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Nine Dragons: il più grande produttore asiatico di cartone da imballaggio pensa al settore del tissue per i suoi futuri progetti a lungo termine

Nine Dragons Paper è cresciuta a un ritmo incredibilmente rapido nel corso degli ultimi due decenni, fino a diventare una delle più grandi aziende cartarie del mondo.

Hugh O’Brian


Concentrandosi principalmente sul cartone da imballaggio, alla fine del 2012, Nine Dragons ha raggiunto una capacità produttiva annuale di circa 12,5 milioni di tonnellate. In un’ottica di diversificazione, pur rimanendo decisamente focalizzata sul cartone da imballaggio, l’azienda sta prendendo in considerazione il settore del tissue come parte della sua strategia a lungo termine. Abbiamo intervistato di recente la presidente e fondatrice della società, la signora Yan Cheung, che ha iniziato praticamente da zero e che oggi è diventata la persona più facoltosa della Cina nonché la più ricca self-made woman del mondo.


“Siamo molto orgogliosi del contributo da noi reso all’ambiente, sia in Cina che nel mondo”, spiega la signora Cheung, “considerato che, grazie al riciclo di più di dieci milioni di tonnellate di carta all’anno, altrimenti destinata a essere conferita in discarica, abbiamo ridotto enormemente il peso dei rifiuti che grava sul pianeta. In realtà, siamo andati oltre, facendo meglio di quanto richiesto dagli standard fissati dal governo. Dando per scontato il fatto che lavoriamo nel rispetto delle normative di legge in materia di emissioni dei nostri impianti, vogliamo arrivare a non avere più rifiuti solidi da smaltire in uscita dai nostri siti. Per esempio, ora stiamo bruciando rifiuti solidi per ottenere energia pulita.”


UN LUNGO CAMMINO INIZIATO CON IL COMMERCIO DI CARTA RICICLATA A HONG KONG. Il debutto della signora Cheung nel business della carta avviene a Hong Kong nei primi anni 80 con una semplice attività di commercio & importazione di carta riciclata nella Cina continentale, destinata a essere usata nelle cartiere. “Fino a quel momento, la gran parte delle cartiere cinesi usavano principalmente pasta vergine e fibre non legnose, come la paglia. Da parte mia, ho intravisto un’opportunità di sviluppo mentre i miei clienti, dal canto loro, hanno pensato di poter disporre di una fibra migliore per fabbricare la carta. Ma a Hong Kong le forniture erano piuttosto limitate, quindi, all’inizio degli anni 90, mi sono trasferita negli Stati Uniti, a Los Angeles, per avviare un’attività di trading di più vaste dimensioni da spedire nella Cina continentale. Gli Stati Uniti sono il più grande fornitore di fibra riciclata al mondo e questo è stato il senso della mia scelta.” Ben presto si rese conto che si poteva guadagnare molto di più trasformando la carta riciclata in nuova carta, piuttosto che limitarsi alla semplice vendita alle cartiere. Alla fine degli anni 90 nasce l’azienda Nine Dragons Paper, la quale installa la sua prima macchina continua per la produzione di cartone da imballaggio da destinare agli scatolifici locali. In una rapida concatenazione di eventi, in 15 anni Nine Dragons installa e avvia oltre 30 macchine continue di grandi dimensioni, diventando il più grande produttore di cartone da imballaggio dell’Asia. “Non avremmo mai immaginato di crescere così rapidamente, almeno tre o quattro volte più veloce dei nostri sogni più audaci. Entro la fine del 2013, arriveremo a una capacità produttiva annua di 13,5 milioni di tonnellate e per la fine del 2016 la stessa supererà i 14,5 milioni di tonnellate. Devo ammettere, tuttavia, che sappiamo di non poter continuare a crescere a questo ritmo estremamente rapido e ci aspettiamo che nel triennio 2013-16 tale crescita sarà più del tipo ‘prudente e conservativo’.”


