. Concentrandosi sui contrasti cromatici, le forme architettoniche e scolpite o sinuose (Fig 5) e i metodi costruttivi semplici, questi capi di abbigliamento avvolgono il corpo in un drappo di ‘cool cocooning', mentre la loro semplicità pulita aggiunge un tocco di portabilità moderna.

Il lavoro di Eunsuk Hur (Fig 1), descritto come una serie di sistemi modulari intercambiabili di capi in tessuto, va oltre il confine della moda, esplorando l'uso di materiali e approcci diversi, che hanno portato ai nuovi tessuti qui illustrati. I suoi capi si adattano e cambiano a seconda del modo in cui sono indossati. La designer progetta specificamente ogni capo in tessuto in modo da incuriosire il cliente ed aumentarne le opportunità di espressione personale. Queste fibre così adattabili, morbide al tatto e piene di colore, si sono dimostrate un campo perfetto per le sue opere creative.

 

In chiusura. La scelta dei tessuti può influire significativamente sulla silhouette finale e su tutto il messaggio di una collezione. I designer sono affascinati dall'estetica che è possibile ottenere dall'uso di varie tecniche innovative. I tessuti non tessuti così colorati e morbidi al tatto, con le loro proprietà uniche di drappeggio ed elasticità, sono stati pieghettati, tagliati al laser, lavati e mescolati in questa esclusiva sperimentazione per svilupparsi ed evolvere in una collezione di moda originale. Questi abiti sono stati esposti in occasione della fiera INDEX 11 presso il Palexpo di Ginevra.

 

[1] Lee, S. (2005) Fashioning the future: tomorrow's wardrobe. London: Thames & Hudson. Wilcox, C. (2001) Radical Fashion. London: V&A.

[2] Braddock Clarke, S. & O'Mahony, M. (2005) Techno Textiles 2: Revolutionary fabrics for fashion and design. London: Thames & Hudson.

 

La ricerca sull'uso di tessuto non tessuto per l'abbigliamento è un progetto in corso, a cui partecipano lo staff e gli studenti del corso di laurea in Fashion Design della Scuola di Design dell'Università di Leeds, Regno Unito, sotto la supervisione di David Backhouse, MDes RCA Subject Leader, e Lynne Webster, Senior Teaching Fellow.

Design abbigliamento e preparazione modelli: David Backhouse (Programme Leader, Fashion) e Lynne Webster (Senior Teaching Fellow).

Realizzazione abbigliamento: Catherine Malkin (Instructor) e Lynda Howarth (Technician).

Sciarpe disegnate e realizzate da Eunsuk Hur (PhD Research Stu).

Fotografia di Mike Anderson.

 

Cenni biografici. Lynne C Webster. Senior Teaching Fellow, Scuola di Design, dell'Università di Leeds. UK, Email: l.c.webster@leeds.ac.uk

Il ruolo svolto da Lynne riguarda la progettazione, l'emissione e la valutazione di moduli per studenti del corso di Fashion Design and Development, Garment Technology and Training in the Workplace. Lynne ha lavorato a lungo in Medio Oriente ed anche nel settore dell'abbigliamento aziendale.

David Backhouse MDes RCA. Subject Leader Fashion, Scuola di Design, dell'Università di Leeds. UK, Email: d.backhouse@leeds.ac.uk

Il ruolo svolto da David riguarda la progettazione, l'emissione e la valutazione di moduli per studenti in design e teoria della moda. David ha lavorato per Roland Klein per oltre 15 anni, disegnando collezioni per i clienti e per i negozi in tutto il mondo. Da 18 anni lavora nell'istruzione superiore.

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