PJL-47

La Crescita Felice

Intervista con Francesco Morace

Sociologo e saggista, Francesco Morace lavora da più di 30 anni nell’ambito della ricerca sociale e di mercato, ed è il Presidente di Future Concept Lab. Consulente strategico di Aziende e Istituzioni a livello internazionale ha tenuto dal 1981 conferenze, corsi e seminari in 20 paesi del mondo. Docente di Social Innovation al Politecnico di Milano e di Culture & Lifestyle alla Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento, è autore di 20 saggi, tra cui i recenti “Italian Factor. Come moltiplicare il valore di un Paese” (2014), e “Crescita Felice. Percorsi di futuro civile” (2015). In questa intervista ci racconta che cosa significa “crescita felice” ed i suoi driver .


Maura Leonardi


Che cosa significa crescita, nello specifico la crescita felice

La crescita felice non accetta il ripiegamento della decrescita. La teoria della “decrescita felice” si fonda su un mix di buone ragioni ma propone una direzione che non condividiamo. Non si può chiedere a una pianta o a un bambino di decrescere. L’idea di crescita segna una irresistibile tensione biologica, vitale e bisogna accettarne la sfida, fino in fondo. Puntando a una crescita sostenibile, sana, felice. La vera discriminante per definire un’azienda di successo sta nella sua capacità di alimentare questa tensione verso la crescita felice, con la visione dell’imprenditore, la passione dei suoi collaboratori e l’intelligenza di consumatori che ne condividano i valori essenziali. Dovessi scegliere una mission per l’impresa di successo direi la capacità di essere vicina ai clienti, senza la paura di crescere.


Come si alimenta la crescita felice?

La crescita felice si alimenta accettando la sfida dell’innovazione, individuando gli orientamenti paradigmatici (l’originalità, la sostenibilità, la tempestività, la condivisione) che caratterizzeranno il mercato del futuro. Su questi valori l’Italia deve dimostrare le proprie qualità: l’ingegno, il senso del gusto e del bello, la maestria. Ciò significa alimentare, sostenere, rafforzare, la presenza degli imprenditori italiani, ma anche dei singoli professionisti e ricercatori, che potrebbero esprimere il loro talento basandosi su una piattaforma organica. Le tecnologie digitali, ormai alla portata di chiunque, possono sostenere questo orientamento alla crescita felice, condividendo e moltiplicando il valore che già siamo in grado di produrre.


In che modo le aziende possono rivedere il loro modello di crescita ed accompagnare il loro sviluppo ad una crescita felice ( sostenibile e condivisa VS solo consumistica?)

In particolare nel nostro Paese la risposta è semplice: l’eccellenza italiana (fare qualcosa meglio di chiunque altro...) deve proporre la sua progressione che parte dal saper fare artigianale, dalla solidità della filiera, attraversando il territorio del gusto e della qualità e arrivando nei casi migliori alla grande dimensione industriale. In modo sostenibile e condiviso.


Perché è importante condividere la conoscenza?

La condivisione della conoscenza è importante in questa progressione perché sostiene la passione e l’abilità dei protagonisti, che devono poi trasferire competenza e saper fare alle giovani generazioni.


Quali sono a suo avviso le migliori best practices delle aziende italiane?

Sicuramente le best practice espresse dall’eccellenza. In questa prospettiva rinnovata la cultura dell’eccellenza artigianale - e poi industriale - si inscrive nella dimensione fruitiva del bello e ben fatto. I prodotti eccellenti delle imprese italiane confermano la loro diffusione in tutto il mondo come portatori di qualità autentica e integrano la progressiva maturazione dei comportamenti di consumo, divenuti più consapevoli e selettivi. Il desiderio di unicità, interpretato nella creazione artigianale del pezzo unico e irripetibile, si concilia con la dimensione produttiva e industriale e con il nuovo concetto di eccellenza, basato su una maggiore fiducia/confidenza con il prodotto utilizzato, che diventa compagno di vita, per un proprio progetto di vita.


Come stanno cambiando i consumi ed i consumatori? Possiamo parlare di consumo consapevole?

Il consumo consapevole non è pauperismo ma capacità di distinguere il valore. L’eccellenza segna un paesaggio di beni con un elevato valore aggiunto estetico o di esperienza, in cui approdano le nuove classi medie e medio-alte che sono ormai culturalmente ed economicamente attrezzate per apprezzare la qualità della vita, ricercando dunque continuamente l’eccellenza nelle loro esperienze di consumo. Si consuma meno, ma meglio, affinando la capacità di individuare il valore: del prodotto, del servizio, della propria esperienza.


Oggi come si crea un trend? In che modo le aziende possono essere trendsetter?

Un trend non si crea ma si individua. Un trend è un vettore, una dinamica che indica un cambiamento duraturo che ha una sua continuità nel tempo e un impatto sia sulla comunità umana che sull’ambiente. Come nella teoria dell’evoluzione è necessario lavorare a una visione a lungo termine e come Darwin individuare l’origine dei fenomeni e poi la loro articolazione nel tempo, molto varia e ampia. Nel mondo sociale si assiste a dinamiche molto simili a quelle del mondo biologico: la tendenza è un fenomeno che indica un cambiamento che durerà nel tempo e le aziende possono essere trend setter interpretando prima delle altre quel cambiamento. Negli ultimi anni ciò è avvenuto con la sostenibilità, ma anche con la maggiore qualità delle commodities.


Il suo progetto FUTURE CONCEPT LAB unisce tre parole molto importanti: FUTURO- CONCEPT-LAB che significato hanno per voi?

Il nostro è un laboratorio che da 27 anni produce concetti per accompagnare aziende e istituzioni nel futuro. Il futuro è la vision: il nostro talento nell’immaginare il futuro partendo dall’osservazione internazionale del cambiamento in 40 città di 25 paesi con ricercatori che con passione ci segnalano i nuovi valori e comportamenti in atto. I concept sono la nostra mission: la capacità di proporre in modo sintetico la traduzione di ciò che abbiamo osservato, individuando concetti e paradigmi. Il Lab è infine la nostra brand equity, e cioè il nostro modo di lavorare in team e in rete, in modo creativo e condiviso. Come nei veri laboratori, sperimentando e proponendo interpretazioni.


L’autorealizzazione in termini di soddisfazione, passione e talento possono essere dei motori per le aziende? Persone appassionate e talentuose possono fare la differenza in termini di crescita?

La passione e il talento sono stati gli ingredienti del Rinascimento italiano e lo saranno ancora in questa nuova fase di Crescita Felice: motori irrinunciabile per il successo delle imprese italiane.


In che modo il "carisma” sarà in futuro un fattore determinante per il successo delle imprese?

Nelle dinamiche che abbiamo descritto finora, la differenza viene sempre fatta dalle persone e dalla loro capacità di mobilitare altre persone. Il carisma indica la capacità di coinvolgere, condividere e sostenere altre persone in un sogno, in un progetto, in una visione del futuro e in genere è il comportamento esemplare, oltre che la capacità di comunicarlo, ad alimentare il carisma dei grandi imprenditori. *



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