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Sofidel, 50 anni di crescita nel futuro

Un’avventura iniziata 50 anni fa da i due fondatori Emi Stefani e Giuseppe Lazzareschi è oggi un colosso internazionale unico. Un’eccellenza tutta italiana che vanta mezzo secolo di storia.

Maura Leonardi


Era il 1966, l’Italia stava vivendo la straordinaria stagione del boom economico, giovani imprenditori dotati di visione e coraggio davano vita ad aziende che, in pochi anni, avrebbero cambiato il volto del Paese. Tra loro, Emi Stefani e Giuseppe Lazzareschi, appassionati e lungimiranti, seppero comprendere che era giunto il momento di capitalizzare l’eccezionale storia del distretto della carta di Lucca, per trasformare la sua preziosa esperienza artigianale in know-how industriale. 


CINQUANT’ANNI FA, NASCEVA LA STEFANI & LAZZARESCHI, la prima cellula di Sofidel, poi diventata il Gruppo internazionale che conosciamo oggi, presente in 13 diverse nazioni, saldamente tra i leader nella produzione di carta tissue a livello mondiale. Nell’arco di questi cinque decenni moltissimo è cambiato, dalle tecnologie ai consumi, ma il naturale guardare avanti di Sofidel non è mai venuto meno. Tra le caratteristiche fondanti del Gruppo, infatti, vi è un’urgenza a ricercare nell’innovazione – tecnica o di prodotto che sia – la strada per la crescita.


INNOVAZIONE COME LEVA COMPETITIVA, MA NON SOLO: Sofidel riconosce nell’innovazione uno strumento per conciliare con il proprio business un’altra importante dimensione del suo modo di fare impresa, la sostenibilità. Da sempre refrattaria al greenwashing, semplici parole sul tema della tutela ambientale, del rispetto dei territori in cui opera e sul corretto uso delle risorse naturali, con il suo CEO Luigi Lazzareschi, Sofidel ha messo in campo azioni concrete e misurabili che coniugano le esigenze di un Gruppo industriale in espansione con la sostenibilità delle proprie attività. L’innovazione praticata da Sofidel, infatti, non è limitata agli investimenti in automazione e sviluppo di prodotti evoluti, ma si concentra attivamente sulla riduzione dell’impatto delle attività che conduce in tutto il mondo. Lo testimonia, tra gli altri impegni assunti dal Gruppo, l’adesione, unica azienda italiana e prima del settore tissue a livello globale, al progetto internazionale Climate Savers con cui il WWF invita grandi aziende ad adottare volontariamente piani di riduzione delle emissioni di gas serra attraverso strategie e tecnologie innovative. Una storia fatta di tappe importanti, traguardi raggiunti e obiettivi ancora da concretizzare. Ripercorriamo i capisaldi della storia di Sofidel per comprendere com’è cambiata l’azienda e, soprattutto, come continuerà a cambiare, perché il Gruppo, che taglia oggi il nastro dei 50 anni, è decisamente più propenso a guardare avanti che ad autocelebrarsi.


UN GRUPPO NATO SOTTO IL SEGNO DELL’INNOVAZIONE.

Con l’industrializzazione del Paese, negli anni ‘70 il consumo della carta per uso igienico e domestico aumenta. Sono Soffass prima e Delicarta subito dopo a cogliere la sfida del mercato e a estendere i propri interessi dalla produzione della carta alla sua trasformazione in prodotti finiti di qualità. La cartotecnica si rivela la scelta vincente e, dopo aver conquistato il mercato interno, il Gruppo guarda ai mercati europei con l’export di prodotti finiti. Il decennio degli anni ‘80 corrisponde a una nuova e importante crescita della capacità produttiva, realizzata grazie a investimenti in impianti sempre più efficienti. Nel 1982, la nuova cartiera Delicarta inaugura la sua prima macchina a cui, di lì a poco, se ne aggiunge una seconda e, nel 1994, una terza, portando a 140.000 tonnellate l’anno la capacità produttiva del Gruppo. Alla fine degli anni ’80, nasce a Porcari Sofidel, che riunisce sotto di sé le aziende originarie – Soffass, Fine Paper e Delicarta – con il compito di coordinare gli sforzi produttivi e fornire servizi integrati nel segno dell’innovazione. Nel 2001, Sofidel assume il ruolo strategico di holding del Gruppo, dettando la linea per l’espansione delle attività e applicando i principi guida della sua filosofia, riassunti nell’odierno payoff “Endless Care. Innovative Life”. Nelle parole di Luigi Lazzareschi il senso della missione in cui tutte le aziende Sofidel si riconoscono: “Rendere più ordinata, pulita, sicura, pratica e piacevole la vita quotidiana, attraverso la valorizzazione del personale, l’innovazione e i comportamenti ispirati alla sostenibilità, alla trasparenza commerciale e al rispetto delle regole, allo scopo di creare valore per i clienti, i dipendenti, i partner, gli azionisti e la comunità”. 


