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PortucelSoporcel punta al tissue per diversificare e riequilibrare il suo portafoglio

Nell’ambito di una strategia volta a una diversificazione nell’industria della pasta e della carta, gPS (Grupo PortucelSoporcel) ha recentemente acquisito una giovane azienda di successo che produce tissue, AMS Paper. Contemporaneamente, gPS ha anche annunciato di voler integrare una macchina di grandi dimensioni presso il suo stabilimento di Cacia, dove fabbrica cellulosa di eucalipto, per avviare una produzione di tissue.

Hugh O’Brian


Con quella che potrebbe apparire come una mossa studiata per diventare un protagonista del tissue, il portoghese Grupo PortucelSopor-cel (gPS) ha debuttato alla grande nel settore lo scorso anno, acquisendo lo stabilimento AMS di Vila Velha de Ródão, regione orientale del Portogallo. Al contempo, sempre ponendo l’accento sul tissue, l’azienda ha dichiarato di voler installare in uno dei suoi stabilimenti di cellulosa di eucalipto, a Cacia, una macchina tissue da 70 000 tonnellate annue, da avviare nel secondo trimestre del 2017.

In precedenza gPS era principalmente concentrata nella produzione di qualità di carta non patinata senza legno, come quella per fotoco-pie, perlopiù a base della cellulosa di eucalipto proveniente dai suoi tre stabilimenti portoghesi. I siti produttivi si trovano a Setubal, Figueira da Foz e Cacia, i primi due attrezzati con grandi macchine per carta da stampa.

Il passaggio al tissue è parte di una più ampia strategia gPS volta a diversificare e riequilibrare le sue attività, verosimilmente per ridurre la dipendenza dalle carte non patinate senza legno. Altri due importanti investimenti in corso comprendono la piantagione e il successivo raccolto di piante di eucalipto in Mozambico, dove dovrebbe sorgere una fabbrica di cellulosa verso il 2022, e una fabbrica in South Carolina, USA, che produce pellet di legno.


L’INTERESSE PER IL TISSUE E LE SUE RAGIONI. José Miranda, ex-CEO di AMS nonché tra i fondatori dell’azienda, è diventato il responsabile del settore tissue per gPS. Egli ritiene che il passaggio al tissue da parte di gPS sia decisamente una mossa sensata.

«Il tissue offre al gruppo opportunità di crescita in un nuovo e promettente settore cartario; è inoltre un settore che ha evidenti sinergie con gli stabilimenti che producono pasta destinata al mercato; in più, si tratta di una categoria di carta con una buona redditività. In AMS abbiamo registrato ottimi profitti sin dall’inizio dell’attività, nel 2009, con un margine EBITDA del 20%. E abbiamo continuato a crescere ogni anno, sia in termini di vendite che di redditività. Penso che tutti questi fattori rappresentino un’alternativa interessante per PortucelSoporcel.»

L’acquisizione di AMS ha assicurato a gPS non solo un modernissimo stabilimento di tissue a Vila Velha, molto vicino al confine con la Spagna, ma anche un accesso al giovane e dinamico management team dell’azienda. Naturalmente le competenze AMS in fatto di tissue saranno importanti per lo sviluppo di gPS nel settore.

Per consentire l’integrazione della fabbrica di Cacia, gPS vi ha realizzato un ampliamento della capacità di cellulosa di eucalipto, incrementata di 70 000 tonnellate, per arrivare così a 350 000 tonnellate annue. Questo progetto tissue comprende una “doppia” macchina nonché una capacità di trasformazione equivalente, per un investimento previsto di 120 milioni di euro.


LA FABBRICA AMS E LA SUA LINEA DI CELLULOSA GIÀ ESISTENTE. Questo modello di business, ossia integrazione diretta di fabbricazione di cellulosa nella produzione di tissue, è abbastanza raro, considerato che solo pochi stabilimenti al mondo sono direttamente collegati a una fabbrica di cellulosa. Ma AMS è uno di questi, con una pipeline di 1,8 km che lo collega all’adiacente fabbrica di cellulosa di Celtejo, di proprietà di Altri Group, che ha tre siti per la produzione di cellulosa in Portogallo ed è sostanzialmente un concorrente di gPS. Miranda racconta com’è andata.

«Quando abbiamo avviato AMS, la mia premessa di base era realizzare qualcosa di diverso dagli altri. Una cosa tira l’altra e abbiamo finito per costruire il nuovo stabilimento di tissue integrato con una fabbrica di cellulosa di eucalipto già esistente. Ho pensato che po-tesse offrire interessanti vantaggi in termini economici e di fornitura. Come poi è avvenuto.»

Miranda vanta una notevole esperienza nel tissue, che risale al 1994, prima di mettersi in proprio e creare AMS intorno al 2007. Miranda ha cominciato la sua carriera presso un piccolissimo produttore di tissue, Nisa, successivamente acquistato da SCA. Da lì ha ricoperto varie posizioni dirigenziali in SCA, finita poi in liquidazione in Spagna. Tuttavia, nel 2007 ha deciso di voler esplorare i suoi progetti personali di produzione tissue.

«Ho lasciato SCA e mi sono preso un anno per pianificare il mio progetto. Vivevo e lavoravo in Spagna a quel tempo, ma sono ritor-nato in Portogallo perché ho pensato che qui le opportunità di mercato fossero migliori. Quando ho avviato AMS, ho chiesto solo a due persone con esperienza nella fabbricazione di tissue di partecipare alla società. È stata una mossa intenzionale, volevo un look fresco.»

