Come ogni anno il World Business Forum è uno degli aventi più attesi nel mondo del business. È fonte di ispirazione, apprendimento e trasformazione per leader desiderosi di costruire aziende migliori.
Martina Giusti
L’appuntamento del 2015 ha proposto speaker di fama mondiale provenienti da settori diversi, ma con un obiettivo in comune: aiutare i manager a essere leader in grado di rispondere alle sfide del business mondiale. Il punto focale di quest’anno, intorno al quale hanno ruotato tutti gli interventi, è la capacità di non limitarsi ad essere storyteller ma piuttosto essere storymaker.
Qual è la differenza tra le due parole? Che cosa significa essere storymaker? In primo luogo gli storytelling si limitano solo a raccontare storie mentre gli storymaker le creano. I primi raccontano storie del passato mentre questi ultimi costruiscono il futuro. E ancora, gli storyteller descrivono le gesta altrui, gli storymaker sono i protagonisti. Essere storyteller è uno svago mentre essere storymaker è un modo di vivere. Se dovessimo descrivere chi sono gli storymaker la definizione più giusta sarebbe: coloro che si trovano di fronte agli shock del presente e se ne servono come trampolino di lancio per costruire qualcosa di meglio, come punti di svolta verso un futuro migliore.
AD ESEMPIO L’IMPRENDITORE CHE INSEGUE UN SOGNO, l’investitore che si assume un rischio, l’artista che esplora nuovi mondi, il manager che trasforma un team o un’intera azienda, l’innovatore per il quale una nuova strada è possibile. Ogni storia raccontata avrà le sue caratteristiche particolari, la sua energia, i suoi momenti di scoperta, i suoi momenti di tensione, i suoi momenti di eccitazione, i suoi momenti di apprendimento. Analizziamole una ad una.
HA APERTO I LAVORI SIR KEN ROBINSON, una delle maggiori autorità mondiali in materia di creatività e innovazione nel mondo dell’istruzione e del business. Sir Ken Robinson è impegnato ad avviare una rivoluzione creativa per liberare il potenziale di persone e organizzazioni. Ha collaborato con governi e autorità scolastiche in Europa, Asia e Stati Uniti. Sostiene che i sistemi educativi non sono il linea con i cambiamenti che sta vivendo la nostra società. I ragazzi a scuola sono messi troppo sotto pressione e questo non stimola per niente la loro creatività. La linfa vitale che dovrebbe avere ogni organizzazione è l’innovazione, necessaria per tenere il passo con il cambiamento. L’immaginazione è alla base di ogni lavoro ed è l’unica caratteristica che ci permette di anticipare il futuro. Ma le persone saranno innovative solo quando avranno le competenze giuste e saranno formate nel modo adeguato.
MOLTO INTERESSANTE ANCHE L’INTERVENTO DI MATT BRITTIN, che guida il business e le operazioni di Google in Europa, medio oriente e Africa. Vista la sua esperienza ci esporre come poter sfruttare al meglio le opportunità fornite da digitale. Entro 5 anni la maggior parte delle persone saranno collegate, per questo motivo è utile sfruttarlo al meglio. Google mette a disposizione numerosi servizi alle micro aziende che usandoli nel modo opportuno possono diventare delle micromultinazionali. Si è stimato che con un marketing online, grazie a Google le aziende crescono del 4/8% per il potere della rete.
A RUOTA L’INTERVENTO DI SARAH LEWIS, CURATRICE MUSEALE E CRITICA D’ARTE che ha fatto parte della Commissione per le politiche artistiche del Presidente Obama. Sarah ci racconta come convertire circostanze difficili in vantaggi. Come si può beneficiare del dono dell’insuccesso? Il fallimento è il tentativo della vita di farti cambiare direzione, una nuova direzione nella quale puoi eccellere. È dal fallimento, sostiene Sarah, che nasce il processo creativo che porta alla scoperta.
ALTRA ESPERIENZA INTERESSANTE È QUELLA DI DAVIDE OLDANI, ideatore della cucina pop. La sua cucina coniuga alta qualità e accessibilità: Davide è noto a livello mondiale per il D’O, una stella Michelin, aperto nel 2003 nella sua Cornaredo. Per l’originale approccio e l’organizzazione del lavoro, il D’O diventa una case history nella Harvard Business Review e nel 2013 Davide racconta ad Harvard la sua esperienza imprenditoriale. La cucina POP è nata dal desiderio di amalgamare l’essenziale con il ben fatto, il buono con l’accessibile, l’innovazione con la tradizione, ci racconta l’imprenditore. Stagionalità e alta qualità dei prodotti sono due punti fermi. A completare l’idea di Cucina POP, la passione e la ricerca continue, l’irrinunciabile lavoro di squadra e l’accoglienza dell’ospite. Sobria ma elegante, è basata sulla convinzione che il bello debba essere anche funzionale.
