PJL-42

Energia umana: inesauribile

Il valore umano rappresenta una sicurezza costante nell’ambito di un’azienda, anche se molte volte è messo in penombra o in disparte nel ventaglio delle varie potenzialità di crescita

Franca Severini


Significato etimologico: energía = lat. energía dal gr. enérgeia comp. di en partic. intensiva ed ergeía da èrg-on opera, fatto, azione ond’anche energês efficace, attivo, energos in atto di operare (v. Ergastolo).

Uso attivo della forza; Momento dell’atto operativo; Potenza dell’organismo; Aumento dell’azione vitale di una parte del corpo; Stato di eccitazione di un organo. Deriv. Enèrgico, onde Enèrgicaménte. Cfr. Energumeno.

Umano = lat. humànus da hòmo uomo. Attenente, inerente o proprio all’uomo; che compassiona le infelicità del suo simile; e quindi Benigno; e poi Affabile, Cortese, Mansueto, Trattabile.

« Lettere Umane » |altrimenti Umanità| = Belle lettere |cioè Rettorica, Poesia, Storia ecc.|. così dette perché nobilitano l’uomo, o, come osserva il Salvini, perché fanno gli uomini più umani, morali, e civili, e politici, e galanti. Deriv. Umanaménte; Umanàre = farsi uomo; Umanísmo; Umanísia; Umanità. Comp. Disumàno; Inumàno; Transumanàre; Sovrumàno.


La Costituzione della Repubblica Italiana esprime attraverso l’articolo 3 quanto segue:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

L’energia umana è la prima, la più importante energia sostenibile, rinnovabile, inesauribile a nostra disposizione, un giacimento prezioso al servizio di tutte le innumerevoli attività dell’uomo.


‘Il problema della mente è profondo. La sua elevazione ad uno stato superiore, l’allargamento e la purificazione di se stessi, sono le ultime cose da conseguire per mezzo della pratica. Si devono allenare mente e corpo, perché diversamente la pratica non ha senso. Tentando di pulire la vostra mente dalle impurità della vita quotidiana, per mezzo del contatto spirituale con gli altri. La mente e il corpo sono simili a due ruote di un carro, nessuna delle due ha il predominio. Questa è la pratica autentica. Ottenere qualcosa di valore spirituale nella vita è vera pratica. Entrando in contatto fisico con gli altri, si entrerà anche in contatto spirituale. Nella vita quotidiana bisogna arrivare a conoscere le nostre relazioni con gli altri, come ognuno di noi influisca sugli altri e come le idee si possano scambiare. Si devono rispettare gli altri e pensare bene di loro. Le persone devono essere mentalmente aperte e rispettose del benessere e della felicità altrui. In un combattimento, quando riuscirete a trascendere dalla semplice pratica, riuscirete ad essere una cosa sola con il vostro avversario’.

Shigeru Egami – Maestro di Karate ( 1912 – 1981)


George Washington dovendo nominare il proprio aiutante di campo scelse un giovane, Alexander Hamilton. Era il 1777, durante un cupo inverno della Guerra di Indipendenza, e Hamilton aveva ventidue anni. è interessante notare l’occhio geniale di Washington, che seppe vedere, e valutare con il sentimento, il giovane ufficiale di artiglieria, inesperto, presuntuoso, fragile. In capo a pochi mesi, Hamilton diventò, secondo le parole di Washington stesso, “l’aiutante principale e più fidato del comandante supremo”.

Le nomine sul campo di battaglia richiedono un occhio molto acuto. Gli ufficiali muoiono, il vicecomandante cade con una pallottola in fronte, il superiore responsabile deve promuovere sui due piedi per riempire il posto lasciato vuoto. Su quali basi prenderà la decisione? Niente inventari di personalità, niente test per calcolare il QI nè colloqui anamnestici per risalire all’infanzia: al loro posto, una rapida valutazione del carattere, a volte sotto il fuoco nemico; la percezione delle potenzialità. Forse i momenti di crisi lasciano meglio intravedere la ghianda, il carattere nascosto?


E' una domanda da porsi che mira diritto all’importanza dell’energia umana come primaria espressione del valore di ognuno di noi. Il mondo dell’industria molte volte è paragonabile ad un campo di battaglia dove gli equilibri sono dettati da numerose variabili, dalla tecnologia, alla finanza all’economia e ad altri fattori contingenti. Il valore umano rappresenta una sicurezza costante nell’ambito di un’azienda, anche se molte volte è messo in penombra o in disparte nel ventaglio delle varie potenzialità di crescita. Considerato un fattore dato per certo, assodato, il valore umano o energia umana è imprescindibile, fondamentale, ma troppe volte lasciato in letargo.


Come afferma Ernst H. Gombrich (storico e psicologo dell’arte Vienna, 1909 - Londra, 2001) in Art and Illusion. A study in the Psychology of Pictorial Representation del 1961, “L’idea che la natura umana, l’energia, sia celata alla vista, nascosta, rimossa, dimenticata e che possa essere scoperta solo con l’introspezione attiva attraverso lo specchio della mente è assai fuorviante e non verosimile. Gli specchi dicono solo mezze verita”.

La nostra immagine riflessa è solo la metà delle sue dimensioni effettive, è solamente la metà di quella che presentiamo e che gli altri vedono.


E seguendo alcune analisi del filosofo Josè Ortega y Gasset (filosofo e saggista spagnolo, Madrid 1883 – Madrid 1955) possiamo apprendere che “la maggior parte della gente non sa dire come è la persona che ha davanti, ma l’essere incapaci di dire non implica che non si sia capaci di vedere”.

Scriveva il poeta inglese John Keats agli inizi dell’Ottocento: “Oh, avere una Vita di Sensazioni invece che di pensieri”.

L’energia umana è inesauribile ed è la forza che muove la ricerca, la scoperta, la tecnologia, le macchine, e l’industria tutta.

L’energia umana è al centro degli studi dell’insigne economista statunitense Gary Becker, premio Nobel nel 1992 con la seguente motivazione: “Per aver esteso il dominio dell’analisi microeconomica a un ampio raggio di comportamenti e interazioni umane, incluso il comportamento non legato al mercato e per aver mostrato come il capitale umano sia in stretta relazione con la crescita ”.

Interessante, per approfondire il tema, è la lettura della Lectio che il Prof. Becker tenne in occasione del Nobel dal titolo “The Economic Way of looking at Behavior”, disponibile sul web. Nel 2007 Gary Becker è stato insignito della Medaglia presidenziale della libertà, una delle più prestigiose onorificenze civili degli Stati Uniti. *



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