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Lucca capitale longobarda nelle pergamene dell’Archivio Storico Diocesano

Nella sede dell’Archivio Storico Diocesano della città sono conservati i documenti fondamentali della storia di Lucca longobarda. In questo scrigno dei tesori del passato si intreccia la storia dei regni europei più importanti attraverso i documenti che narrano le vicende storiche, religiose, artistiche e culturali dall' inizio della civiltà ai giorni nostri: un salto nel Medioevo, nella sua storia e nelle sue leggende.

Franca Severini

“…Non sappiamo con certezza in quel anno Lucca diventasse Longobarda, ma non è improbabile che ciò fosse nel 574,…al tempo di Cuniperto fu cominciata e compiuta la basilica di San Frediano, costruita in gran parte col materiale del vecchio Anfiteatro. Astolfo e Desiderio non furono solamente Duchi di Lucca, ma in questa risiedendo estesero il dominio a tutta Toscana…” (Torello Del Carlo, “Storia Popolare di Lucca” )

 

LA CITTÀ DI LUCCA, LUOGO DI STORIA MILLENARIA, DIVIENE NEL VI SECOLO LA CAPITALE DEL DUCATO LONGOBARDO DELLA TUSCIA e la sua storia, antichissima e molto importante sotto numerosi aspetti, ha un tesoro di informazioni documentate di eccezionale rilevanza e conservato nei vari Archivi cittadini, con moltissimi fondi ancora da studiare. Tra questi luoghi dove si conserva la memoria del tempo, l’Archivio Arcivescovile di Lucca è uno dei più importanti al mondo, un complesso di straordinario pregio per la quantità e l’antichità dei documenti che vi si conservano, come la storia del Regno dei Longobardi, qui custodita e studiata, con un nucleo di documenti raccolti che non ha eguali per qualità e quantità, rispetto ad altre raccolte italiane o internazionali.

Ed è così che gli studiosi dell'epopea longobarda sono obbligati ad entrare nelle sale scure dell'Archivio Arcivescovile di Lucca, per lasciarsi guidare da queste pergamene alla scoperta di eventi, che grandi o piccoli che siano, hanno fatto la storia moderna. Questo nucleo di documenti di enorme importanza è rappresentato dalle pergamene di epoca longobarda (685-774) che, da sole, costituiscono oltre la metà di tutte le carte longobarde conservate nei diversi archivi italiani. Si tratta di atti pubblici emanati direttamente dalle cancellerie dei re longobardi e atti pubblici e privati prodotti durante i regni di Cuniperto, Ariperto, Liutprando, Rachis, Astolfo e Desiderio. Un patrimonio di inestimabile valore che conserva l’intera memoria delle vicende longobarde, importantissimo per l’evoluzione della civiltà moderna visto i legami che esistevano tra questo regno e gli altri che erano al potere in quell’epoca. Un caso davvero unico fra gli archivi ecclesiastici e fra quelli civili italiani non solo.

 

L'ARCHIVIO ARCIVESCOVILE DI LUCCA HA SEMPRE AVUTO SEDE NEL PALAZZO DEL VESCOVO, almeno dal XIII secolo, momento in cui sulle pergamene compaiono le prime attestazioni scritte dell'esistenza dell'archivio. Questa continuità fisica della sede, oltre alla persistenza nei secoli dell'autorità ecclesiastica, ha permesso che i documenti giungessero a noi in maniera pressoché integra, senza subire perdite rilevanti. Oltre a questo importante fondo longobardo, nelle stanze austere ed eleganti, adatte alla consultazione di documenti tanto rilevanti, sono racchiuse altre testimonianze preziose della vita della Chiesa di Lucca, a partire dal VII secolo dopo Cristo e fino ai nostri giorni, con testimonianze che risultano illuminanti per la storia della città e del territorio lucchese ma anche dell’Europa stessa, tanto che tra gli studiosi di tutto il mondo, l’Archivio Arcivescovile ha fama di essere “lo scrigno di tesori del passato” con un tesoro documentario e librario molto ben conservato, ma talmente vasto e antico, che tuttora non lo si conosce per intero.

 

QUESTO ARCHIVIO È COSTITUITO, IN GENERALE, DA CINQUE RACCOLTE MEMBRANACEE, il Diplomatico Arcivescovile, il Diplomatico del Capitolo, quello dei Beneficiati di S. Martino, del Decanato di San Michele, la Collezione Martini, in cui si conservano circa 13.000 pergamene, datate a partire dall'anno 685, fra le quali, ben 1800 documenti sono anteriori all'anno Mille, e quasi tutti originali: un patrimonio che ha accolto la disponibilità di molte istituzioni private e pubbliche per un intervento conservativo rivolto alla sua divulgazione e che ha riscosso una rilevanza internazionale. In particolare, l’Associazione degli Industriali di Lucca e Provincia, ha finanziato nel corso dell’anno 2007 il progetto pilota legato alla “Collezione Martini”. Si tratta di un esperimento realizzato su un piccolo nucleo di pergamene, che rappresenta una minima parte di quanto custodito in Archivio. In questo modo, si è inteso sperimentare su questa documentazione un insieme di attività, di strumenti e di procedure, per verificarne la bontà, con l’auspicio di poterli estendere a tutta la documentazione conservata.

I lavori sono cominciati nel corso della primavera del 2007 e hanno riguardato le 466 pergamene della “Collezione Martini” divise tra diplomi imperiali e regi, alcuni provenienti dalle cancellerie longobarda e carolingia, documenti pontifici, e atti privati, compresi tra l'anno 726 e il 1793, frutto della lunga e vivace attività del collezionista e librario antiquario lucchese Giuseppe Martini, nato a Borgo a Mozzano nel 1870 e deceduto a Lugano nel 1944.

Il progetto si è concluso con la realizzazione del sito web dell’Archivio con tutte le informazioni riguardanti l’Archivio Arcivescovile di Lucca ed in particolare, le informazioni relative alla Collezione Martini: sarà quindi possibile per tutti gli appassionati, consultare le schede descrittive dei documenti della raccolta, effettuare ricerche a testo libero sull’intero contenuto della banca dati, leggere direttamente i documenti dall’immagine digitale della pergamena.

Accanto a questa soluzione, è possibile accedere a tutte le informazione ed alle relative immagini digitali della Collezione, dalle due postazioni informatiche, allestite in sala studio per gli studiosi, attraverso la rete intranet e con la consulenza del personale addetto altamente qualificato.

 

ALL’ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI DI LUCCA E PROVINCIA, va il merito di aver compreso il valore e l’importanza di questo progetto, volto a valorizzare una preziosa fonte storica, per aver avuto la lungimiranza di chi attraverso la salvaguardia, la conservazione, la divulgazione dei documenti d’archivio, memoria del passato, vede la possibilità di far conoscere la propria identità e di interpretare e vivere il futuro con maggiore consapevolezza.

Resta ancora molto da fare per scoprire il fascino dei secoli passati e a tal scopo l’Arcidiocesi di Lucca continua la ricerca di sinergie per proseguire insieme le divulgazione di ciò che ci ha preceduto. •

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