GREG BRANDEAU, INGEGNERE FORMATO AL MIT, MUOVE I SUOI PRIMI PASSI AL FIANCO DI STEVE JOBS in neXT computer. In seguito è stato CTO in The Walt Disney Studios e Senior Vice President of Technology in Pixar, contribuendo alla crescita del colosso dell’entertainment che tutti conosciamo. Successivamente è diventato Presidente e COO di Maker Media, l’innovativa media company che ha lanciato il movimento mondiale dei Maker.
Greg afferma che che il vero leader deve assumere persone valide ma poi è compito suo creare un contesto nel quale possano avere successo. Scoprire le condizioni necessarie a sviluppare il potenziale innovativo di ciascuno dovrebbe essere lo scopo di ogni leader.
TONI NADAL, SUL PALCO DEL WBF PORTA LA SUA ESPERIENZA DI ALLENATORE.
Racconta la storia di suo nipote Rafael Nadal, uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi. Con lui Rafael ha vinto 67 titoli in singolare, tra cui 14 titoli del Grande Slam, diventando il secondo giocatore nella storia ad aver vinto tutti e quattro i titoli del Grande Slam e la Medaglia d’Oro Olimpica.
Fin dall’inizio del loro rapporto è stato riconosciuto a Toni il merito di aver sviluppato sia il suo talento sia la disciplina necessaria per sostenere il successo ai massimi livelli di gioco. Molto importante, racconta Toni, è la psicologia dietro il successo, lo sviluppo della forza mentale utile a sopportare la pressione. Il talento è solo l’inizio, servono disciplina e concentrazione per diventare i numeri uno. Gli ingredienti essenziali per il successo secondo Toni sono l’equilibrio mentale, l’impegno, la capacità di tenere i piedi per terra e la consapevolezza che c’ è sempre margine di miglioramento.
ZIAUDDIN YOUSAFZAI È UN EDUCATORE E UN ATTIVISTA PER I DIRITTI UMANI. Proviene dalla Swat Valley, in Pakistan, dove con grande rischio personale in un contesto di grave violenza politica, ha resistito pacificamente ai tentativi dei talebani di chiudere le scuole, riuscendo a tenere aperta la propria. Sua figlia Malala eredita la sua passione per l’insegnamento, che le è quasi costata la vita nel 2012, quando subisce un attentato a causa della campagna per il diritto allo studio delle ragazze (nel 2014 Malala ha ricevuto il Nobel per la Pace). Il suo insegnamento più grande è quello di saper tener fede alle proprie convinzioni anche nei momenti più difficili perché abbiamo tutti la responsabilità di contribuire a costruire un mondo migliore.
LA SECONDA GIORNATA DI LAVORI SI APRE CON FABIEN COUSTEAU, primo nipote del leggendario Jacques-Yves Cousteau. Fabien continua a onorare l’eredità della sua famiglia nel preservare e proteggere gli habitat e le specie marine più a rischio. Nel giugno 2014 Fabien e il suo team di subacquei si sono imbarcati nella Mission 31, la più lunga spedizione mai realizzata in un habitat statico sotto il mare, raccogliendo in appena un mese l’equivalente di diversi anni di dati scientifici. Fabien ha costruito la sua identità basandosi sul lascito di chi è venuto prima, suo nonno. Sostiene che la società ha perso un po’ di vista il senso dell’avventura. Se rimaniamo passivi di fronte a tutto ciò che succede non riusciremo mai a fare una passo in avanti dal punto di vista culturale.
CONTINUA LA MATTINATA CON L’INTERVENTO DI ALESSANDRO BARICCO, uno dei più noti esponenti della narrativa italiana contempora-nea, basato sulla definizione di storytelling, cioè il valore immateriale di un oggetto. Se sfiliamo via i fatti dalla realtà, quel che resta è storytelling. I fatti più lo storytelling formano un rapporto dialettico. Da Alessandro Magno a Obama, passando per la pasta Rummo, Alessandro Baricco ci ha spiegato perché applicare lo storytelling non significa solo raccontare una storia.
