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L'ULTIMA CARTA?

Molti giornali hanno chiuso i battenti negli ultimi mesi. Scrivere di comunicazione digitale su un magazine semestrale è sicuramente rischioso: quando leggerete queste parole il mondo dei giornali potrebbe essere completamente cambiato! Ma noi non lo crediamo...

I funerali della carta stampata sono stati minacciati diverse volte da quando Gutenberg ha liberato la comunicazione dal meraviglioso ghetto degli amanuensi.

Le dittature hanno bruciato libri e giornali che resistevano al loro violento conformismo.

L'avvento prima della radio poi della televisione avrebbe dovuto spazzar via libri e giornali, ma le idee di carta stampata sono sempre rifiorite contribuendo a diffondere modernità e cultura.

La diffusione dell'uso della rete ha sicuramente messo a dura prova l'esistenza dei quotidiani ma riteniamo che il problema sia più nella loro struttura ottocentesca che non nel principio: i due media non sono antitetici ma complementari. Infatti se la rete consente una diffusione delle notizie "in tempo reale" (gratis e a livello mondiale), il giornale offre strumenti di approfondimento determinanti per la comprensione e la valutazione delle notizie. Come sintetizza Hans Nijenhuis, ex direttore del giornale olandese Ncr Next, "la notizia é gratis, l'informazione no".

E i libri? Come potranno resistere all'attacco degli e-book?

E' indubbio che potersi mettere in tasca un oggetto che raccoglie e consente la lettura di centinaia di libri è una proposta allettante. Ma anche in questo caso non riusciamo proprio a credere alla fine della carta. Chi ama leggere libri difficilmente si sottrarrebbe al piacere di aggirarsi in libreria alla ricerca di "un incontro" fortuito o preordinato con un mezzo di conoscenza così stimolante, spesso foriero di idee importanti: momenti magici la cui immagine si sovrappone alla leggera fisicità del libro.

Come potremmo identificare nei nostri ricordi un compagno di lettura che si ammucchia "digitalmente" con cento altri...?

Certo questa è una considerazione un po' romantica della faccenda. Ma ragionevole sostegno dell'improbabile fine della carta ci viene proprio dal web quando ci dicono che Google (indiscusso apripista di imprese innovative) se da una parte sta raccogliendo libri da tutto il mondo per metterli a disposizione in forma digitale, dall'altra ha stretto un accordo con On Demand Books per dare un servizio di stampa su richiesta di testi fuori copyright al prezzo di otto dollari a libro. Garantendo sopravvivenza alla carta e, a noi, il tradizionale piacere della lettura.

 

Walter Tamarri

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