IL TISSUE COME SETTORE COMPLEMENTARE. Sul mercato cinese circolano già da tempo delle voci secondo cui Nine Dragons sta valutando di entrare nel settore del tissue. La signora Cheung precisa che una tale prospettiva potrebbe rientrare nei loro futuri progetti a lungo termine. “Consideriamo il tissue un buon settore complementare rispetto alla nostra attività attuale concentrata nel cartone da imballaggio, dove deteniamo già un’evidente leadership. Dunque, in termini di strategia, ci muoveremo certamente anche verso il tissue in futuro. Riconosciamo la natura complementare di questi due prodotti e apprezziamo la diversificazione, la quale compensa gli alti e bassi dei vari tipi di carta. In particolare, in questi ultimi anni abbiamo osservato molte turbolenze economiche e tante incertezze nel panorama macroeconomico, le quali potrebbero influenzare le nostre performance.” La signora Cheung evidenzia le importanti sinergie con i loro stabilimenti di cartone distribuiti sull’intero territorio cinese poiché si trovano tutti in posizione strategica, vicini ai maggiori centri di consumo del paese. Con l’esperienza di gestione accumulata, le infrastrutture e i siti produttivi già esistenti, questo investimento potrebbe contare su un’ampia e consolidata base produttiva. Di conseguenza, dice che dovrebbe essere abbastanza semplice inserire una o due macchine tissue. “Quello del tissue è un mercato molto legato al territorio e i prodotti non vanno molto lontano. Per questo pensiamo che la combinazione tra le sedi dei nostri stabilimenti e il fatto che il tissue non compia lunghi tragitti rendono interessante la valutazione di un investimento in macchine tissue da inserire presso alcuni impianti esistenti. Poi ci sono le sinergie con i nostri canali di vendita poiché pensiamo di poter costruire la nostra forza vendita nel tissue a partire da quella già esistente per il cartone da imballaggio, che vorremmo estendere ai canali di distribuzione del tissue. Questo ci aiuterebbe a fare buon uso del team di vendita già sviluppato e consolidato, che completeremmo con le caratteristiche specifiche necessarie per la rete di vendita del tissue.”


FIBRA RICICLATA PER IL TISSUE. La signora Cheung osserva anche la tendenza crescente nel settore cartario a utilizzare sempre più carta riciclata. “Sicuramente prenderemo in considerazioni l’idea di usare fibra riciclata anche per la produzione di tissue. In effetti, noi stiamo già utilizzando fibra riciclata per produrre carta da stampa e da scrittura di alta qualità, che ha incontrato un grande successo. In passato pensavamo tutti solo e soltanto alla pasta, ma ora le cose sono cambiate molto rapidamente a favore della fibra riciclata per le qualità da stampa e scrittura. Inoltre, adottando un punto di vista più pragmatico, la fibra riciclata ci permette anche di offrire un prezzo inferiore al mercato, ottenendo così importanti vantaggi, sia in termini di prezzo che di ambiente.” Considerata l’ampia gamma di richieste di un mercato grande come quello cinese, la signora Cheung afferma che verrebbero utilizzate sia pasta che fibra riciclata. “Vi è sicuramente una grossa domanda nella fascia bassa di prodotto perché in Cina abbiamo un’enorme popolazione di operai e contadini, che sono molto attenti al prezzo e alla convenienza dei prodotti. Anche negli Stati Uniti, in un luogo come i grandi magazzini Wal-Mart, si può constatare in maniera evidente che il tissue prodotto con fibra riciclata sta acquisendo un ruolo sempre più importante.”


NIENTE GIGANTI DEL TISSUE! “Pertanto, è certamente corretto affermare che, nel lungo termine, potremo prendere in considerazione l’idea di entrare nel mercato del tissue, a seconda delle esigenze di mercato rilevate sul territorio. È ipotizzabile più di una sede nonché probabile che il nostro stabilimento qui a Dongguan rientri tra queste. Tuttavia, non pensiamo né stiamo puntando a diventare leader sul mercato del tissue. Si tratta solo di una strategia mirata ad assicurarci equilibrio e diversificazione.”


LE SFIDE PER IL FUTURO. Per quanto riguarda le sfide per i prossimi anni, la signora Cheung dice che la cosa più importante è migliorare i profitti. “Nel contesto in cui operiamo attualmente, abbiamo ancora a che fare con molti piccoli stabilimenti di cartone da imballaggio concorrenti, i quali però non investono nulla per l’inquinamento e il controllo ambientale. Questo assicura loro un vantaggio finanziario che è difficile da contrastare. Certo, un po’ alla volta sono siti destinati a essere chiusi dal governo nonché esclusi dal mercato perché non sono competitivi, ma è un processo che richiede tempo, essendo davvero tanti.” “Dobbiamo anche affrontare la situazione economica mondiale, piuttosto difficile, mentre la ripresa è molto più lenta di quanto non avessimo previsto dopo il 2008. Vogliamo ridurre il nostro indebitamento e gli oneri finanziari, il che contribuirà a incrementare i profitti. Stiamo facendo progressi e possiamo affermare che il 2013 sarà sicuramente migliore del 2012.”


IL SEGRETO DEL SUCCESSO. In conclusione, la signora Cheung spiega che il fatto di concentrarsi su un unico obiettivo preciso è stato un ingrediente chiave del suo successo. “Ho puntato al settore cartario e non mi sono lasciata distrarre troppo da questo obiettivo. Di fronte alla crescita della mia attività e della mia ricchezza, alcuni sostengono che dovrei entrare in altri settori che potrebbero essere ancora più redditizi, come l’immobiliare. Ma io non ho alcun desiderio di deviare verso altre attività, dal momento che sono molto soddisfatta del business della carta e che la mia strategia ha funzionato molto bene.” *



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