Nei giorni, o nei mesi, precedenti il 30 maggio 1871, Edward Parrish di Philadelphia, Pennsylvania ebbe una bella idea.
La bella idea non fu quella di escludere i rulli pressori di una normale macchina per la produzione di carta da stampa, con il fine di far uscire una carta che, una volta asciugata, fosse più carica di aria, più porosa e più assorbente della carta normalmente prodotta secondo le regole dell'arte e simile, per grana, alla carta giapponese fatta con la corteccia dell'albero delle more. Tutto sommato, non fu quella la grande idea che ebbe Edward Parrish. No.
Straordinario è, invece (eccola, la bella idea), che abbia inserito nel brevetto della sua invenzione cosa fare, e per quante volte, con questa carta un pò ruvida, assorbente e simile al panno: tovaglie, tovaglioli, asciugamani, lenzuola da medici e chirurghi, carta per usi igienici personali e stoffa grezza. Il tutto usa e getta.