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Edda Bresciani e l'Egitto svelato

Le scoperte, gli studi e la vita della illustre archeologa che ha portato alla luce le più grandi opere della civiltà egizia.

Franca Severini


La professoressa Edda Bresciani è tra le massime autorità dell’egittologia mondiale, una studiosa che con indipendenza e volontà ha segnato la storia di questa antica cultura, ancora oggi affascinante e ricca di misteri da svelare.

Da Lucca, città dove è nata e risiede, ha svolto gli studi nel vicino ateneo pisano, dove oggi è Professore Emerito di Egittologia e con il quale ha diretto e portato avanti, tra gli altri, il progetto “ISSEM” culminato con la straordinaria apertura nel 2011 del Parco Archeologico e del Visitor Centre di Medinet Madi nella regione del Fayum.

Come questa, portano la sua firma altre grandi scoperte avvenute nel corso della lunga carriera da archeologa sul campo, tanto che le è stato dedicato anche un tempio per l’importanza del suo lavoro ed un suo ritrovamento è oggi esposto al Museo del Cairo: la straordinaria tela funeraria dipinta d’epoca romana di Saqqara.

Tra i moltissimi oggetti “belli” scoperti si ricordano, inoltre, la serie delle splendide ceramiche del Medio Regno dagli scavi di Gurna, l’insieme delle suppellettili fittili dalla “Casa dei tre forni” del Nuovo regno a Gurna e i bellissimi reperti dalla tomba del Visir Bakenre-nef a Saqqara, statue lignee, amuleti, bende di mummia iscritte con testi e vignette del Libro dei Morti, e altro ancora.


LA STORIA DI EDDA BRESCIANI HA IL FASCINO DI UNA EROINA DEL PASSATO, anche se il carattere scientifico e meticoloso da vera studiosa prevale nettamente sul velo di leggenda che la avvolge. È stata la prima persona laureata in Egittologia in Italia, quindi la prima egittologa in assoluto, nel 1955, e anche la prima docente donna in questa disciplina, cattedra che fu creata appositamente per lei. 

La sua carriera inizia in Egitto, principalmente nella regione del Fayum, dove a metà degli anni ’70 fu la direttrice della missione archeologica di Medinet Madi e anche di Saqqara e di Gurna a Tebe. In quegli anni, una missione archeologica diretta da una donna era una grande novità e la professoressa ricorda con simpatia il fatto che allora nell’arabo non esisteva il vocabolo “direttrice”, ma solo “direttore”, al maschile: fu così creato per lei il titolo di “mudira”, dal maschile “munir”.


MEDINET MADI, FINO A KOM MADI, WADI EL RAYAN E WADI EL HITAN, è il luogo dove Edda Bresciani ha portato alla luce tesori e architetture celeberrime, che dal 2011 sono visibili a tutti con l’inaugurazione del Parco, e dove una quantità di reperti e di novità, soprattutto architettoniche contribuiscono alla conoscenza della storia egiziana, dal Medio regno a quella greca e romana.

Ad esempio, la scoperta di un terzo tempio per Sobek, da aggiungere ai due scoperti da Achille Vogliano negli anni ’30, rappresenta un successo clamoroso dovuto alla straordinaria struttura, di epoca tolemaica, dedicata alla schiusa delle uova di coccodrillo, trovati in sito, e all’allevamento collegato dei piccoli coccodrilli divini destinati ad essere mummificati e offerti al Dio. 

Accanto a questo, si ricorda l’importante ritrovamento di dieci chiese del VII-XI secolo, un importantissimo contributo per la cono-scenza della storia del cristianesimo nel Fayum, che ha dato luogo in seguito a mostre ed esposizioni in tutto il mondo.


A MEDINET MADI LE SCOPERTE DI BRESCIANI SI AMPLIANO fino a coprire una vastissima area già delineata in parte da Vogliano, dove emergono dalla sabbia due statue di leoni dotate di due iscrizioni greche identiche, che le datano all’epoca di Cleopatra e Tolomeo VIII. La Cappella di Iside è un altro ritrovamento eccezionale, ripristinata nell’ambito del suddetto progetto ISSEM di Medinet Madi, con la grande piazza e il portico, le case lungo il dromos, e con l’eccezionale scoperta di un grande pozzo sacro per i riti del tempio.

E nell’ambito della più completa fruizione di questi ritrovamenti, totalmente aperti al pubblico, è stata concepita dalla professoressa Bresciani con l’aiuto tecnico dell’arch. Antonio Giammarusti dell’Università di Pisa, la pista panoramica che attraversa il deserto e porta da Medinet Madi all’area protetta naturalistica dello Wadi Rayan, prossima allo Wadi Hitan, la zona delle balene fossili.

Dalle scoperte più esaltanti dell’antichità alle moderne prospettive, la professoressa Edda Bresciani continua a segnare il tempo della storia, per un futuro ancora da decifrare. * 


BIOGRAFIA 

Edda Bresciani è archeologa, storica, filologa, Professore Emerito di Egittologia all’Università di Pisa e Direttore delle Missioni Archeologiche in Egitto dell’Ateneo Pisano. Fondatrice della rivista Egitto e Vicino Oriente, insignita di numerosi riconoscimenti alla carriera come la Medaglia d’Oro ai Benemeriti della Scienza e della Cultura, Premio Firenze Donna 2004 per le Professioni e la Rcerca, membro dell’Accademia dei Lincei e in Francia dell’Académie des Inscriptions et Belles Lettres, autrice di numerose pubblicazioni come “Letteratura e Poesia dell’Antico Egitto” per Einaudi e “Nove Faraoni” per ETS Pisa, “Ramesse II” per Giunti, “La porta dei sogni. Interpreti e sognatori nell’Egitto antico” per Einaudi che le valse il Premio Nazionale Letterario Pisa per la saggistica, “Medinet Madi. Venti anni di esplorazione archeologica (1984-2005)”, e moltissime altre. Numerose le conferenze che tiene in vari musei italiani e non solo.



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