IL MOMENTO SICURAMENTE PIÙ EMOZIONANTE È SQUANDO FRANCESCA FEDELI E ROBERTO D’ANGELO RACCONTANO LA LORO STORIA. Francesca e Roberto sono i genitori del piccolo Mario, colpito da ictus perinatale. Non si arrendono alle cupe previsioni dei medici e affiancano alla tradizionale fisioterapia un programma sperimentale per l’attivazione dei neuroni specchio, in collaborazione con il Professor Rizzolatti, il neuroscienziato di fama mondiale che li ha scoperti. Francesca e Roberto riescono così a ottenere risultati insperati per Mario, che oggi ha 4 anni, e nel 2013 creano Fightthestroke.org per supportare i giovani sopravvissuti all’ictus attraverso la diagnosi precoce e un nuovo approccio alla riabilitazione. Per superare un shock, ci fa riflettere Francesca, non bisogna focalizzarsi sul problema ma lavorare alla soluzione.
ATTESISSIMO LO SPEACH DI SETH GODIN, uno dei più influenti e intuitivi pensatori di business. Godin è l’autore di 17 bestseller mondiali. Seth scrive di rivoluzione post industriale, di come le idee si diffondano, di marketing, leadership e soprattutto di come cambiare tutto. Al World Business Forum ci ha espresso la sua idea sui dei benefici derivanti dall’utilizzo del pensiero creativo per trasformare le idee e le pratiche di business. Un’azienda per essere leader di mercato deve comunicare valori e diffondere idee, creare prodotti che si facciano notare dai consumatori. Tutte le aziende sono preparate ma nessuno è pronto, perché ha paura di rischiare. Per essere dei buoni leader bisogna essere un po’ come degli artisti, dobbiamo trovare il coraggio di trattare il nostro lavoro come una forma d’arte.
FULCRO DELLE DUE GIORNATE È STATO SICURAMENTE L’INTERVENTO DI SIR RICHARD BRANSON. Una personalità fuori dagli schemi che attrae attenzione dal primo secondo che entra in scena. Imprenditore ribelle, fin dall’età di 16 anni si dedica a rivitalizzare industrie ormai prive di energia, sfidare colossi altezzosi e coltivare grandi sogni. E gli riesce molto bene, oggi Bradson è un plurimprenditore senza eguali che ha creato aziende da 8 miliardi di dollari in 8 settori diversi. La sua storia parla di creazione, rottura e coronamento di sogni. Le sue attività spaziano dalla discografia al trasporto aereo e ferroviario, dalla sanità al fitness dalla finanza alle comunicazioni mobili, dalla radio all’industria alberghiera, dai festival all’edilizia. Un vulcano di idee che guarda con particolare attenzione al sociale a all’ambiente grazie alla fondazione Virgin Unite, con la quale è riuscito a trasformare i business in una forza benefica. Le sue convinzioni partono dal fatto che per lavorare bisogna divertirsi. Da molta flessibilità ai suoi dipendenti rendendo il lavoro al 100% umano. Nelle sue aziende si fanno molte feste, ci si diverte. Sono queste le piccole cose che fanno la differenza. Per ultimo ma non meno importante è far crescere le persone all’interno della propria organizzazione. Le promozioni interne, racconta Richard, sono state quelle di maggior successo.
L’ATTIVITÀ DI KOTLER È DEDICATA ALL’ESPLORAZIONE DELLA CONNESSIONE TRA CAPACITÀ UMANE, TECNOLOGIA E COSCIENZA. Spiega come utilizzare le tecnologie esponenziali, il pensiero “in grande” e gli strumenti condivisi per creare una ricchezza straordinaria, che possa impattare positivamente sulla vita di miliardi di persone. Esplorare le tecnologie esponenziali come intelligenza artificiale, stampa 3D, robotica, bionica sono opportunità.
ULTIMO INTERVENTO È QUELLO DI MARÍA BELÓN, UN MEDICO SPAGNOLO, nota per essere scampata allo tsunami abbattutosi nel 2004 sull’Oceano Indiano mentre si trovava in vacanza con la famiglia. Oggi viaggia in tutto il mondo in rappresentanza dei superstiti dello tsunami. I principali insegnamenti universali da trarre da una tragedia personale sono fede, speranza e sacrificio. Compassione e altruismo: questo è un modo in cui le avversità possono tirare fuori il meglio dalla nostra natura. Ogni speaker ha portato sul palco le loro diverse esperienza, ma con il risultato che ognuno di loro le ha trasformate in qualcosa di buono che può essere utile ad altri. L’appuntamento al WBF è al prossimo anno con altro tema altrettanto interessante: BE BETA: siamo tutti in stato beta permanente. *