PJL-44

PREFER, PRoduct Environmental Footprint Enhanced by Regions

PREFER - acronimo di Product Environmental Footprint Enhanced by Regions - è un progetto finanziato da LIFE+, il programma della Commissione Europea che promuove iniziative a favore dell’ambiente e della sostenibilità.

Perini Journal 


Il progetto è mirato all’applicazione della “Product Environmental Footprint (PEF)”, un’innovativa metodologia approvata dalla Commissione Europea con la Raccomandazione 2013/179/UE che disciplina l’analisi del ciclo di vita dei prodotti per valutarne l’impatto sull’ambiente. I risultati di ciascuno studio PEF forniscono informazioni e dati che possono aiutare le aziende nelle loro scelte strategiche o essere utilizzati per descrivere le prestazioni ambientali di un prodotto, suggerendo ai consumatori come scegliere quelli meno nocivi dal punto di vista ambientale.
In Italia, il progetto PREFER prevede l’applicazione della metodologia PEF a prodotti provenienti da 8 distretti industriali con l’intento, tra l’altro, di aumentare il valore percepito dei prodotti di eccellenza italiani - dal Parmigiano allo spumante d’Asti, passando per l’abbigliamento e, naturalmente, la carta – rendendoli, oltre che qualitativamente buoni ed esteticamente belli, anche più sostenibili per l’ambiente.

 

IL PROGETTO PREFER HA PRESO IL VIA A OTTOBRE 2013 E SI CONCLUDERÀ A DICEMBRE 2016.  In Italia, il coordinamento è affidato alla Scuola Superiore Sant’Anna – Istituto di Management, che insieme a CENTROCOT (Busto Arsizio), Consorzio dell’Asti (Asti), ERVET (Bologna), Distretto Nocera Gragnano (Salerno) e Regione Lombardia attuerà il progetto in Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Toscana. Il distretto cartario di Lucca è tra i distretti toscani coinvolti, in particolare il progetto si propone di rilevare l’impronta ecologica di prodotti appartenenti alla categoria tissue come carta igienica, fazzoletti di carta, tovaglioli e asciugatutto e fornire poi indicazioni e misure su come ridurne l’impatto sullʼambiente.

 

IL PROFESSOR FABIO IRALDO,  Associate Professor alla Scuola Superiore Sant’Anna ed esperto di Corporate Environmental Management e Life-Cycle Management, a capo del team che si occupa dell’applicazione della metodologia PEF all’interno del progetto, spiega: “La metodologia PEF che stiamo applicando prende in esame tutte le emissioni generate nella realizzazione di un prodotto, partendo dalla materia prima impiegata e snodandosi lungo tutto il suo ciclo di vita fino al momento in cui andrà in discarica per essere smaltito o riciclato. Per la carta considereremo sia le foreste da cui si ricava la cellulosa o le fonti di provenienza del macero fino al ‘fine vita’ dei prodotti tissue”.

 

LA PRIMA FASE DEL PROGETTO PREVEDE L'ANALISI DEL CICLO DI VITA DEI PRODOTTI A LIVELLO DISTRETTUALE, ovvero di cluster, al fine di realizzare la PEF di un prodotto rappresentativo del distretto cartario di Lucca. In questo momento stiamo conducendo la raccolta dei dati e delle informazioni che ci permetteranno di definire l’impronta ambientale della carta igienica e di altri prodotti tipicamente realizzati nel distretto di Lucca. Nel frattempo, stiamo selezionando le imprese che desiderano applicare la PEF su un proprio prodotto su base volontaria”.

 

"LA SECONDA FASE DI PREFER PREVEDE LA REALIZZAZIONE DI STRUMENTI DI AUSILIO ALLE IMPRESE PER L'APPLICAZIONE DELLA METODOLOGIA PEF (e-tools, banche dati di distretto, etc.) e di iniziative di comunicazione e formazione aperte alle aziende partecipanti”.
Il Prof. Iraldo aggiunge inoltre: “Data la sua complessità, la metodologia PEF può richiedere grossi sforzi da parte delle piccole aziende che desiderano implementarla. Per questo abbiamo deciso di aiutare le PMI applicando il metodo ai distretti caratterizzati dalla presenza di aziende produttive di piccole e medie dimensioni, un modello tipicamente italiano di cui non potevamo non tener conto. Le attività che andremo a identificare, infatti, mirano a ridurre gli ostacoli che le PMI incontrano o possono incontrare nell’applicazione di questa metodologia, soprattutto a causa della carenza di risorse umane, tecniche ed economiche”.
Una volta che la metodologia PEF sarà applicabile alle diverse realtà produttive, le imprese potranno misurare l’impatto ambientale dei propri prodotti, agire su di esso per ridurlo, farlo certificare dagli organi competenti e comunicarlo al mercato. Per esempio, nel caso del settore cartario, gli esiti della fase sperimentale della metodologia PEF potranno produrre una maggiore attenzione anche alla gestione della filiera e non solo della parte produttiva.
Conclude il Prof. Iraldo: “L’applicazione della metodologia PEF è per ora in fase sperimentale e dunque non è obbligatoria ma puramente volontaria, ma l’attenzione che la Commissione Europea dedica al tema della tutela dell’ambiente ci suggerisce di non sottovalutarne la portata e l’importanza. La Commissione, infatti, tiene molto alla sensibilizzazione dei consumatori europei circa l’uso di prodotti con un minor impatto ambientale. Un aspetto, questo, che nei prossimi anni riteniamo diventerà una valida leva competitiva che le imprese potranno utilizzare per differenziare e far preferire dai consumatori i propri prodotti. La reale misurazione dell’impatto e le modalità di comunicazione devono risultare comprensibili e credibili perché il consumatore possa scegliere in maniera consapevole”.

 

IL COMITATO PROMOTORE DI EMAS nel distretto cartario, composto dalla Provincia di Lucca, l’Associazione degli Industriali della provincia di Lucca e dallo stesso distretto, affianca la Scuola Sant’Anna nell’attuazione del progetto, promuovendo la partecipazione delle imprese del territorio e promuovendo i risultati raggiunti. Il progetto offre quindi un’opportunità di promozione del distretto e dei suoi prodotti e, allo stesso tempo, incentiva lo sviluppo di strumenti innovativi in grado di accrescere la competitività delle imprese facendo leva sulla tematiche della sostenibilità.

 

 

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