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Chi di voi conosce Instagram? Lo usate ma forse non conoscete tutta la storia e tutti i “trucchi”

Nel 2010 due giovani Kevin Systrom (classe ‘83, sviluppatore software californiano, che ha lavorato 2 anni a Google) e Mike Krieger (classe ‘86, sviluppatore di origine brasiliane, che si è trasferito per studiare a Stanford dove poi ha incontrato Kevin), realizzano un servizio mobile di condivisione geo-localizzato in HTML5 chiamato Burbn.

Due venture capitalist, Baseline Venture e Andreessen Horowitz, viste le potenzialità di questo servizio decidono di finanziare con 500.000 dollari i due giovani programmatori che riescono quindi a sviluppare la prima versione di Instagram. Questa nuova app, diversa dal progetto originale, permette di scattare foto e di condividerle (oltreché geo-referenziarle) attraverso internet. L’app viene lanciata sull’Itunes Store il 6 Ottobre 2010.


Luca Silva e Andrea Dovichi - Studiowasabi.com


Molti di noi hanno la passione per la fotografia e avere la possibilità di scattare delle foto interessanti col proprio iPhone, permette in breve di avere una diffusione di massa (dopo solo 2 mesi usano l’app circa 1 milione di persone). Una delle caratteristiche più interessanti e, se vogliamo trainanti, è che è possibile rendere un semplice scatto fotografico in una foto accattivante, senza essere un esperto del settore.

In che modo? Semplice! Utilizzando degli appositi “filtri digitali” che ricordano, ed in parte replicano, alcune caratteristiche sia delle fotografie analogiche che delle vecchie macchine fotografiche che le scattavano. Un elemento che, probabilmente, ha aiutato la popolarità di Instagram è, infatti, la passione per la retrofotografia che sta sempre più spopolando (basti pensare al fenomeno Lomografia).


In principio vengono realizzati pochi filtri (con effetto bianco e nero, di saturazione, di cambiamento tonalità) ma, con il passare degli anni, siamo arrivati ad averne a disposizione ben 20! (Per l’elenco e le caratteristiche potete consultare questo link di Wikipedia: [eng] http://en.wikipedia.org/wiki/Instagram [ita] http://it.wikipedia.org/wiki/Instagram) Eccoli qua. 1977, dà una certa dominante rosea. Amaro, leggero contrasto, con focalizzazione sui toni pallidi. Brannan, toni bassi, focalizzato sui grigi ed i verdi. Earlybird, stinto e sfocato, concentrato sui toni gialli e beige. Hefe, colore classico con dominanti oro e giallo. Hudson, vignettato, con leggeri toni bluastri. Inkwell, filtro bianco e nero ad alto contrasto. Kelvin, fotografia rètro supersatura, con bordo sfilacciato: ufficialmente chiamato “Lord Kelvin”. Lo-fi, lievemente sfocato, con saturazione dei gialli e dei verdi. Mayfair, fornisce un caldo tono rosato ed una leggera vignettatura: è l’ultimo filtro fornito dalla più recente versione. Nashville, tinta blu-magenta, con bordo: è uno dei filtri Instagram più usati. Normal, nessuna modifica alla fotografia. Rise, dà una luce leggera e calda. Creato dalla fotografa Instagram Cole Rise. Sierra, filtro caldo, che fornisce un tono vibrante e luminoso. Sutro, effetto seppiato, con enfasi su rossi e gialli. L’intera immagine è scurita.Toaster, sovraesposizione, con un po’ di sfocatura.Valencia, contrasto elevato, lievemente grigio e bruno. Walden, colore slavato, con una leggera dominante azzurra. Willow, bianco e nero con un effetto di fusione. X-Pro II, effetto caldo e saturo, con enfasi sui toni gialli. (fonte Wikipedia Italia)

I filtri più popolari nel mondo sono (dati Giugno 2013): Earlybird, X-Pro II e Valencia che hanno caratteristiche piuttosto simili enfatizzando i colori caldi (giallo, rosso, bruno) e modificando saturazione, fuoco e contrasto dello scatto. La maggior parte degli iscritti preferisce però non usare alcun filtro e regolare la foto solo in base alla luminosità e all’effetto di sfocatura e l’inserimento della cornice.


Un’altra importante caratteristica è stata quella di implementare nell’app gli hashtags ( richiamati tramite il simbolo #), ovvero delle parole che è possibile inserire nei commenti delle foto e che aiutano a classificare le foto in base a temi e luoghi facilitando, quindi, la ricerca delle foto in base ai propri interessi.

Tra i più usati al mondo ci sono: #love, #instagood, #me, #cute #follow (qui una classifica aggiornata: http://top-hashtags.com/instagram/ ).

Per ciò che riguarda i luoghi più fotografati attraverso Instagram (dati Dicembre 2013) ecco una classifica:

1 - Siam Paragon, un centro commerciale a Bangkok, Thailandia.

