PJL-37

A novembre Lucca diventa il salotto del Lucca Photo Fest, l'evento fotografico più prestigioso d'Italia

Metti una sera a cena quattro amici, metti una straordinaria passione in comune per la fotografia, metti una location d'eccezione, Lucca: è nata così l'idea di realizzare un Festival internazionale della fotografia,il Lucca Photo Fest.

Lucia Maffei

Iniziato nel 2005, dopo sei edizioni, il Lucca Photo Fest è riconosciuto, a livello internazionale, come il più importante momento d'incontro italiano per i più noti fotografi e pertutti gli appassionati di questo splendido strumento espressivo,artistico e narrativo.

Un evento che presenta ogni anno un programma sempre più articolato e coinvolgente. La città intera diventa infatti la "sede" del festival grazie alle molte mostre allestite all'interno dei palazzi antichi, ai workshop tenuti dai maggiori nomi della fotografia internazionale in suggestive location, alle installazioni di videoarte ed alla serata in cui vengono premiati i tre concorsi indetti dagli organizzatori. Una rete di immagini che avvolge completamente il centro storico di Lucca.

 

Un portfolio ricchissimo se si considera che in sei edizioni sono state oltre 80 le mostre ospitate a Lucca. Tra quelle più visitate, senza dubbio, il World Press Photo: un distillato delle migliori fotografie premiate ogni anno nel concorso di fotogiornalismo più importante al mondo.

Questa mostra itinerante, che è la più alta espressione della fotografia internazionale, arriva a Lucca dopo Milano, Roma, New York, Parigi e Londra. Nell'edizione del prossimo autunno saranno esposte le foto che hanno vinto il premio 2011, tenutosi ad Amsterdam. Oltre alla vincitrice, la sudafricana Jodi Bieber, molti anche i fotografi italiani che hanno ricevuto premi nelle varie categorie del concorso; tra questi Ivo Saglietti, già premiato nel 2006 dal LuccaDigitalPhotoFest per il suo intenso reportage sulle stragi del sabato sera.

 

Il Lucca Photo Fest regala ad ogni edizione mostre straordinarie come quella di Douglas Kirkland, autore di uno dei ritratti più noti di Audrey Hepburn, Richard Avedon, Man Ray, quella dell'eclettica artista americana Sandy Skoglund o, nella scorsa edizione, l'esposizione degli scatti di Horst P. Horst, ovvero Horst Paul Albert Bohrmann, uno dei più importanti fotografi di moda, che ha catturato il glamour di Marlene Dietrich, Rita Hayworth, Coco Chanel (che solo a lui concedeva di ritrarre la sua immagine), Maria Callas e Joan Crawford; la sua foto "Corset" è stata l'ispiratrice di uno dei look più celebri della cantante Madonna nel video "Vogue". Sempre tra le mostre dell'edizione 2010, il cui tema conduttore era la donna, sicuramente da ricordare "Bye bye baby, Marilyn", circa ottanta scatti dedicati alla "divina": un mito raccontato attraverso le immagini di grandi fotografi, da Bert Stern che ritrae l'attrice sei mesi prima della sua tragica morte, a Richard Avedon.

"Oggi il Festival è una realtà consolidata e riconosciuta a livello internazionale", racconta Enrico Stefanelli, ideatore e direttore artistico della manifestazione. "Adesso veniamo contattati dalle maggiori gallerie e musei del mondo che ci propongono collaborazioni importanti. Abbiamo avuto una grande soddisfazione dal successo dell'Epson Digigraphie Lounge, lo spazio dedicato alle gallerie d'arte e al collezionismo: un esperimento che sicuramente ripeteremo. Possiamo dire senza timore di essere smentiti che Lucca è ormai punto di riferimento privilegiato dell'arte fotografica italiana."

 

L'edizione 2011, che si terrà dal 19 novembre all'11 dicembre, ha come tema e filo conduttore l'Oriente. In questo numero del Perini Journal pubblichiamo in anteprima due scatti che annunciano la molteplicità di prospettive con cui saranno raccontati i mille volti dell'Asia. La splendida, pittorica, "The Full Moon Story 04", in cui una fiabesca bambina è circondata da gattini, è una foto di Kim Kyung Soo, fotografa di moda nata in Corea che lavora per le riviste Vogue, Luxury e Marie Claire. In "The travelling Cinemas of India", di Amit Madheshiya, è invece fermata la stupefazione e la concentrazione di un colto anziano indiano mentre è al cinema. Il fotografo indiano Madheshiya non racconta il cinema di Bollywood ma quel luogo in cui, nella luce del proiettore, ovunque sia posizionato, si fermano, nello scatto, gli sguardi, i gesti, le reazioni degli spettatori più comuni e veri.

 

"All'inizio di questa avventura - ci dice ancora Enrico Stefanelli, - contattammo anche la VII Photo Agency, una delle principali agenzie di fotoreportage al mondo, che si occupa in particolare di scenari di guerra. Allora ci presero poco sul serio. Quest'anno ci hanno contattato loro: non solo saranno presenti con un'importante mostra dei loro reporter dedicata all'Oriente, ma hanno anche scelto di festeggiare proprio a Lucca i dieci anni di attività. Credo che questa sia la miglior conferma di come, da quella cena di qualche anno fa, da un'idea, sia nata una realtà davvero importante e sempre più riconosciuta in campo internazionale."

 

Info: www.lupf.it

Commenti:
Accedi o Registrati subito per pubblicare un commento