L’INTERNAZIONALIZZAZIONE. Il 1997 segna un’ulteriore, significativa tappa nella storia di Sofidel: nasce Delipapier, lo stabilimento integrato di Frouard in Francia con cui il Gruppo porta la produzione direttamente nei mercati di sbocco europei. È l’avvio della prima fase dell’internazionalizzazione, la fase degli investimenti greenfield (1990 – 2007), nella quale Sofidel, seguendo il grande sviluppo della GDO, dopo la Francia, si espande in Polonia, Gran Bretagna, Spagna e Germania. Si tratta di incrementi di capacità produttiva significativi, resi possibili da un mercato continentale che cresce a ritmi importanti, del 3-4% annuo.


NEL 2004, INTANTO, IL GRUPPO SBARCA ANCHE IN TURCHIA E, NEL 2007, RAFFORZA LA SUA PRESENZA IN GERMANIA dove, dopo l’attivazione della società commerciale Delisoft, acquisisce il gruppo Werra (7 società). Sono i primi segnali di un cambio di strategia di crescita. Con la crisi iniziata nel 2008, infatti, il mercato sta cambiando e lo spazio per l’insediamento di nuova capacità produttiva si è ridotto. È così il momento delle acquisizioni mirate di società e di marchi. Una scelta che, in un contesto economico e finanziario difficile, si dimostra uno strumento efficace e veloce per sviluppare la presenza sui mercati. Sono gli anni (2008-2015), fra l’altro, dell’acquisizione dei marchi Le Trèfle e Sopalin in Francia, e Softis in Germania, in cui entrano a far parte del Gruppo le società Papyros in Grecia e Comceh in Romania e, soprattutto, LPC Group (2010) con sede in Gran Bretagna e stabilimenti anche in Svezia, Belgio e Francia. Sofidel diventa il secondo player europeo nel mercato del tissue.


NEL 2012 ANCORA UN ALTRO PASSAGGIO “STORICO”: ALLO SCACCHIERE DI SOFIDEL SI AGGIUNGONO ANCHE GLI STATI UNITI inizialmente con una serie di acquisizioni strategiche, poi, nel 2015, con un esteso progetto greenfield a Circleville, in Ohio. In pochi anni Sofidel è presente in 7 diversi Stati ed ha acquisito una capacità produttiva di 200mila tonnellate. Siamo così ai nostri giorni, che guardano al futuro: negli Stati Uniti si va avanti replicando, con i necessari adeguamenti, la strategia già applicata in Europa. Nel Vecchio Continente invece si inaugura una nuova fase: quella che passa dall’incremento produttivo dei siti esistenti. Una fase di crescita organica, più continua e meno traumatica.


L’ICONA È REGINA. Il concetto di brand si afferma in Italia negli anni ’80: la forza evocativa e attrattiva della marca si dimostra un fortissimo trait d’union tra chi produce e chi acquista e la pubblicità televisiva un veicolo formidabile per raggiungere le case dei consumatori. È il debutto di Regina, ancora oggi il brand icona del portfolio Sofidel, la gamma di carta tissue per uso igienico e domestico più conosciuta e apprezzata in Italia. Il Gruppo intuisce l’enorme potenziale del proprio brand e usa con sapienza la comunicazione pubblicitaria.


È PERÒ NEGLI ANNI ’90, CON IL LANCIO DEI ROTOLONI E DEGLI ASCIUGONI, CHE REGINA DIVENTA UNA STAR ASSOLUTA, merito anche dei divertenti spot che dimostrano l’infinito numero di strappi garantiti dai prodotti. Rotoloni e Asciugoni hanno però un altro, importante merito: quello di aver innovato completamente la categoria, puntando su formato, prestazioni e convenienza. Come sempre, dietro a ogni innovazione di prodotto ci sono ricerca e sviluppo e investimenti, i risultati ottenuti da Regina si devono infatti all’aumento della capacità produttiva degli impianti e, altro dato non trascurabile, al miglioramento della logistica unito all’aumento della resa dello scaffale per metro lineare.