2 - Times Square, New York

3 - Disneyland, California

4 – Bellagio Fountains, Las Vegas

5 - Disney World, Florida

Per il resto della classifica (http://blog.opodo.it/luoghi-piu-popolari-su-instagram/ )

Ma torniamo a parlare un po’ del passato, nel 2011 dopo aver introdotto questa serie di implementazioni su Instagram, iniziano a crearsi nel mondo delle vere e proprie e comunità che usano l’applicazione: gli Instagramers. Tutto parte da Philip Gonzalez, ideatore ed organizzatore di eventi a tema Instagram (ne inizia a parlare nel suo blog ed in seguito decide di prendere una parte “attiva”), come instawalks ed instameet (veri e propri eventi dedicati). In breve la figura di Philip diventa molto nota ed importante negli ambienti che trattano tecnologia e novità. Instagram diventa ancora più famoso nel mondo grazie all’interazione degli instagramers!

Ed in Italia? Beh, nell’aprile del 2011 Ilaria Barbotti, incuriosita dall’app, contatta Gonzalez per creare la community italiana: Instagramers Italia. Da lì a poco, altri utenti italiani, da diverse città, si uniscono ad Ilaria creando un network nazionale. Il primo instameet viene organizzato a Giugno 2011 (http://www.ninjamarketing.it/2011/06/20/instagramer-di-tutta-italia-pronti-per-il-clicknshare-collettivo-evento/ ) ed è subito un successo.

Oggi è un’associazione con un sacco di community locali http://instagramersitalia.it/instagramers/ (tra queste spicca quella Toscana ;-) ) con presidente Ilaria Barbotti, segretario Orazio Spoto, tesoriere Antonio Ficai, consiglieri Marco Bottalico, Nicola Carmignani, Emanuela Damiani, Nicola Pasianot, Alessandra Polo e Gianpiero Riva.

Da parte dell’associazione viene anche fornita consulenza per le aziende di cui hanno bisogno di supporto tecnico per la promozione su Instagram. Inoltre l’associazione coordina i vari gruppi locali che organizzano le attività, i challenge e gli eventi sul territorio.

Un’ulteriore novità avviene nell’Aprile 2012 (fino a questo momento gli utenti sono arrivati ad essere 25 milioni): viene rilasciata l’applicazione per gli smartphone con sistema operativo Android. All’inizio gli sviluppatori non avevano previsto di optare per questa piattaforma ma dopo una grande diffusione nel settore (dovuta principalmente alla “spinta” di Google) anche questi utenti sono stati accontentati, ed è stato un grande successo. Insomma la percezione della fotografia si estende verso la “mobilità”, nasce il concetto di mobile photography. Certamente questo ha generato “discussione”, almeno così è stato inizialmente, tra i professionisti della fotografia e i neofiti della fotografia digitale.

Ed è proprio per dar risalto a questa nuova concezione della tecnica fotografica che nascono diverse manifestazioni a tema.

Per ampliare ulteriormente il concetto di universalità della mobile photography, secondo il quale chiunque in possesso del giusto strumento (uno smartphone ed una connessione internet) può avere il suo momento di gloria, nasce Instaphotoshow (http://instagram.com/instaphotoshow) un challenge fotografico nato su Instagram ed approdato nelle sale del museo Must di Lucca.

Il challenge, con tema “il colore”, si è sviluppato in sei settimane (ogni settimana era dedicata ad un diverso colore: rosso, verde, blu, arancione, viola e giallo), per ciascun colore sono state selezionate le 50 foto migliori che sono state stampate su carta fotografica ed esposte per altre sei settimane circa. La risposta del pubblico è stata molto forte anche perchè, oltre alla mostra stessa, sono stati organizzati, nel giorno dell’inaugurazione, degli eventi collaterali sempre a tema Instagram.

Ma cosa possiamo fare ancora con Instagram? Possiamo anche realizzare degli splendidi gadgets. Di che tipo? è possibile avere delle ottime stampe dei nostri scatti, creare ad esempio un quadro o un poster o anche un puzzle. Si possono creare dei piccoli magneti per decorare il frigo, dei minilibri ma anche dei minialbums, tshirts e per finire (una delle ultime novità) anche dei marshmallow – grazie alla stampa su zucchero in superficie-. Ma esistono anche oggetti “estensivi”, vi parliamo adesso di Impossibile Project, una speciale custodia che caricata con le cartucce Polaroid, ed un’app vi permette di stampare subito la vostra foto scattata con Instagram. Un vero ritorno alle origini per gli appassionati!

Nel 2013 sono state implementate due nuove funzioni: la prima è la possibilità di fare video (della durata massima di 15 secondi) anche questi da abbellire con degli effetti e riprendere più frangenti per poi realizzare un piccolo montaggio. La seconda è la possibilità di poter inviare messaggi privati con allegati foto e anche video, facendo un distinguo con i vari propri contatti. In definitiva una specie di chat interna ad Instagram. Queste innovazioni hanno incuriosito i molti utilizzatori ma il successo non è stato così clamoroso, probabilmente ci vorrà un po’ più di tempo di assimilazione.

Comunque l’importante, per mantenere sempre alto l’interesse degli utenti, è cercare sempre di aggiornare e migliorare le funzionalità del servizio perchè, come in tutti i campi, chi si ferma è perduto! *

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