A Firenze una mostra dedicata alla seduta da bagno per rivestirla di nuove spoglie, rivisitandone l’originario fine a cui è destinata ed esaltarla in un perfetto stile dadaista.
Già nel 1917 Marcel Duchamp, esponendo un’orinatoio rovesciato ed intitolandolo “fontana”, inventava il “ready made” grazie al quale l’artista, non è più colui che sa fare cose, ma colui che sa proporre nuovi significati alle cose. Alla base di questo concetto artistico c’è il trasferimento di un qualsiasi oggetto (ready-made: già-pronto, appunto) dal suo quotidiano ad un contesto che non è più quello originale, al fine di cambiarne il significato per renderlo "incomprensibile" e “artistico”.
Le 20 opere, protagoniste di Fuoriluogo Wchairs, la mostra che si è tenuta a Firenze nello scorso febbraio,presso la Galleria di Palazzo Medici Riccardi, ha riproposto, proprio in stile dada, opere “fuori dal comune” e, soprattutto, “fuori luogo” nel vero senso della parola. Infatti, i water closet, protagonisti dell’esposizione, sono stati re-interpretati dall’estro creativo di artisti e designer, trasformati in oggetti nuovi, estrapolati dall’originale contesto “privato” che li caratterizzava, e i ricollocati con un utilizzo insolito, destinazioni diverse e in ambientazioni diventate “pubbliche”!
Partendo dal principio dadaista il wc fa capolino su poltrone colorate, panchine da giardino o si trasforma in una margherita; in Fuoriluogo Wchiars il wc diventa una lampada, una giostra per bambini o un secchiello porta bottiglia pronto per un brindisi…L’arte può tutto e nonostante sia “fuoriluogo”spazza via ogni sorta di imbarazzo!