STRATEGIA DI PRODOTTO: QUALITÀ, SICUREZZA, INNOVAZIONE, BENESSERE. Carta igienica, asciugatutto, tovaglioli, fazzoletti, veline… Ogni prodotto Sofidel esprime la strategia di un Gruppo che fa dell’innovazione, della sicurezza e dell’attenzione alla salute, al benessere della persona e alla salvaguardia dell’ambiente i punti di riferimento del proprio processo di creazione di valore. L’obiettivo di Sofidel è realizzare prodotti che racchiudano quote inferiori di capitale naturale grazie a qualità funzionali più elevate e a prestazioni innovative.


SOSTENIBILITÀ, UN CREDO AZIENDALE, UNA PRATICA QUOTIDIANA. Sofidel intende la sostenibilità come leva di crescita e di sviluppo competitivo, una convinzione diffusa all’interno del Gruppo come filosofia di lavoro e pratica quotidiana. Oltre all’adesione al programma WWF Climate Savers nel 2008, con cui si è ufficialmente impegnata a ridurre le proprie emissioni di CO2, l’azienda persegue una politica di investimenti in tecnologie e metodologie gestionali capaci di ridurre l’impiego delle risorse idriche e si attiene inoltre a una procedura di approvvigionamento responsabile delle materie prime. Nel 2010, Sofidel ha aderito al Global Compact delle Nazioni Unite, una piattaforma strategica dedicata alle imprese e volta alla promozione di principi fondamentali in materia di diritti umani, lavoro, ambiente e lotta alla corruzione. Nel 2014, Sofidel fa proprio il principio “Less is more”, un’assunzione di responsabilità del proprio essere impresa che la spinge a ricercare soluzioni per dare “di più” in termini di valore, prodotti e servizi, a fronte di “meno” consumi e sprechi. L’adesione al principio è concreta e stabilisce il raggiungimento anche di nuovi obiettivi ambiziosi entro il 2020 all’interno del programma WWF Climate Savers. Oltre alla riduzione delle emissioni specifiche dirette e indirette, infatti, Sofidel si impegna anche a incrementare l’utilizzo di energie rinnovabili e a svolgere un ruolo attivo nella promozione della Low Carbon Economy all’interno del settore industriale di riferimento e fra i propri stakeholder.


DA GRUPPO INDUSTRIALE A BRAND. Con i suoi 50 anni Sofidel conferma la sua leadership sul mercato e segna il passaggio di Sofidel da gruppo industriale a brand. L’azienda è un’eccellenza italiana capace di numeri importanti: oltre 1.058.000 tonnellate di carta prodotte all’anno in 13 Paesi del mondo; 5.584 dipendenti, un fatturato consolidato di 1.809 milioni di euro; il 99,97% delle cellulose utilizzate proviene da fonti certificate o controllate; riduzione del 17,80% delle emissioni dirette di CO2 (2009/2015) con un obiettivo di riduzione del 23% entro il 2020, attenzione alla risorsa idrica con stabilimenti nel cui processo produttivo viene impiegata una quantità di acqua del 60% inferiore rispetto alla media delle buone pratiche di settore.


IL FUTURO È QUI. Il futuro di Sofidel riguarda gli investimenti in nuove tecnologie per cartiere e cartotecniche, come dimostra la recente inaugurazione del nuovo stabilimento di trasformazione Swedish Tissue e l’acquisto in Polonia di Advantage New Tissue Technology (NTT), una macchina di nuova generazione. Altre nuove linee saranno montate negli stabilimenti di converting. L’innovazione ha sempre riguardato anche i prodotti Sofidel: dalla creazione dei Rotoloni a prodotti particolarmente adatti all’AFH, come Dissolvetech, l’asciugamano di carta che si dissolve nel WC e Biotech che aiuta a igienizzare tubature e fosse biologiche. La R&D sui prodotti continuerà anche nel futuro. Visione,coraggio, passione e grande impegno fanno di Sofidel un Gruppo industriale unico nel suo genere che ha segnato e continuerà a segnare la storia del settore tissue. *



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