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Cartiera, Carta e Green Economy

“Green Economy” significa orientare la nostra azione a comportamenti che consentano il massimo rispetto dell’ambiente, in tutti i settori; un ambiente rispettato garantisce un “suolo etico” e contribuisce più di qualsiasi altra attività alla qualità della vita.

Federico Boario – Comitato strategico EDINOVA


La crisi costringe a comportamenti efficienti, gli sprechi a cui la società si era abituata oggi rappresentano “costi” mentre in passato, quando l’economia “tirava”, potevano anche apparire “comodità”. È una costante, complessa, alla quale stentiamo ad adattarci. Per venire al “mondo della Carta” e ai suoi valori, poco si parla del contributo che è in grado di dare alla “green economy” e di quanto stia diventando necessario ricorrere a supporti cartacei per la conservazione della memoria, anche se il progresso propone nuovi mezzi virtuali di archiviazione che consentono di risparmiare spazio ma che, rispetto alla carta sono esposti a rischi e generano costi aggiuntivi. “Green Economy” significa orientare la nostra azione a comportamenti che consentano il massimo rispetto dell’ambiente, in tutti i settori; un ambiente rispettato garantisce un “suolo etico” e contribuisce più di qualsiasi altra attività alla qualità della vita.


La Carta e le contraddizioni della nostra società. «… L’information technology e il computer incideranno pesantemente sui consumi di carta … un giorno la carta sparirà …» questa frase, che sentiamo ancora ripetere e che ha causato nel sistema cartario serie preoccupazioni è un luogo comune dovuto alla difficoltà di gestire il cambiamento, l’innovazione e lo sviluppo. Ogni innovazione viene vissuta come un fenomeno che cancellerà quanto l’ha preceduta per aprire un mondo nuovo, migliore, si spera, che non consentirà ritorni. Roy Lewis in “Evolution Man” (in Italia “Il più grande uomo scimmia del pleistocene”, Edizioni Adelphi) fa dire all’inventore dell’arco «… con quest’arma non ci saranno più guerre …». La storia lo ha smentito esattamente come smentirà chi afferma che l’IT – Information Technology - determinerà la fine della carta. La contraddizione è nel fatto che la conservazione della memoria non deve essere lasciata a mezzi diversi.

I documenti informatici sono nel tempo resi obsoleti dall’evoluzione dei sistemi di lettura: chi è oggi in grado di “leggere” Wordstar? Come ricuperare i testi scritti in linguaggi non più in circolazione? Per il comune utente significa affrontare costi per il ricupero e la traduzione in linguaggi attuali che l’archiviazione su supporto cartaceo avrebbe evitato. Leggere un file non recente è più complesso che interpretare un papiro di 4000 anni fa.


La Carta è figlia del “Suolo Etico”. La cartiera assume un ruolo diverso da quello delle altre strutture produttive: produrre carta dal cotone o dal legno è un’operazione rispettosa dell’ambiente, costosa, che è sopravvissuta nei musei; vedere la carta formarsi e uscire dall’acqua è uno spettacolo. Il procedimento in fondo non è cambiato. La macchina continua segue gli stessi step della produzione a mano: pulper, nastro in rame e cilindro essiccatore non fanno altro che ripetere in modo meccanico gesti antichi. La macchina continua è un complesso integrato, è sicuramente un “energivoro” e come tale diventa uno dei fattori strategici della green economy. Visitando il MIAC si rimane impressionati da quanto l’industria mondiale lavori per il miglioramento produttivo nel rispetto dell’ambiente e nel contenimento dei costi. La filiera della carta parte da un “suolo etico” in grado di produrre alberi trasformabili in cellulosa, da tagli e reimpianti regolari, basati su reimpianti in percentuale superiore al taglio, da sistemi di trasporto legati alle vie d’acqua, le meno costose e inquinanti. Si tratta di una filiera agricola rispettosa dell’ambiente che sin dall’inizio contribuisce a preservare e arricchire il territorio. Paesi come il Nord Europa, il Canada ed alcuni stati USA ne fanno strumento di turismo e qualità della vita. Lavorare in foresta può sembrare una missione, o una ricchezza: in “How to Marry a Millionaire” Betty Grable si innamora di un guardaparco che dall’alto del suo osservatorio le mostra la foresta e le dice “… tutto questo è mio …”.


Green Economy e Cartiera. A valle della filiera troviamo la cartiera e dopo questa solo la distribuzione all’utenza. Prima di decidere dove costruire la Cartiera si realizzano studi che consentono di ridurne l’impatto sul suolo, si predispongono i filtri necessari perché la re-immissione delle acque di lavorazione nell’ambiente non incida sull’agricoltura locale: le eventuali fibre di cellulosa residue perdono in breve tempo la rischiosità e rientrano nel ciclo ambientale. All’interno dello stabilimento non si consumano alcolici per evitare distrazioni nella zona “calda” della macchina. Il calore necessario per il cilindro essiccatore viene riutilizzato per la cogenerazione energetica, riducendo i costi di produzione e l’impatto sull’ambiente. Le risorse economiche necessarie per la macchina continua ed il suo aggiornamento sono investimenti, non costi, in quanto il lungo tempo di sostituzione della tecnologia, anche decine di anni, ed i conseguenti lunghi ammortamenti sono assorbibili nell’economia del prodotto. I fanghi sono riutilizzabili per produrre commodity per l’edilizia ed input agricoli. Un circuito virtuoso. Anche se la cartiera non opera in un contesto green, comunque genera un beneficio ambientale diretto per il territorio: è uno dei maggiori strumenti di “green production”, produce in maniera ecocompatibile, con tecnologie per il risparmio delle risorse e per la riduzione degli impatti.


Il valore della Carta. L’uso della carta avviene sempre in forme “nobili” che possono essere raccolte in un contesto “culturale-collettivo” che pone al centro del processo un’offerta delle imprese funzionale alla domanda dei consumatori. “Mulino Bianco” ha ricercato anni per poter mettere sulle confezioni il simbolo “riciclabile come carta”. La Green Economy rientra in un nuovo paradigma economico che ridefinisce gli equilibri del sistema “cittadini, istituzioni e imprese”. Anche nella conservazione delle memorie: la carta non necessita di energia per essere mantenuta. Quanto costano le memorie non cartacee, le schede, il cloud, i grandi archivi informatici? Quanta energia assorbono per “sopravvivere” e quanto incide il rischio di avvicendamento tecnologico? Sono domande a cui occorre dare una risposta in quanto i minori costi di conservazione degli archivi IT sono apparenti se si considera l’onerosità della loro manutenzione e dello smaltimento delle attrezzature. *



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