Il primo investimento nel 2009 è stato una continua e tre linee di trasformazione, per un costo di circa 50 milioni di euro. La PM 2, completata nel settembre 2015, aveva un budget di circa 40 milioni di euro e comprendeva anche due linee di trasformazione, di cui una avviata nel luglio 2014 e l’altra a settembre. La produzione totale di carta è attualmente di 60 000 tonnellate l’anno mentre la trasformazione si attesta sulle 65 000 tonnellate.


RISCHI? CRISI? ANDIAMO AVANTI! «So», dice Miranda, «che il modo più normale per iniziare è la trasformazione per poi integrare la produzione di carta. Tuttavia, eravamo convinti di aver individuato un’opportunità di mercato nella penisola iberica, solo che dovevamo controllare l’intera catena di fornitura, ossia l’approvvigionamento di carta. Per questo nel 2009 abbiamo iniziato con entrambi, produzione di carta e sua trasfor-mazione. Avevamo buoni investitori alle spalle, che non avevano paura di rischiare, era un rischio calcolato. Debuttare nel 2009, subito dopo la crisi economica (talvolta definita la Grande Recessione) non è stato il momento migliore. Ma ci siamo detti: andiamo avanti! E così abbiamo fatto fin qui.» Miranda riferisce che nel 2015 le vendite sono state di circa 58 milioni di euro e per il 2016, con la nuova macchina in funzione tutto l’anno, il fatturato dovrebbe arrivare a 75 milioni di euro. I mercati principali sono il Portogallo e la Spagna per il 95% dei loro prodotti, suddivisi tra brand e marchi privati.

Il portafoglio è suddiviso rispettivamente tra un 60% e un 40% away from home/consumer. AMS produce principalmente tissue a marchio privato per rivenditori del segmento consumer. Il settore away from home è ripartito a metà tra brand e marchi privati; AMOOS è il brand principale di AMS.


TANTI NOMI, TANTI PROPRIETARI... Il nome AMS deriva dalla combinazione dei nomi degli investitori originari del progetto. Miranda dice: «Abbiamo modificato la denominazione sociale diverse volte, a seconda degli azionisti del momento, ma la dicitura AMS è sempre rimasta.» 

 Goma Camps, Spagna, è stato uno dei primi partner, entrato alla fine del 2008, quando il progetto iniziale era già in corso mentre la produzione non era ancora partita. Nel 2014, tutte le azioni AMS sono state vendute a un altro investitore, il quale ha rilevato il 100% della società. Poco dopo, nel 2015, la società è stata venduta a Portucel, nel momento in cui il progetto PM 2 stava procedendo a pieno regime.

Entrambe le continue sono state fornite da Toscotec con il modello denominato AHEAD-2.0S e Miranda dice che stanno funzionando alla grande. «Abbiamo un ottimo rapporto con Toscotec, diverso da quello tradizionale tra cliente e fornitore, siamo più un team. Ci supportano alla perfezione. Siccome la PM 1 ha lavorato molto bene, anche per la seconda abbiamo deciso di rivolgerci a Toscotec e siamo soddisfatti della decisione.»


...MA UNA SOLA FILOSOFIA A PROPOSITO DI PERSONE ED EMPOWERMENT. Le persone hanno un ruolo centrale nella filosofia di AMS, dichiara Miranda. «Sin dall’inizio abbiamo fermamente creduto che il nostro primo asset fosse il personale. Ogni cosa che facciamo deve avere un focus preciso sulle persone, specie in termini di empowerment e di costruzione di una squadra forte. Una volta fatto questo, confidiamo nelle persone e le lasciamo libere di decidere poiché non hanno bisogno di altri che lo facciano per loro.»

«Crediamo anche nelle cose semplici, senza troppe complicazioni. Non dobbiamo trascorrere ore a preparare presentazioni in Power-Point solo per esibirle gli uni agli altri per un tempo interminabile. Prendiamo decisioni rapide e andiamo avanti. E alle persone piace così.»

A conferma di tali dichiarazioni, Miranda sottolinea il fatto che AMS, durante gli ultimi tre anni, è stata nominata tra le 100 aziende top del Portogallo. Inoltre, nel 2014 l’azienda ha ricevuto un premio all’imprenditorialità dalla Comunità Europea.


MISSION: CREARE VALORE PER TUTTI GLI STAKEHOLDER.

Anche la creazione di valore è un fatto chiaro per AMS. «Dobbiamo creare valore per tutti i nostri stakeholder e per ciascuno dei nostri 220 dipendenti, per i fornitori, per la nostra comunità e per tutti coloro che hanno a che fare con il nostro business. Non necessariamente dobbiamo sfruttare i nostri fornitori, che per noi sono dei partner ai quali vogliamo dare valore, così come loro devono darne a noi. Se non si agisce in questo modo, si finisce per lavorare con i fornitori peggiori, che non è proprio una posizione comoda.»

«Siamo molto attenti anche al denaro. Io sono un ingegnere. Credo che un ingegnere sia in grado di acquisire buone capacità finanziarie e manageriali; penso che noi le abbiamo e che le utilizziamo bene. Abbiamo uno stabilimento decisamente moderno, ma non sprechiamo il nostro denaro. Quando installiamo una nuova linea di trasformazione, per esempio, analizziamo ogni singolo componente, suddividendo l’impianto in ogni parte dell’investimento per decidere cosa è necessario e cosa no. Non nascondiamo costi extra nei nostri budget, ma facciamo una vera e propria analisi di ingegneria finanziaria. Funziona bene!.»

Riguardo al vicino stabilimento Celtejo, ora di proprietà di un concorrente di gPS, Miranda è chiaro: «Si tratta di business. La nostra fornitura di cellulosa in arrivo dallo stabilimento della porta accanto non cambierà. Siamo un cliente importante e loro un fornitore importante. Non andremo chissà dove né lo faranno loro.» *



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